Il grosso periodo

Buongiorno,
vorrei cortesemente chiedervi un consiglio per quanto riguarda problemi all'intestino che ho da alcuni mesi.

Nel mese di febbraio scorso ho avuto una fortissima gastroenterite virale (la seconda in meno di sei mesi) che mi ha fortemente debilitato da punto di vista fisico. Nei mesi successivi ho fatto molta fatica a riprendere la corretta digestione e mi sono trovato bene solo a partire dai primi di maggio, quando ho fatto una massiccia cura di probiotici (Flortec). Nel corso di questo periodo, ho avuto anche infiammazioni alle vie urinarie (in particolar modo alla punta del glande) che i medici mi hanno detto probabilmente correlati all'estendersi dell'infiammazione intestinale all'apparato uro-genitale.

Dopo il periodo maggio-luglio trascorso abbastanza tranquillamente, a partire dalla fine di agosto ho avuto di nuovo, in concomitanza con un periodo di grosse tensioni lavorative e di sofferenze personali, una nuova e forte ricaduta sull'intestino, con difficoltà digestive, molta aria nella pancia e flatulenza maleodorante, alla sera e al mattino presto. Il gastroenterologo mi ha prescritto analisi "ad hoc", una dieta, una nuova cura di Flortec e gocce di Valpinax, da prendere alla sera.

Le analisi sono risultate tutte corrette, e il dottore ha quindi escluso la necessità di effettuare una colonscopia, ma dopo quasi due mesi di cura e dieta non riesco ancora a stare bene.
Probabilmente il grosso periodo di tensione che ho attraversato non mi ha fatto bene ma in vita mia ho attraversato periodi ben peggiori senza avere tutte queste conseguenze sull'intestino. Dalle vie urinarie sto sicuramente meglio, ma ancora non sono completamente guarito.

Avete cortesemente qualche suggerimento qualche cura (anche alternativa, come ad esempio erbe o altro) da consigliarmi in proposito?

Grazie per il servizio davvero utile.
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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 908 15
Gentile Utente, se le analisi specifiche sono risultate negative e non vi sono altri segni di patologia rganica, ritengo che debba stare sicuramente tranquillo. Occorre verificare se vi sono errori dietetici o se sta assumendo farmaci che possono condizionare i suoi sintomi.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#2]
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
mi sembra che i suoi disturbi siano solo di tipo funzionale. Non mi preoccuperei più di tanto, ma affronterei un trattamento che non sia solo volto alla diretta risoluzione dei problemi intestinali ma che associ anche un supporto psicologico per il periodo di ansia e stress che sta vivendo. Utilissima la terapia prescrittale. Faccia anche molta attenzione alla dieta, evitando latte e latticini, legumi, cavolfiore, broccoli, carciofi, funghi, bevande gassate...
Resto a sua disposizione
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Gentile signore,
dal suo racconto semba che non vi siano roblemi organici, ma (e conccordo con i colleghi che mi hanno preceduto) si configuri una patologia di tipo funzionale, la qual cosa tranquillizza in genere molto più noi medici che non i pazienti.
Le dirò anch'io di non PRE-occuparsi della situazione, ma le suggerisco di OCCUPARSENE in maniera concreta. I nomi dettagliati dei farmaci, delle diagnosi di patologie organiche, delle analisi di laboratorio sono ormai un patrimonio comune della cultura generale e, anche per colpa di noi medici, polarizzano in toto l'attenzione. Quando lei parla (e tante altre persone lo fanno) di "grosso periodo di tensione" e sostiene che ha attraversato "periodi ben peggiori" senza conseguenze sull'intestino l'informazione è piuttosto approssimativa.
E' certamente difficile parlare (peggio ancora comunicare per lettera) degli aspetti del disagio che possono essere alla base dello stato di malessere, ma è opportuno che lei si rivolga ad un interlocutore (medico o psicologo) al quale possa raccontare il suo vissuto e che le possa fornire gli strumenti per avviare in breve tempo una soluzione definitiva (oltre tutti i farmaci sintomatici che potrà prendere con sollievo temporaneo) alla sua situazione.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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