Lettura esiti biopsia intestinale
Buongiorno, vorrei chiedere informazioni per quanto concerne gli esiti degli esami che ho effettuato per verificare se fossi o meno celiaca.
Ho effettuato gli esami del sangue Antiendomisio (= negativo) e Ab IgA Anti Trasglutaminasi ( = 0,2 U/ml – Negativo <7). Siccome parevano esserci diversi problemi/sintomi che potevano far pensare al morbo celiaco ho effettuato anche una gastroscopia con biopsia di cui riporto l’esito:
1) Quattro frammenti di mucosa duodenale, solo in parte correttamente orientati: ove valutabile, il rapporto villo/cripta appare conservato (3/1). Si osserva orletto a spazzola ben rappresentato, live flogosi cronica in lamina propria con 25-30 linfociti T (CD3+)/100 enterociti. Il reperto è ai limiti tra la normalità e la linfocitosi intraepiteliale (lesione tipo 1 sec. Oberhuber).
2) Lembi di mucosa gastrica di tipo antrale sede di gastrite cronica di grado lieve con lieve sclerosi della lamina propria. Assenza Helicobacter pylori.
3) Si consiglia rivalutazione ambulatoriale (GEL)
In seguito mi è stato richiesto l’esame genetico HLA DQ2 e DQ8 che mi hanno detto essere decisivo a questo punto per stabilire se si trattasse di celiachia o meno. Essendo risultata negativa non si tratta di morbo celiaco e quindi non ho dovuto seguire la procedura prevista in caso di celiachia. La cosa sicuramente mi ha fatto piacere da un lato anche se lascia senza risposta alcuni problemi che potevano far pensare alla celiachia, ma questo non è molto grave.
Avrei voluto però sapere che cosa significava il risultato della biopsia alla luce del fatto che non sono celiaca, dato che si dice essere al limite tra la normalità ed la linfocitosi intraepiteliale. Non sono preoccupata ma piuttosto interessata di sapere esattamente cosa vuol dire e cosa comporta.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione
Ho effettuato gli esami del sangue Antiendomisio (= negativo) e Ab IgA Anti Trasglutaminasi ( = 0,2 U/ml – Negativo <7). Siccome parevano esserci diversi problemi/sintomi che potevano far pensare al morbo celiaco ho effettuato anche una gastroscopia con biopsia di cui riporto l’esito:
1) Quattro frammenti di mucosa duodenale, solo in parte correttamente orientati: ove valutabile, il rapporto villo/cripta appare conservato (3/1). Si osserva orletto a spazzola ben rappresentato, live flogosi cronica in lamina propria con 25-30 linfociti T (CD3+)/100 enterociti. Il reperto è ai limiti tra la normalità e la linfocitosi intraepiteliale (lesione tipo 1 sec. Oberhuber).
2) Lembi di mucosa gastrica di tipo antrale sede di gastrite cronica di grado lieve con lieve sclerosi della lamina propria. Assenza Helicobacter pylori.
3) Si consiglia rivalutazione ambulatoriale (GEL)
In seguito mi è stato richiesto l’esame genetico HLA DQ2 e DQ8 che mi hanno detto essere decisivo a questo punto per stabilire se si trattasse di celiachia o meno. Essendo risultata negativa non si tratta di morbo celiaco e quindi non ho dovuto seguire la procedura prevista in caso di celiachia. La cosa sicuramente mi ha fatto piacere da un lato anche se lascia senza risposta alcuni problemi che potevano far pensare alla celiachia, ma questo non è molto grave.
Avrei voluto però sapere che cosa significava il risultato della biopsia alla luce del fatto che non sono celiaca, dato che si dice essere al limite tra la normalità ed la linfocitosi intraepiteliale. Non sono preoccupata ma piuttosto interessata di sapere esattamente cosa vuol dire e cosa comporta.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione
[#1]
Gentile signora,
l'aspetto istologico della mucosa duodenale è quello di una infiammazione aspecifica: una duodenite.
Può essere connessa allo svuotamento acido gastrico non adeguatamente tamponato; in relazione alla sintomatologia, da valutare da parte del medico che la visiterà, la terapia farmacologica può avvalersi dell'assunzione di antiacidi.
Cordiali saluti.
l'aspetto istologico della mucosa duodenale è quello di una infiammazione aspecifica: una duodenite.
Può essere connessa allo svuotamento acido gastrico non adeguatamente tamponato; in relazione alla sintomatologia, da valutare da parte del medico che la visiterà, la terapia farmacologica può avvalersi dell'assunzione di antiacidi.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Ex utente
La ringrazio Dottore per la pronta risposta. Dopo aver avuto problemi di reflusso gastroesofageo curato in 6 mesi 4 anni fa, mi hanno detto di usare il Gaviscon al bisogno ed il Lansoprazolo quando faccio uso di antifiammatori. Purtroppo dopo gli esiti degli esami riportati qui sopra non ho avuto altri commenti o indicazioni spefiche durante la visita. Ero rimasta quindi solo con il dubbio sull'esito della biopsia. Mi consiglia da fare un'ulteriore visita da altro specialista? Buona serata
[#3]
Gentile signora,
le consiglio senz'altro di sottoporsi a visita: la terapia farmacologica infatti - se necessaria in questa situazione - andrà modulata prevalentemente in relazione alla sintomatologia.
Non è di secondaria importanza eliminare (se non lo si è già fatto) i fattori più comuni che comportano aggressione della mucosa gastroduodenale: farmaci antinfiammatori, abitudine al fumo, assunzione di alcolici a digiuno.
Cordiali saluti.
le consiglio senz'altro di sottoporsi a visita: la terapia farmacologica infatti - se necessaria in questa situazione - andrà modulata prevalentemente in relazione alla sintomatologia.
Non è di secondaria importanza eliminare (se non lo si è già fatto) i fattori più comuni che comportano aggressione della mucosa gastroduodenale: farmaci antinfiammatori, abitudine al fumo, assunzione di alcolici a digiuno.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.2k visite dal 08/12/2010.
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