Gastrite e colite
Ho 47 anni e da circa 11 (dopo la gravidanza) soffro di colite e gastrite i cui sintomi (improvvise e violente coliche addominali dopo i pasti con scariche diarroiche "ad oltranza") sono stati inizialmente sottovalutati dai medici cui mi sono rivolta. Con gli anni la situazione è peggiorata, fino al punto che attualmente non posso prendere più neanche i farmaci perchè la maggior parte di essi mi causa effetti collaterali. Dopo la scoperta di un cancro (adenocarcinoma) al colon a mia madre e ad una mia zia, ho deciso di sottopormi a gastroscopia e colonscopia. I risultati sono: lago di bile nello stomaco con infiammazione (negativo esame helicobacter) per cui mi è stato prescritto sucralfato - intestino infiammato con presenza di 4 piccoli polipi da irritazione (uno è stato asportato ed analizzato - non è adenomatoso), 3 diverticoli a saccoccia chiusa al sigma per cui mi è stata prescritta mebeverina cloridrato capsule a lento rilascio 200 mg mattina e sera, integratore di flora batterica nel pomeriggio e un antibiotico intestinale. Il problema è che non posso prendere i farmaci a causa degli effetti collaterali: l'antibiotico brucia lo stomaco e causa estrema debolezza (anche a metà dose), il sucralfato, come anche il malgradato, si "accumula" nell'intestino causando stipsi ed inoltre causa male ai reni (tanto per non farmi mancare nulla, soffro di calcoli renali), la mebeverina causa una tremenda nausea. Prima io avevo quello che si definisce uno stomaco di ferro, mangiavo di tutto, la cucina era il mio hobby, ora, oltre alla depressione che mi porta ad avere difficoltà ad uscire di casa, per paura di sentirmi male, la vita sociale ridotta a zero, sto infelicitando la vita sia a mio marito che a mio figlio. Non riesco ad accettare questa improvvisa condanna all'ergastolo. Esiste qualcuno che ne è venuto fuori o che sa come venirne fuori ? Se tutti questi disturbi sono causati dal nervo vago come gli si può dare una "regolata"? Grazie
[#1]
Gentile signora,
forse il fatto che i suoi disturbi sono iniziati dopo la gravidanza non è un caso: la maternità porta con sè cambiamenti importanti, che producono normalmente stress in entrambi i neo-genitori e che in alcuni casi provocano disagi molto significativi a livello psicologico e/o fisico.
Le consiglierei di contattare uno psicologo per intervenire quanto meno sulle conseguenze della situazione che si è creata (sintomi depressivi, ansia e conseguenti ripercussioni sulla vita familiare e sociale), quando non anche su eventuali cause psicosomatiche di parte dei suoi disturbi.
A questo proposito potrebbe rivolgersi ad uno psicologo che utilizzi Training Autogeno o altre tecniche di rilassamento, che di solito danno buoni risultati in presenza di sintomi a carico dell'apparato digerente.
Non sottovaluti gli aspetti psicologici della questione: indipendentemente dal fatto che siano o meno causa del problema stanno influenzando la sua vita e influenzano sempre il buon esito delle terapie mediche.
Cordialmente,
forse il fatto che i suoi disturbi sono iniziati dopo la gravidanza non è un caso: la maternità porta con sè cambiamenti importanti, che producono normalmente stress in entrambi i neo-genitori e che in alcuni casi provocano disagi molto significativi a livello psicologico e/o fisico.
Le consiglierei di contattare uno psicologo per intervenire quanto meno sulle conseguenze della situazione che si è creata (sintomi depressivi, ansia e conseguenti ripercussioni sulla vita familiare e sociale), quando non anche su eventuali cause psicosomatiche di parte dei suoi disturbi.
A questo proposito potrebbe rivolgersi ad uno psicologo che utilizzi Training Autogeno o altre tecniche di rilassamento, che di solito danno buoni risultati in presenza di sintomi a carico dell'apparato digerente.
Non sottovaluti gli aspetti psicologici della questione: indipendentemente dal fatto che siano o meno causa del problema stanno influenzando la sua vita e influenzano sempre il buon esito delle terapie mediche.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Signora, mi associo a quanto detto dalla D.ssa Massaro. La negatività sostanziale delle indagini effettuate deve tranquillizzarla sulla origine verosimilmente funzionale dei suoi sintomi tuttavia può completare le indagini anche con un test riguardante l'intolleranza al lattosio (Breath test al lattosio)ed esami ematici che confermino l'asserza di cause organiche della sintomatologia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
[#3]
Posto che i consigli dei colleghi sono ottimi,consiglio anch'io di effettuare i test di intolleranza alimentare citotoxtest, intolleranza al lattosio, ed i test x la celiachia.
La mia impressione e che oltre alla diagnosi derivante dagli esami strumentali eseguiti,lei abbia una MALATTIA
INFIAMMATORIA CRONICA(IBD)con associata una diverticolosi.
Il mio consiglio e' il seguente:
CLIPPER 5 mg 1x2 cps al di'x 10 gg
MESALAZINA(PENTACOL,ASALEX,PENTASA)800mg 1x2 al di' x 2 mesi.
+dieta derivante dall'esame delle intolleranze(ove nel caso presenti intolleranti dovrebbe evitare).
cordiali saluti DR.Giovanni Greco
La mia impressione e che oltre alla diagnosi derivante dagli esami strumentali eseguiti,lei abbia una MALATTIA
INFIAMMATORIA CRONICA(IBD)con associata una diverticolosi.
Il mio consiglio e' il seguente:
CLIPPER 5 mg 1x2 cps al di'x 10 gg
MESALAZINA(PENTACOL,ASALEX,PENTASA)800mg 1x2 al di' x 2 mesi.
+dieta derivante dall'esame delle intolleranze(ove nel caso presenti intolleranti dovrebbe evitare).
cordiali saluti DR.Giovanni Greco
Dr. Giovanni Greco
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.7k visite dal 25/11/2010.
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