Una gastroscopia mi hanno detto che soffro

Buongiorno, sono un uomo di 29 anni e da circa 2 anni soffro di un disturbo nell'ingerire il cibo. Dopo una visita specialistica e una gastroscopia mi hanno detto che soffro di Ernia Iatale così ho subito iniziato una cura a base di Lansox per la durata di due mesi. Durante e dopo la cura non si sono verificati problemi ma ieri (3 mesi dopo la fine della cura) dopo una bistecca ho avuto gli stessi sintomi, lo stesso dolore all'altezza dello sterno, la stessa sensazione di ostrizione e di soffocamento: cosa devo fare?
Devo ricominciare la cura di Lansox? Mi passerà do dovrò tenermela per sempre? Ci sono dei cibi che devo evitare (come nei casi di reflusso gastrico) o dei cibi che mi possono aiutare? Spero lei mi possa dare un consiglio, la ringrazio anticipatamente e le porgo i miei saluti.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

la condizione di cui è affetto, come certamente il suo medico curante le avrà già accennato permette, facilita il reflusso gastroesofageo.

la terapia che lei ha eseguito non guarisce l'ernia iatale (ci sono numerosi articoli su questo argomento sul questo e sul mio sito), ma riduce i sintomi scatenati dal reflusso.

per tali motivi, oltre a ricordarle i limiti di una valutazione a distanza, le consiglierei di leggersi gli articoli per aumentare le sue informazioni.

oltre alla terapia dovrebbero essere messi in campo anche ausili rappresentati da un regime alimentare controllato soprattutto nella qualità del cibo, delle regole comportamentali tutte tese a ridurre il fenomeno "reflusso" e quindi le sue conseguenze.

al momento sempre in linea teorica il trattamento dovrebbe essere medico fino a quando i sintomi vengano controllati con la terapia medica o non insorgano localmente delle complicazioni sempre legate al reflusso.

qualora nonostante la rigida osservanza della terapia e delle regole alimentari e comportamentali i sintomi non fossero controllati allora si potrebbe cominciare a pensare a trattamenti chirurgici anche in laparoscopia.

purtroppo le scorciatoie (saltare la terapia medica passando direttamente alla chirurgia) non sono consigliate.

mi tenga informato

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile utente,

la condizione di cui è affetto, come certamente il suo medico curante le avrà già accennato permette, facilita il reflusso gastroesofageo.

la terapia che lei ha eseguito non guarisce l'ernia iatale (ci sono numerosi articoli su questo argomento sul questo e sul mio sito), ma riduce i sintomi scatenati dal reflusso.

per tali motivi, oltre a ricordarle i limiti di una valutazione a distanza, le consiglierei di leggersi gli articoli per aumentare le sue informazioni.

oltre alla terapia dovrebbero essere messi in campo anche ausili rappresentati da un regime alimentare controllato soprattutto nella qualità del cibo, delle regole comportamentali tutte tese a ridurre il fenomeno "reflusso" e quindi le sue conseguenze.

al momento sempre in linea teorica il trattamento dovrebbe essere medico fino a quando i sintomi vengano controllati con la terapia medica o non insorgano localmente delle complicazioni sempre legate al reflusso.

qualora nonostante la rigida osservanza della terapia e delle regole alimentari e comportamentali i sintomi non fossero controllati allora si potrebbe cominciare a pensare a trattamenti chirurgici anche in laparoscopia.

purtroppo le scorciatoie (saltare la terapia medica passando direttamente alla chirurgia) non sono consigliate.

mi tenga informato

cordiali saluti
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