Problemi di reflusso e di alimentazione
Gent.li dottori,
sono un ragazzo di 27 anni che da un paio di anni soffre di reflusso gastro-esofageo. Da qualche mese però oltre al classico bruciore di stomaco ho iniziato ad avvertire dopo i pasti una contrazione dello stomaco, sensi di nausea, gonfiore addominale, eruttazioni e cattiva digestione. Per cui ho fatto delle cure con il lanzoprazolo, avendo dei miglioramenti durante le cure, ma solo momentanei. A luglio di quest’anno allora ho fatto una gastroscopia con biopsia che ha evidenziato oltre alla malattia da reflusso, un’ernia jatale e un esofagite di tipo A. La cura prescrittami, che ho appena terminato (da domani inizio il mantenimento a dosi ridotte per 4 settimane) è stata pariet al mattino e permotil prima di pranzo e di cena per 8 settimane. In più una particolare attenzione nell’alimentazione. Premetto che però visto il periodo estivo non sono stato molto attento nell’alimentazione nelle scorse settimane.
Purtroppo tutt’oggi le mie condizioni sono migliorate, ma pur facendo un’alimentazione che segue i dettami del mio medico specialista non ho ripreso uno stato di salute ottimale. Insomma dopo i pasti avverto senso di gonfiore, cattiva digestione, qualche volta difficoltà a deglutire, salivazione eccessiva, irritazione alle tonsille. Senza aggiungere che quando assumo alimenti quali caffè, coca cola o birra (in situazioni eccezionali naturalmente) tali sintomatologie sono molto più marcate e fastidiose.
Ora io mi chiedo è normale che dopo mesi di cure abbia ancora tutti questi problemi anche se in maniera ridotta rispetto a prima? Che succederà ora che smetto di prendere i farmaci visto quello che accade prendendoli?
Il mio secondo quesito riguarda l’alimentazione. Attualmente la mia alimentazione consiste in pasta e pane, carni di pollo e di manzo, fagioli, piselli, spinaci e mais in barattolo o surgelati, insalata, patate al forno, tanta frutta di tutti i tipi, molto formaggio fresco da spalmare light, latte scremato e cereali e tanta acqua, e ogni tanto sugo di pomodoro. C’è qualcosa di sbagliato o che potrei migliorare?
E poi il mio dottore mi ha praticamente sconsigliato tutte le bevande (caffè, thé, bibite alcoliche e gassate, e succhi di frutta): c’è qualcosa che potrei bere la sera al bar con gli amici? Sembra un problema sciocco, ma in realtà influisce sulla mia vita in maniera decisiva, togliendomi il gusto di uscire la sera. Aggiungo che ho anche smesso di fumare.
sono un ragazzo di 27 anni che da un paio di anni soffre di reflusso gastro-esofageo. Da qualche mese però oltre al classico bruciore di stomaco ho iniziato ad avvertire dopo i pasti una contrazione dello stomaco, sensi di nausea, gonfiore addominale, eruttazioni e cattiva digestione. Per cui ho fatto delle cure con il lanzoprazolo, avendo dei miglioramenti durante le cure, ma solo momentanei. A luglio di quest’anno allora ho fatto una gastroscopia con biopsia che ha evidenziato oltre alla malattia da reflusso, un’ernia jatale e un esofagite di tipo A. La cura prescrittami, che ho appena terminato (da domani inizio il mantenimento a dosi ridotte per 4 settimane) è stata pariet al mattino e permotil prima di pranzo e di cena per 8 settimane. In più una particolare attenzione nell’alimentazione. Premetto che però visto il periodo estivo non sono stato molto attento nell’alimentazione nelle scorse settimane.
Purtroppo tutt’oggi le mie condizioni sono migliorate, ma pur facendo un’alimentazione che segue i dettami del mio medico specialista non ho ripreso uno stato di salute ottimale. Insomma dopo i pasti avverto senso di gonfiore, cattiva digestione, qualche volta difficoltà a deglutire, salivazione eccessiva, irritazione alle tonsille. Senza aggiungere che quando assumo alimenti quali caffè, coca cola o birra (in situazioni eccezionali naturalmente) tali sintomatologie sono molto più marcate e fastidiose.
Ora io mi chiedo è normale che dopo mesi di cure abbia ancora tutti questi problemi anche se in maniera ridotta rispetto a prima? Che succederà ora che smetto di prendere i farmaci visto quello che accade prendendoli?
Il mio secondo quesito riguarda l’alimentazione. Attualmente la mia alimentazione consiste in pasta e pane, carni di pollo e di manzo, fagioli, piselli, spinaci e mais in barattolo o surgelati, insalata, patate al forno, tanta frutta di tutti i tipi, molto formaggio fresco da spalmare light, latte scremato e cereali e tanta acqua, e ogni tanto sugo di pomodoro. C’è qualcosa di sbagliato o che potrei migliorare?
E poi il mio dottore mi ha praticamente sconsigliato tutte le bevande (caffè, thé, bibite alcoliche e gassate, e succhi di frutta): c’è qualcosa che potrei bere la sera al bar con gli amici? Sembra un problema sciocco, ma in realtà influisce sulla mia vita in maniera decisiva, togliendomi il gusto di uscire la sera. Aggiungo che ho anche smesso di fumare.
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Gentile signore,
la sua storia clinica non è affatto insolita, il recupero di una condizione di benessere appare troppo lungo rispetto allo scatenarsi acuto dei sintomi e alla terapia. Tuttavia bisogna tener presenti vari fattori nella genesi di una patologia e non sempre questi fattori sono così facili da individuare perchè agiscono lentamente e all'inizio non danno luogo a sintomatologia alcuna. La correzione terapeutica avviene dunque in prima istanza sulle condizioni più evidenti e successivamente sul resto.
Oltre al terapia farmacologica ben condotta (e limitata nel tempo!) è necessaria una opporuna igiene alimentare (oltre al tipo di cibi sono da considerare anche il ritmo delle somministrazioni e le abitudini di alimentazione) ed un approccio psicologico che attenui il livello d'ansia.
Colgo l'occasione per segnalare che la cosa più favorevole che ha fatto in questo periodo è smettere di fumare: complimenti!
Per quel che riguarda la sua vita sociale, posso essere daccordo sulla sospensione ancora per un po' di alcolici, bevande gasate e caffè, ma i succhi di frutta (magari senza zucchero) o altri soft drink non gasati non dovrebbero recarle ulteriori disturbi.
Cordali saluti
la sua storia clinica non è affatto insolita, il recupero di una condizione di benessere appare troppo lungo rispetto allo scatenarsi acuto dei sintomi e alla terapia. Tuttavia bisogna tener presenti vari fattori nella genesi di una patologia e non sempre questi fattori sono così facili da individuare perchè agiscono lentamente e all'inizio non danno luogo a sintomatologia alcuna. La correzione terapeutica avviene dunque in prima istanza sulle condizioni più evidenti e successivamente sul resto.
Oltre al terapia farmacologica ben condotta (e limitata nel tempo!) è necessaria una opporuna igiene alimentare (oltre al tipo di cibi sono da considerare anche il ritmo delle somministrazioni e le abitudini di alimentazione) ed un approccio psicologico che attenui il livello d'ansia.
Colgo l'occasione per segnalare che la cosa più favorevole che ha fatto in questo periodo è smettere di fumare: complimenti!
Per quel che riguarda la sua vita sociale, posso essere daccordo sulla sospensione ancora per un po' di alcolici, bevande gasate e caffè, ma i succhi di frutta (magari senza zucchero) o altri soft drink non gasati non dovrebbero recarle ulteriori disturbi.
Cordali saluti
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8k visite dal 01/09/2007.
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