Appendice, intestino, disturbi del sonno e 'sbadigli interrotti'
'Sbadiglius interruptus' :-)
Buongiorno, complimenti per la qualita' delle informazioni presenti sul sito!
Sono un 36enne di Genova alto 1.68 circa, 73 Kg, freelance.
Conduco una vita piuttosto regolare, pratico con costanza varie attivita' sportive (corsa, calcio, piscina), ho smesso di fumare, saltuariamente bevo alcolici (birra, aperitivi, amari).
Ad oggi, i miei disturbi sono tre:
- meteorismo (che io ricordi, presente fin dall'adolescenza)
- extrasistole (che io ricordi, presenti fin dall'adolescenza)
- fastidiosi disordini del sonno (ciclicamente ogni 4/5 mesi da circa due anni)
Avendo ormai fatto l'abitudine alle extrasistole (risvegliate in particolar modo dal fumo di sigaretta da cui sono riuscito a separarmi da 5 mesi circa), scrivo per chiedere lumi in merito ai seguenti disturbi del sonno.
Succede che circa ogni 4/5 mesi (ma mi pare che ultimamente la frequenza del fenomeno sia in aumento) sono,per un periodo di circa 1/2 settimane, vittima di noiosi disturbi. In questo periodo i miei sbadigli non sono quasi mai completi, spesso col nascere dello stimolo, avverto una sorta di blocco.. mi ritrovo con la bocca spalancata ma il sospiro (che in altri periodi avviene regolarmente) si blocca o non inizia nemmeno.
Insieme a questo disordine, aumenta la difficolta' nel prendere sonno e inizia a crescere in me il timore di non dormire. Addirittura, l'idea di andare a letto e non dormire quasi quasi mi rende irrequieto!
Se mi addormento, il mio sonno e' profondo ma una volta interrotto, (casuale rumore, minzione ecc. ecc.) inizio ad innervosirmi e addio sonno...
Il risveglio della mattina e' faticoso e per le prime 2/3 ore sono parecchio spossato. Oggi per esempio (mai successo prima) , oltre ad avvertire spossatezza ho sbadigliato per 10 o piu' volte nel giro di un minuto. Sono particolarmente sensibile ai rumori, alle notizie sgradite e divento particolarmente pessimista... L'intestino e' gonfio, feci chiare con muco e modesti dolori localizzati nella zona dell'appendice (nn l'ho ancora levata), dell'intestino e del fegato. Di solito, con un periodo di alimentazione 'in bianco', l'umore e il sonno tornano alla normalita'...
La settimana scorsa oltre al malriposo ho avuto dei dolori piuttosto forti in zona appendice, intestino e fegato. Passati nel giro di 20 minuti. Ieri sono stato dal medico curante, l'addome è risultato dolorante alla palpazione, il fegato pare essere lievemente ingrossato. Mi ha prescritto dei fermenti lattici (Iovis) e invitato a non dar peso alla questione. Boh..
Per la cronaca, due mesi fa ho fatto gli esami del sangue/urine per normale controllo: era tutto ok. Nessun parametro fuori dalla norma, unico valore attestato alla soglia massima era il colesterolo (a 200).
Sono confuso sulla natura del problema, a volte incrimino l'appendice, a volte l'intestino (se mi corico a pancia in giu' ho dolore) o forse, si tratta di 'paranoie'. Su una cosa sono certo: non so che fare.
Purtroppo (almeno per ora) il mio lavoro non mi consente periodi di 'stanchezza mentale' quindi sarebbe meglio riuscissi a limitare i disagi... Vorrei provare almeno ad individuarne la natura.
Premettendo che camomilla e/o tisane in genere non funzionano, che mi piacerebbe evitare psicofarmaci o simili (nn prendo nemmeno il lexotan quando ho le extrasistole forti), sono a chiederVi aiuto. Che posso fare?
Grazie & buon lavoro!
P.S.
Sono appena rientrato da 2 settimane di ferie. La prima settimana fantastica, la seconda un po' meno a causa della comparsa di questi disturbi sonno/intestino.
Buongiorno, complimenti per la qualita' delle informazioni presenti sul sito!
Sono un 36enne di Genova alto 1.68 circa, 73 Kg, freelance.
Conduco una vita piuttosto regolare, pratico con costanza varie attivita' sportive (corsa, calcio, piscina), ho smesso di fumare, saltuariamente bevo alcolici (birra, aperitivi, amari).
Ad oggi, i miei disturbi sono tre:
- meteorismo (che io ricordi, presente fin dall'adolescenza)
- extrasistole (che io ricordi, presenti fin dall'adolescenza)
- fastidiosi disordini del sonno (ciclicamente ogni 4/5 mesi da circa due anni)
Avendo ormai fatto l'abitudine alle extrasistole (risvegliate in particolar modo dal fumo di sigaretta da cui sono riuscito a separarmi da 5 mesi circa), scrivo per chiedere lumi in merito ai seguenti disturbi del sonno.
Succede che circa ogni 4/5 mesi (ma mi pare che ultimamente la frequenza del fenomeno sia in aumento) sono,per un periodo di circa 1/2 settimane, vittima di noiosi disturbi. In questo periodo i miei sbadigli non sono quasi mai completi, spesso col nascere dello stimolo, avverto una sorta di blocco.. mi ritrovo con la bocca spalancata ma il sospiro (che in altri periodi avviene regolarmente) si blocca o non inizia nemmeno.
Insieme a questo disordine, aumenta la difficolta' nel prendere sonno e inizia a crescere in me il timore di non dormire. Addirittura, l'idea di andare a letto e non dormire quasi quasi mi rende irrequieto!
Se mi addormento, il mio sonno e' profondo ma una volta interrotto, (casuale rumore, minzione ecc. ecc.) inizio ad innervosirmi e addio sonno...
Il risveglio della mattina e' faticoso e per le prime 2/3 ore sono parecchio spossato. Oggi per esempio (mai successo prima) , oltre ad avvertire spossatezza ho sbadigliato per 10 o piu' volte nel giro di un minuto. Sono particolarmente sensibile ai rumori, alle notizie sgradite e divento particolarmente pessimista... L'intestino e' gonfio, feci chiare con muco e modesti dolori localizzati nella zona dell'appendice (nn l'ho ancora levata), dell'intestino e del fegato. Di solito, con un periodo di alimentazione 'in bianco', l'umore e il sonno tornano alla normalita'...
La settimana scorsa oltre al malriposo ho avuto dei dolori piuttosto forti in zona appendice, intestino e fegato. Passati nel giro di 20 minuti. Ieri sono stato dal medico curante, l'addome è risultato dolorante alla palpazione, il fegato pare essere lievemente ingrossato. Mi ha prescritto dei fermenti lattici (Iovis) e invitato a non dar peso alla questione. Boh..
Per la cronaca, due mesi fa ho fatto gli esami del sangue/urine per normale controllo: era tutto ok. Nessun parametro fuori dalla norma, unico valore attestato alla soglia massima era il colesterolo (a 200).
Sono confuso sulla natura del problema, a volte incrimino l'appendice, a volte l'intestino (se mi corico a pancia in giu' ho dolore) o forse, si tratta di 'paranoie'. Su una cosa sono certo: non so che fare.
Purtroppo (almeno per ora) il mio lavoro non mi consente periodi di 'stanchezza mentale' quindi sarebbe meglio riuscissi a limitare i disagi... Vorrei provare almeno ad individuarne la natura.
Premettendo che camomilla e/o tisane in genere non funzionano, che mi piacerebbe evitare psicofarmaci o simili (nn prendo nemmeno il lexotan quando ho le extrasistole forti), sono a chiederVi aiuto. Che posso fare?
Grazie & buon lavoro!
P.S.
Sono appena rientrato da 2 settimane di ferie. La prima settimana fantastica, la seconda un po' meno a causa della comparsa di questi disturbi sonno/intestino.
[#1]
Gentile utente,
la sua storia è interessante perché comune a tanta gente, ma non per questo va sottovalutata.
I disturbi del sonno e quelli dell'apparato gastrointestinale possono essere correlati.
L'insonnia è più che altro un sintomo, i disturbi digestivi possono essere causa o sintomo, un sonno disturbato si può avere se si mangia male, entrambi si possono avere in periodi di stress ed entrambi possono essere sintomo di qualcos'altro.
Gli alcolici la sera possono disturbare il sonno e lo sport la sera può disturbare il sonno. Sono elementi da prendere in considerazione (non le sto dicendo di non bere e di non fare sport, ma che in particolari momenti può risentirne).
Non ha parlato di caffé: ne prende?
Oltre a interferire sul sonno il caffé può influenzare negativamente il battito cardiaco (come il fumo) quindi le sue extrasistoli.
Il suo peso è al limite tra normo e sovrappeso, potrebbe andare bene ma bisogna considerare anche il suo girovita e la sua conformazione fisica per sapere se questo influisce sui suoi disturbi.
Al meteorismo potrebbe essere predisposto e prima di altri interventi considererei una corretta igiene alimentare.
Lo sbadiglio può essere legato al sonno insufficiente.
I suoi disturbi del sonno, le modalità di insorgenza, il facile risveglio, il timore di non dormire bene orientano verso uno stato di iperattivazione simpatica, ossia ansia, fatica, stress, e può benissimo essere la conseguenza di attività fisica serale, alcol, pasti abbondanti, troppo lavoro, preoccupazioni etc.
L'irritabilità, sensibilità ai rumori, alle notizie sgradite, il pessimismo... fanno pensare a stanchezza fisica e mentale.
La ciclicità nei suoi disturbi del sonno può far pensare che lei sia sensibile ai cambiamenti stagionali e l'aumento dei disturbi in quest'ultimo periodo può essere legato ai repentini cambiamenti di clima di questi ultimi mesi.
Il fatto che da due anni siano aumentati può essere legato al lavoro o altri cambiamenti della sua vita che io non posso conoscere.
I sintomi addominali di 20 minuti fanno pensare a una colica, la dolorabilità persistente a una colite o qualche disturbo gastrointestinale di altro tipo legato magari a una non corretta alimentazione (esami normali, solo il colesterolo al limite).
La posizione a pancia in giù di solito allevia questo tipo di dolori ma è possibile che se ha l'addome gonfio (meteorismo), se è in sovrappeso e se la sua conformazione è rotondetta, si accentuino.
Il fatto che in passato le sia stato prescritto il lexotan fa pensare che lei sia un tipo ansioso.
Il fatto che la seconda settimana di vacanza sia stato male può far pensare o che abbia mangiato qualcosa di sbagliato o che lei sia un tipo che non si rilassa.
Il fatto che di solito, con un periodo di alimentazione 'in bianco', l'intestino, l'umore e il sonno tornino alla normalità, mi fanno pensare a uno stato di iperattivazione simpatica, quindi ansia.
Il problema al cuore (extrasistoli) depone ugualmente per una eccessiva sensibilità del suo sistema simpatico, e non lo sottovaluterei.
Il fatto che "il mio lavoro non mi consente periodi di 'stanchezza mentale' quindi sarebbe meglio riuscissi a limitare i disagi..." mi fa pensare che lavori troppo e che sia proprio stanco mentalmente.
Prenderei tutti questi sintomi come segnali che le sta mandando il suo corpo e per evitare che continuando così possa andare incontro a disturbi maggiori, li ascolterei.
Ricapitolando credo che il suo medico, potendo contare sulla conoscenza della sua storia e avendole potuto fare un esame obiettivo, abbia inquadrato correttamente i suoi disturbi.
Tuttavia non escludo che, oltre a mettere in ordine la sua vita, lei possa fare una visita specialistica da un gastroenterologo, da un cardiologo e da uno psichiatra che potranno valutare meglio tutta la situazione avendola di fronte.
Da ultimo consideri che alcuni farmaci antidepressivi potrebbero aiutarla per tutti questi sintomi messi insieme, quindi non escluderei a priori la possibilità di prenderne.
Cordiali saluti
Massimo Lai
la sua storia è interessante perché comune a tanta gente, ma non per questo va sottovalutata.
I disturbi del sonno e quelli dell'apparato gastrointestinale possono essere correlati.
L'insonnia è più che altro un sintomo, i disturbi digestivi possono essere causa o sintomo, un sonno disturbato si può avere se si mangia male, entrambi si possono avere in periodi di stress ed entrambi possono essere sintomo di qualcos'altro.
Gli alcolici la sera possono disturbare il sonno e lo sport la sera può disturbare il sonno. Sono elementi da prendere in considerazione (non le sto dicendo di non bere e di non fare sport, ma che in particolari momenti può risentirne).
Non ha parlato di caffé: ne prende?
Oltre a interferire sul sonno il caffé può influenzare negativamente il battito cardiaco (come il fumo) quindi le sue extrasistoli.
Il suo peso è al limite tra normo e sovrappeso, potrebbe andare bene ma bisogna considerare anche il suo girovita e la sua conformazione fisica per sapere se questo influisce sui suoi disturbi.
Al meteorismo potrebbe essere predisposto e prima di altri interventi considererei una corretta igiene alimentare.
Lo sbadiglio può essere legato al sonno insufficiente.
I suoi disturbi del sonno, le modalità di insorgenza, il facile risveglio, il timore di non dormire bene orientano verso uno stato di iperattivazione simpatica, ossia ansia, fatica, stress, e può benissimo essere la conseguenza di attività fisica serale, alcol, pasti abbondanti, troppo lavoro, preoccupazioni etc.
L'irritabilità, sensibilità ai rumori, alle notizie sgradite, il pessimismo... fanno pensare a stanchezza fisica e mentale.
La ciclicità nei suoi disturbi del sonno può far pensare che lei sia sensibile ai cambiamenti stagionali e l'aumento dei disturbi in quest'ultimo periodo può essere legato ai repentini cambiamenti di clima di questi ultimi mesi.
Il fatto che da due anni siano aumentati può essere legato al lavoro o altri cambiamenti della sua vita che io non posso conoscere.
I sintomi addominali di 20 minuti fanno pensare a una colica, la dolorabilità persistente a una colite o qualche disturbo gastrointestinale di altro tipo legato magari a una non corretta alimentazione (esami normali, solo il colesterolo al limite).
La posizione a pancia in giù di solito allevia questo tipo di dolori ma è possibile che se ha l'addome gonfio (meteorismo), se è in sovrappeso e se la sua conformazione è rotondetta, si accentuino.
Il fatto che in passato le sia stato prescritto il lexotan fa pensare che lei sia un tipo ansioso.
Il fatto che la seconda settimana di vacanza sia stato male può far pensare o che abbia mangiato qualcosa di sbagliato o che lei sia un tipo che non si rilassa.
Il fatto che di solito, con un periodo di alimentazione 'in bianco', l'intestino, l'umore e il sonno tornino alla normalità, mi fanno pensare a uno stato di iperattivazione simpatica, quindi ansia.
Il problema al cuore (extrasistoli) depone ugualmente per una eccessiva sensibilità del suo sistema simpatico, e non lo sottovaluterei.
Il fatto che "il mio lavoro non mi consente periodi di 'stanchezza mentale' quindi sarebbe meglio riuscissi a limitare i disagi..." mi fa pensare che lavori troppo e che sia proprio stanco mentalmente.
Prenderei tutti questi sintomi come segnali che le sta mandando il suo corpo e per evitare che continuando così possa andare incontro a disturbi maggiori, li ascolterei.
Ricapitolando credo che il suo medico, potendo contare sulla conoscenza della sua storia e avendole potuto fare un esame obiettivo, abbia inquadrato correttamente i suoi disturbi.
Tuttavia non escludo che, oltre a mettere in ordine la sua vita, lei possa fare una visita specialistica da un gastroenterologo, da un cardiologo e da uno psichiatra che potranno valutare meglio tutta la situazione avendola di fronte.
Da ultimo consideri che alcuni farmaci antidepressivi potrebbero aiutarla per tutti questi sintomi messi insieme, quindi non escluderei a priori la possibilità di prenderne.
Cordiali saluti
Massimo Lai
Massimo Lai, MD
[#2]
Ex utente
Egr. dott. Lai,
la mia richiesta è rimasta a lungo senza una risposta e La ringrazio per avermi dedicato un pò del suo tempo.
Proprio grazie al suo intervento sto iniziando a rendermi conto che la natura dei miei problemi non è direttamente correlata all'apparato digerente e tantomeno al cuore...
Prima di farLe ulteriori domande, rispondo alle sue.
>Non ha parlato di caffé: ne prende?
No, non prendo caffè in quanto mi rende particolarmente 'elettrico' (inoltre, da recente test alimentare sono risultato fortemente intollerante alle caffeine).
>Alcol.
Non esagero mai. Birra con la pizza. Superalcolici solo come digestivo e solo quando vado a mangiare fuori o quando viene qualche amico.
Vino: uno/due bicchieri quando mangio con amici (in casa nn ne consumiamo).
>Il fatto che in passato le sia stato prescritto il lexotan fa pensare che lei sia un tipo ansioso.
Si, credo di esserlo divenuto a causa delle extrasistole.
In passato (periodo del militare), l'unico farmaco che mi era stato prescritto è stato lo Xanax in occasione di sporadici attacchi di panico (sempre a causa delle extrasistole). Credo di averne prese boh.. forse tre mezze pastiglie in tutta la mia vita in quanto ho sempre avuto una repulsione/timore verso gli psicofarmaci e la dipendenza che ne può scaturire. Quando mi sentivo proprio molto agitato prendevo qualche goccia di lexotan (lo usavano i miei).
Ora, sono anni (almeno 15?) che non ne uso piu'.
>Il fatto che la seconda settimana di vacanza sia stato male può far pensare o che abbia mangiato qualcosa di sbagliato o che lei sia un tipo che non si rilassa.
Mah, forse non mi rilasso. Magari lo sono o magari invece credo di esserlo... Come è definito lo stato di rilassatezza?
Ma cosa importante, come si raggiunge lo stato di rilassatezza?
Sicuramente, sono anche un pò stressato. A periodi addirittura 'molto confuso' o un'anima in pena. Mi può succedere di fissarmi su piccoli dolorini (intercostali per esempio) e trasformarli in veri e propri malesseri con tanto di sudarella ecc. ecc.
Esistono invece altri periodi (per fortuna decisamente superiori come durata) in cui mi sento sereno e al 100% della forma.
>Il problema al cuore (extrasistoli) depone ugualmente per una eccessiva sensibilità del suo sistema simpatico, e non lo sottovaluterei.
BINGO!
Le e.s. le avverto solo quando sono agitato (per es. durante un volo quando l'aereo sta per atterrare o poco prima del decollo) e in determinati periodi dell'anno (cambio di stagione).
Credo che l'eccessiva sensibilità del mio sistema simpatico sia il nocciolo del problema. Non lo voglio sottovalutare. Come posso approciare al problema?
Secondo lei, dare una regolata ai ritmi della mia vita può essere sufficiente? Che regole usare?
Mi piacerebbe leggere qualcosa che mi possa aiutare a capire quali possano essere le mosse giuste. Riflettendoci, sento che una idonea lettura potrebbe aiutarmi.
Forse anche qualche corso (yoga o che altro?) potrebbe funzionare ma mi costringerebbe a sacrificare il tempo dedito agli sport che prediligo.
In cuor mio, sento di poter valutare l'intervento di uno psicologo o di uno psichiatra solo se certo di non correre il rischio di cronicizzare i miei malesseri (credo di avere ancora margini per 'guarire' definitivamente). Le pare un timore legittimo?
Cosa mi consiglia?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi. Lei è una persona buona.
Buona giornata.
Marco.
P.S.
Se ho capito bene, lo psicologo cerca di scoprire i meccanismi mentali che scatenano certe condizioni e non prescrive medicinali.
Lo psichiatra invece può prescrivere farmaci ed esegue un approcio sistemico/statistico per la formulazione della diagnosi.
Giusto?
la mia richiesta è rimasta a lungo senza una risposta e La ringrazio per avermi dedicato un pò del suo tempo.
Proprio grazie al suo intervento sto iniziando a rendermi conto che la natura dei miei problemi non è direttamente correlata all'apparato digerente e tantomeno al cuore...
Prima di farLe ulteriori domande, rispondo alle sue.
>Non ha parlato di caffé: ne prende?
No, non prendo caffè in quanto mi rende particolarmente 'elettrico' (inoltre, da recente test alimentare sono risultato fortemente intollerante alle caffeine).
>Alcol.
Non esagero mai. Birra con la pizza. Superalcolici solo come digestivo e solo quando vado a mangiare fuori o quando viene qualche amico.
Vino: uno/due bicchieri quando mangio con amici (in casa nn ne consumiamo).
>Il fatto che in passato le sia stato prescritto il lexotan fa pensare che lei sia un tipo ansioso.
Si, credo di esserlo divenuto a causa delle extrasistole.
In passato (periodo del militare), l'unico farmaco che mi era stato prescritto è stato lo Xanax in occasione di sporadici attacchi di panico (sempre a causa delle extrasistole). Credo di averne prese boh.. forse tre mezze pastiglie in tutta la mia vita in quanto ho sempre avuto una repulsione/timore verso gli psicofarmaci e la dipendenza che ne può scaturire. Quando mi sentivo proprio molto agitato prendevo qualche goccia di lexotan (lo usavano i miei).
Ora, sono anni (almeno 15?) che non ne uso piu'.
>Il fatto che la seconda settimana di vacanza sia stato male può far pensare o che abbia mangiato qualcosa di sbagliato o che lei sia un tipo che non si rilassa.
Mah, forse non mi rilasso. Magari lo sono o magari invece credo di esserlo... Come è definito lo stato di rilassatezza?
Ma cosa importante, come si raggiunge lo stato di rilassatezza?
Sicuramente, sono anche un pò stressato. A periodi addirittura 'molto confuso' o un'anima in pena. Mi può succedere di fissarmi su piccoli dolorini (intercostali per esempio) e trasformarli in veri e propri malesseri con tanto di sudarella ecc. ecc.
Esistono invece altri periodi (per fortuna decisamente superiori come durata) in cui mi sento sereno e al 100% della forma.
>Il problema al cuore (extrasistoli) depone ugualmente per una eccessiva sensibilità del suo sistema simpatico, e non lo sottovaluterei.
BINGO!
Le e.s. le avverto solo quando sono agitato (per es. durante un volo quando l'aereo sta per atterrare o poco prima del decollo) e in determinati periodi dell'anno (cambio di stagione).
Credo che l'eccessiva sensibilità del mio sistema simpatico sia il nocciolo del problema. Non lo voglio sottovalutare. Come posso approciare al problema?
Secondo lei, dare una regolata ai ritmi della mia vita può essere sufficiente? Che regole usare?
Mi piacerebbe leggere qualcosa che mi possa aiutare a capire quali possano essere le mosse giuste. Riflettendoci, sento che una idonea lettura potrebbe aiutarmi.
Forse anche qualche corso (yoga o che altro?) potrebbe funzionare ma mi costringerebbe a sacrificare il tempo dedito agli sport che prediligo.
In cuor mio, sento di poter valutare l'intervento di uno psicologo o di uno psichiatra solo se certo di non correre il rischio di cronicizzare i miei malesseri (credo di avere ancora margini per 'guarire' definitivamente). Le pare un timore legittimo?
Cosa mi consiglia?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi. Lei è una persona buona.
Buona giornata.
Marco.
P.S.
Se ho capito bene, lo psicologo cerca di scoprire i meccanismi mentali che scatenano certe condizioni e non prescrive medicinali.
Lo psichiatra invece può prescrivere farmaci ed esegue un approcio sistemico/statistico per la formulazione della diagnosi.
Giusto?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 40.9k visite dal 29/08/2007.
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