Fastidi gastro-intestinali cronici
Egregio dottore,
la contatto per chiedere un consulto a proposito di fastidi gastro-intestinali ormai cronicizzati. Da circa 5 anni (io ne ho attualmente 31) ho frequenti fastidi all'intestino, con feci generalmente poltacee (a volte veri e propri attacchi diarroici, in particolare al mattino) e grande flatulenza. Non è invece presente dolore.
Il mio gastro-enterologo, dopo molte analisi del sangue e delle feci non significative, un’ecografia epatica negativa, una colonscopia negativa, ha ritenuto potesse essere celiachi, nonostante il test anti-transglutaminasi e anti-endomisio fosse negativo, e dunque ha ritenuto opportuno effettuare un esame istologico.
L'esito è stato un pò boarder-line e il medico ha ritenuto opportuno effettuare un periodo di astensione totale da alimenti senza glutine. Ho così effettuato una dieta da celiaco per 6 settimane senza alcun miglioramento della sintomatologia intestinale.
In virtù del risultato negativo ad altri tests (intolleranza al lattosio e al lattulosio) se ne è concluso per un sindrome dell’intestino irritabile.
A distanza di 5 anni (l'esame e la dieta sono del 2004) ho ancora lo stesso tipo di problema a cui semmai mi sono un pò abituato, ma nel corso dell'ultimo anno sono notevolmente peggiorati i fastidi gastrici (gonfiore, nausea e generica digestione difficile con reflusso).
Preciso che dal 2004 non ho avuto significative variazioni di peso, massimo un calo di un paio di chili, poi ripresi, poi ripersi. Mi sono senz'altro asciugato un pò ma è da tener presente che da quando sono cominciati questi fastidi intestinali faccio un'alimentazione piuttosto "light".
Ho rieffettuato nuove analisi del sangue di routine (più volte nel 2009 e nel 2010), i test di funzionalità epatica e pancreatica (inverno e primavera 2010) e una ecografia dell’addome superiore (circa un'anno fa). Tutto nella norma, salvo tracce di amidi nelle feci che il medico ha ritenuto non significative in assenza di altri dati rilevanti. Da ultimo, alla fine ho rifatto una gastroscopia con biopsia per celiachia e giardia, nonché il test per l’HP (a gennaio 2010). Tutto negativo.
Alla fine dunque solo cicli di fermenti lattici, gaviscon e maalox e spesso la citrosodina o il geffer, questi ultimi più che altro quando il pasto “mi resta sullo stomaco” (ho provato una terapia con inibitori di pompa, ma alla sospensione è stato un dramma, con sintomi peggiori del male che sto curando). Allo stato sono proprio i problemi gastrici i peggiori e il fatto che basti un pasto un po’ più pesante e cucinato per restarmi sullo stomaco. Sono spesso gonfio sulladdome come se avessi una bella pancia, pur non esendo grasso!
Insomma devo rassegnarmi a un apparato digerente delicato oppure ho tralasciato qualcosa, come il pancreas? Lo chiedo in virtù degli amidi nelle feci, anche se il medico non li ha ritenuti importanti vista l’ecografia normale, i test sierici normali e l’assenza di grasso nelle feci.
Grazie mille e saluti
la contatto per chiedere un consulto a proposito di fastidi gastro-intestinali ormai cronicizzati. Da circa 5 anni (io ne ho attualmente 31) ho frequenti fastidi all'intestino, con feci generalmente poltacee (a volte veri e propri attacchi diarroici, in particolare al mattino) e grande flatulenza. Non è invece presente dolore.
Il mio gastro-enterologo, dopo molte analisi del sangue e delle feci non significative, un’ecografia epatica negativa, una colonscopia negativa, ha ritenuto potesse essere celiachi, nonostante il test anti-transglutaminasi e anti-endomisio fosse negativo, e dunque ha ritenuto opportuno effettuare un esame istologico.
L'esito è stato un pò boarder-line e il medico ha ritenuto opportuno effettuare un periodo di astensione totale da alimenti senza glutine. Ho così effettuato una dieta da celiaco per 6 settimane senza alcun miglioramento della sintomatologia intestinale.
In virtù del risultato negativo ad altri tests (intolleranza al lattosio e al lattulosio) se ne è concluso per un sindrome dell’intestino irritabile.
A distanza di 5 anni (l'esame e la dieta sono del 2004) ho ancora lo stesso tipo di problema a cui semmai mi sono un pò abituato, ma nel corso dell'ultimo anno sono notevolmente peggiorati i fastidi gastrici (gonfiore, nausea e generica digestione difficile con reflusso).
Preciso che dal 2004 non ho avuto significative variazioni di peso, massimo un calo di un paio di chili, poi ripresi, poi ripersi. Mi sono senz'altro asciugato un pò ma è da tener presente che da quando sono cominciati questi fastidi intestinali faccio un'alimentazione piuttosto "light".
Ho rieffettuato nuove analisi del sangue di routine (più volte nel 2009 e nel 2010), i test di funzionalità epatica e pancreatica (inverno e primavera 2010) e una ecografia dell’addome superiore (circa un'anno fa). Tutto nella norma, salvo tracce di amidi nelle feci che il medico ha ritenuto non significative in assenza di altri dati rilevanti. Da ultimo, alla fine ho rifatto una gastroscopia con biopsia per celiachia e giardia, nonché il test per l’HP (a gennaio 2010). Tutto negativo.
Alla fine dunque solo cicli di fermenti lattici, gaviscon e maalox e spesso la citrosodina o il geffer, questi ultimi più che altro quando il pasto “mi resta sullo stomaco” (ho provato una terapia con inibitori di pompa, ma alla sospensione è stato un dramma, con sintomi peggiori del male che sto curando). Allo stato sono proprio i problemi gastrici i peggiori e il fatto che basti un pasto un po’ più pesante e cucinato per restarmi sullo stomaco. Sono spesso gonfio sulladdome come se avessi una bella pancia, pur non esendo grasso!
Insomma devo rassegnarmi a un apparato digerente delicato oppure ho tralasciato qualcosa, come il pancreas? Lo chiedo in virtù degli amidi nelle feci, anche se il medico non li ha ritenuti importanti vista l’ecografia normale, i test sierici normali e l’assenza di grasso nelle feci.
Grazie mille e saluti
[#1]
La sua lunga storia di disturbi a carico del tratto digerente, data la negatività della maggior parte degli esami e un test per la celiachia dubbio meriterebbe un intervento di tipo nutrizionale accorto e mirato. Saluti
Sara Ciastellardi
Sara Ciastellardi
Dr.ssa Sara Ciastellardi
[#2]
Utente
...intende una dieta specifica?
In realtà per i problemi intestinali non riesco neppure a capire quali alimenti mi danno fastidio, poiché i disturbi sono spesso del tutto indipendenti da ciò che mangio. Magari con riso in bianco e prosciutto cotto ho una scarica diarroica e col pranzo della domenica sto benissimo.
Diverso invece per il reflusso dove alcuni alimenti aggravano senza dubbio la sintomatologia (e infatti cerco di evitarli salvo qualche deroga nel weekend!)
Ma nel complesso cerco di fare una dieta senza cibi pesanti e piuttosto light. Però come sgarro lo pago (sopratutto a livello dello stomaco).
Quello che mi chiedevo è se ormai tutte le piste sono state battute e quindi devo rassegnarmi aq questa scarsa funzionalità gastro-intestinale e quindi devo leiminare ogni tipo di "sgarro"?
Grazie ancora
In realtà per i problemi intestinali non riesco neppure a capire quali alimenti mi danno fastidio, poiché i disturbi sono spesso del tutto indipendenti da ciò che mangio. Magari con riso in bianco e prosciutto cotto ho una scarica diarroica e col pranzo della domenica sto benissimo.
Diverso invece per il reflusso dove alcuni alimenti aggravano senza dubbio la sintomatologia (e infatti cerco di evitarli salvo qualche deroga nel weekend!)
Ma nel complesso cerco di fare una dieta senza cibi pesanti e piuttosto light. Però come sgarro lo pago (sopratutto a livello dello stomaco).
Quello che mi chiedevo è se ormai tutte le piste sono state battute e quindi devo rassegnarmi aq questa scarsa funzionalità gastro-intestinale e quindi devo leiminare ogni tipo di "sgarro"?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 03/10/2010.
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