Colon irritabile o appendicite cronica?

Egregi dottori, vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Sono una donna di 33 anni e da più di 15 anni ho i seguenti sintomi: dolore addominale (crampi) localizzati in zona appendicolare e ombelicare che compare più spesso al mattino appena sveglia (quasi tutte le mattine), dolore in zona ombelicare in seguito alla palpazione profonda (per essere più chiari, sia che la palpazione sia nella zona appendicolare, sul lato sinistro o nella parte centrale dell'addome, io sento dolore sotto l'ombelico), urgenza nell'evacuazione e feci poltacee. I sintomi peggiorano in seguito al consumo di pasti abbondanti, latticini, legumi e pizza e anche durante i giorni di mestruazioni. Ho effettuato gli esami per escludere la celiachia e gli esami delle feci (tutto negativo). L'esame radiologico effettuato dopo il pasto con bario non ha permesso di vedere l'appendice, mi è stato detto potrebbe essere chiusa (quindi inifiammata?) oppure nascosta (mi hanno fatto 12 lastre in ogni posizione... nascosta dove?). Il mio medico mi ha sempre detto che si tratta di appendicite cronica, ma che non è necessario operare. Circa 3 anni fa sono andata al pronto soccorso in seguito a 3 giorni con forti dolori in fossa iliaca destra che si accentuavano con il movimento della gamba e nausea (non sono riuscita a mangiar nulla per tutti i 3 giorni). L'ecografia effettuata al pronto soccorso non ha evidenziato nulla di rilevante, mi è stata prescritta una terapia antibiotica (iniziata in loco via flebo) e mi è stato consigliato di andare da un chirurgo per programmare eventualmente un intervento (ero fuori città, quindi ho preferito muovermi indipendentemente e ho rifiutato il ricovero per l'osservazione). In seguito alla terapia antibiotica la situazione è migliorata, ma dopo qualche mese è tornata alla routine. Ho prenotato la visita dal chirurgo, ma secondo lui io non ho nulla di competanza chirurgica. Mi ha detto che probabilmente ho la sindrome dell'intestino irritabile. Il mio medico si è permesso di dissentire e io non sapendo più da che specialista andare ho lasciato perdere, ormai ero abituata ai sintomi e la situazione che mi aveva portato al pronto soccorso non si era più presentata. Non sono ansiosa e ho continuato a convivere con i miei piccoli disturbi regolandomi con la dieta (fatta fare da un nutrizionista). Ora però i sintomi si presentano anche in seguito a pasti moderati e non ricchi di grassi né di prodotti fermentanti, il meteorismo è peggiorato e mi complica la vita, e a tutto questo si è aggiunto il reflusso. Avete suggerimenti per come muovermi? Secondo voi può essere davvero sindrome da intestino irritabile? Nel caso, non dovrebbe essere sufficiente la dieta equilibrata e un po' di movimento (vado in piscina 2 volte alla settimana)? grazie per i consigli e buon lavoro.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Gentile signora,
è poco verosimile che la sintomatologia dipenda dall'appendice e concordo con il chirurgo che l'ha visitata sul fatto che non ci si aindicazione all'intervento.
E' possibile inquadrare gli aspetti clinici della sindrome dell'intestino irritabile. La pratica di una dieta nutrizionalmente equilibrata e di attività fisica è sicuramente giovevole, ma può non essere sufficiente,
è importante che anche il ritmo alimentare (masticazione, velocità di assunzione del cibo, intervallo tra i pasti, astensione da fumo e bevande gasate...) sia corretto.
Le consiglio di sottoporsi a visita specialistica gastronterologica per valutare l'opportunità di terapia farmacologica a breve termine.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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