Febbricola e dolore fossa iliaca destra
Gentili dottori, mi rivolgo a voi perché ormai non so più come venirne a capo.. l'altra notte mi sono svegliata mentre dormivo sul fianco sinistro, avvertendo un dolore acuto alla fossa iliaca destra,mi tirava al punto da non riuscire a mettermi supina, dopo pochi minuti è passato ma la mattina dopo mi sono recata al pronto soccorso per sospetta appendicite. Lì mi hanno papato l'addome ma stranamente non avevo alcun dolore (ho notato anche da sola che se sono supina e premo in quel punto non sento niente, stesa sul fianco invece fa un po' male, ma al PS mi hanno visitata supina), mi hanno fatto una radiografia (per vedere l'appendice non è più indicata l'ecografia?) dalla quale è risultato solo un lieve meteorismo e stasi fecale (anche se avevo svuotato l'intestino il giorno prima). Ho fatto anche le analisi del sangue, i valori erano tutti nella norma, ad eccezione delle seguenti voci nella formula leucocitaria:
Neutrofili: 71.5 su un massimo di 65.00
Linfociti: 19.9 su minimo di 20.50
Neutrofili val.ass. 5.82 su un massimo di 4.80
Nel chiedere il significato di queste alterazioni, mi hanno detto che non avevano particolare importanza e che era da escludere un’infiammazione dell’appendice, liquidando il tutto con una colica addominale e stasi fecale. Io non sono un medico e non farei diagnosi, ma un po' conosco il mio corpo, e sinceramente quel dolore in quel punto preciso non mi sembrava un dolore da colite, anche perché non ho particolari problemi intestinali. Inoltre ho una temperatura che oscilla fra 37 e 37.02, che è decisamente più alta della mia normale. Tutto questo mi fa pensare che possa esserci un'infezione in corso, ma come ho detto sopra non posso fare autodiagnosi. Ecografie pelviche e dell'addome completo fatte di recente hanno evidenziato solo le ovaie microcistiche, ma è un disturbo che ho da diverso tempo e non mi ha mai dato febbricola.
La domanda che vi pongo è: tutti questi sintomi (febbricola, valori alterati, dolore che va e viene) possono essere correlati ad un solo problema? lo chiedo perché circa 10 gg fa ho assunto l’ultima dose di vivotif, vaccino antitifo che ho fatto per la mia prossima partenza estiva, insieme a un richiamo di antitetanica ed epatite A. Sono comunque passate 3 settimane da queste ultime due vaccinazioni, quindi forse sono da escludere effetti collaterali dopo tutto questo tempo. Come posso scoprire la provenienza di tutti questi fastidi? poiché questo dolore si ripresenta ogni tot mesi, mi sono stancata di sentirmi dire che è una colite nervosa, non solo perché spesso il dolore viene di notte stando stesa sul fianco, ma anche perché in questo caso ci sono altri sintomi più concreti (analisi, febbricola) che non possono essere di natura nervosa.
Grazie per l’aiuto.
Neutrofili: 71.5 su un massimo di 65.00
Linfociti: 19.9 su minimo di 20.50
Neutrofili val.ass. 5.82 su un massimo di 4.80
Nel chiedere il significato di queste alterazioni, mi hanno detto che non avevano particolare importanza e che era da escludere un’infiammazione dell’appendice, liquidando il tutto con una colica addominale e stasi fecale. Io non sono un medico e non farei diagnosi, ma un po' conosco il mio corpo, e sinceramente quel dolore in quel punto preciso non mi sembrava un dolore da colite, anche perché non ho particolari problemi intestinali. Inoltre ho una temperatura che oscilla fra 37 e 37.02, che è decisamente più alta della mia normale. Tutto questo mi fa pensare che possa esserci un'infezione in corso, ma come ho detto sopra non posso fare autodiagnosi. Ecografie pelviche e dell'addome completo fatte di recente hanno evidenziato solo le ovaie microcistiche, ma è un disturbo che ho da diverso tempo e non mi ha mai dato febbricola.
La domanda che vi pongo è: tutti questi sintomi (febbricola, valori alterati, dolore che va e viene) possono essere correlati ad un solo problema? lo chiedo perché circa 10 gg fa ho assunto l’ultima dose di vivotif, vaccino antitifo che ho fatto per la mia prossima partenza estiva, insieme a un richiamo di antitetanica ed epatite A. Sono comunque passate 3 settimane da queste ultime due vaccinazioni, quindi forse sono da escludere effetti collaterali dopo tutto questo tempo. Come posso scoprire la provenienza di tutti questi fastidi? poiché questo dolore si ripresenta ogni tot mesi, mi sono stancata di sentirmi dire che è una colite nervosa, non solo perché spesso il dolore viene di notte stando stesa sul fianco, ma anche perché in questo caso ci sono altri sintomi più concreti (analisi, febbricola) che non possono essere di natura nervosa.
Grazie per l’aiuto.
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Purtroppo, contrariamente a quanto possa sembrare, la diagnosi di appendicite non è poi così semplice e certa, soprattutto nelle giovani donne, e va ricercata prevalentemente per esclusione, al di là delle forme francamente acute in cui dei dubbi pure possono presentarsi.
D'altra parte una sintomatologia intermittente con i segni che riferisce può essere facilmente attribuibile a più di una patologia, ovaie microcistiche comprese (scoppio di follicolo), mentre non escluderei del tutto una relazione tra la febbricola e le recenti pratiche di immunizzazione.
D'accordo con Lei sulla inutilità della Rx in bianco che le hanno praticato; anche la sensibilità diagnostica dell'ecografia per le appendiciti è decisamente bassa, risultando più elevata solo in quei casi in cui il viscere, in una fase di flogosi accentuata, ha già fornito segni clinici più evidenti.
Al di là degli esami strumentali (ecografie, rx, ecc.), che sono soprattutto utili per identificare eventuali patologie alternative (urinarie, ginecologiche, ecc), resta l'esame clinico, correttamente condotto da una Chirurgo e correlato alla valutazione dei sintomi, la procedura diagnostica più efficace per l'orientamento verso la diagnosi di appendicite.
D'altra parte una sintomatologia intermittente con i segni che riferisce può essere facilmente attribuibile a più di una patologia, ovaie microcistiche comprese (scoppio di follicolo), mentre non escluderei del tutto una relazione tra la febbricola e le recenti pratiche di immunizzazione.
D'accordo con Lei sulla inutilità della Rx in bianco che le hanno praticato; anche la sensibilità diagnostica dell'ecografia per le appendiciti è decisamente bassa, risultando più elevata solo in quei casi in cui il viscere, in una fase di flogosi accentuata, ha già fornito segni clinici più evidenti.
Al di là degli esami strumentali (ecografie, rx, ecc.), che sono soprattutto utili per identificare eventuali patologie alternative (urinarie, ginecologiche, ecc), resta l'esame clinico, correttamente condotto da una Chirurgo e correlato alla valutazione dei sintomi, la procedura diagnostica più efficace per l'orientamento verso la diagnosi di appendicite.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
grazie per la rapidissima risposta. "Purtroppo" partirò per le vacanze fra soli 7 giorni e in così poco tempo non so proprio cosa fare, dovendomi recare dall'altra parte del mondo non vorrei sentirmi male proprio in quel paese lì. Lei mi consiglia di seguire una terapia antibiotica a scopo preventivo in caso si trattasse di appendicite? oppure mi consiglia un'ecografia pelvica (l'ultima risale a mesi fa), se non altro per escludere l'ipotesi della causa ovarica? Mi scusi l'ignoranza ma in cosa consiste l'esame clinico, e in definitiva qual è il modo più affidabile per capire se questa appendice è la causa o meno?
[#3]
Per "esame clinico" si intende nient'altro che una visita generale e locale nel corso della quale il Medico (in questo caso è opportuno sia un Chirurgo) è in grado mediante ispezione, auscultazione e palpazione di rilevare, sulla base della propria esperienza e sensibilità, elementi molto utili che, confrontati con i sintomi riferiti (anamnesi) ed eventualmente con l'esito di indagini strumentali, conducono all'orientamento diagnostico.
Più che partire con ulteriori esami, io comincerei appunto da un esame clinico accurato.
Le appendicopatie, proprio per le motivazioni che nel precedente post Le ho esposto, rappresentano caratteristicamente una situazione dove questo tipo di impostazione è l'unica condotta correttamente perseguibile, non esistendo in questo caso "l'esame" specifico per la diagnosi.
Più che partire con ulteriori esami, io comincerei appunto da un esame clinico accurato.
Le appendicopatie, proprio per le motivazioni che nel precedente post Le ho esposto, rappresentano caratteristicamente una situazione dove questo tipo di impostazione è l'unica condotta correttamente perseguibile, non esistendo in questo caso "l'esame" specifico per la diagnosi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.5k visite dal 31/07/2007.
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