Mi è stato consigliato di fare delle indagini per quanto riguarda la celiachia
Salve,
vi scrivo per un consulto dal momento che psicologicamente mi sento provata in questo momento per i vari esiti che sono stati rilevati per il mio problema.
Ho cominciato ad avere da un bel po’ di anni problemi fisici durante l’assunzione di alcuni alimenti, quali farine etc.
Mi è stato consigliato di fare delle indagini per quanto riguarda la CELIACHIA.
Qualche mese fa ho fatto gli esami IGA IGG risultando negativo a questo tipo di analisi.
I sintomi persistevano (diarrea, vomito, prurito, gonfiore) ed ho deciso di indagare diversamente facendo la “BIOPSIA II PORZ.DUODENO”.
L’esito è stato il seguente:
DETTAGLIO MACROSCOPICO
6 frammenti mucosi di diametro compreso tra cm 0,3 e cm o,4
DETTAGLIO MICROSCOPICO
Schema di valutazione anatomo-patologica malattia celiaca
Numero 6 biopsie di mucosa duodenale con orientamento corretto
Villi: di forma in prevalenza digitiforme ma con quadri di villi tozzi
Altezza degli enterociti normale
Cripte: lieve iperplasia ghiandolare con riduzione della componente mucipara e con 1 mitosi per cripta.
Rapporto villo/cripta alterato: in prevalenza 2:1 (atrofia di grado lieve/moderato)
Lamina propria sede di moderato infiltrato infiammatorio costituito da linfociti e plasmacellule, anche in atteggiamento follicolare, e moderata quota di granulociti sia neutrofili che eosinofili.
Linfociti intraepiteliali lievemente aumentati (valutazione effettuata in ematossilina-eosina senza ausilio di immunoistochimica CD3)
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA
Il quadro istopatologico, inquadrabile in lesione di tipo III ( tipo 3° sec. Oberhuber), è suggestivo per malattia celiaca e va correlato ad indagini di laboratorio ed immunoistochimiche.
Chiaramente mi è stato consigliato dal laboratorio di proseguire con l’indagine e l’esito è stato il seguente:
EFFETTUATA INDAGINE DI IMMUNOISTOCHIMICA CD3 PER VALUTAZIONE DEL RAPPORTO LINFOCITI T (CD3+)/100 CELLULE EPITELIALI CHE RISULTA INFERIORE A 25/100.
L’ASSETTO IMMUOISTOCHIMICO NEL QUADRO ISTOPATOLOGICO DESCRITTO NON E’ COMPATIBILE CON MALATTIA CELIACA E DEPONE PER MALASSORBIMENTO DI II GRADO.
Ovviamente vi lascio immaginare come questo ultimo esito mi abbia mandato in confusione dal momento che precedentemente sono risultata positiva, tengo a precisare che sto seguendo una dieta senza glutine ed i sintomi precedentemente elencati sono quasi scomparsi del tutto.
Resto in attesa e ringrazio anticipatamente per la vostra cortese attenzione e professionalità.
F.
vi scrivo per un consulto dal momento che psicologicamente mi sento provata in questo momento per i vari esiti che sono stati rilevati per il mio problema.
Ho cominciato ad avere da un bel po’ di anni problemi fisici durante l’assunzione di alcuni alimenti, quali farine etc.
Mi è stato consigliato di fare delle indagini per quanto riguarda la CELIACHIA.
Qualche mese fa ho fatto gli esami IGA IGG risultando negativo a questo tipo di analisi.
I sintomi persistevano (diarrea, vomito, prurito, gonfiore) ed ho deciso di indagare diversamente facendo la “BIOPSIA II PORZ.DUODENO”.
L’esito è stato il seguente:
DETTAGLIO MACROSCOPICO
6 frammenti mucosi di diametro compreso tra cm 0,3 e cm o,4
DETTAGLIO MICROSCOPICO
Schema di valutazione anatomo-patologica malattia celiaca
Numero 6 biopsie di mucosa duodenale con orientamento corretto
Villi: di forma in prevalenza digitiforme ma con quadri di villi tozzi
Altezza degli enterociti normale
Cripte: lieve iperplasia ghiandolare con riduzione della componente mucipara e con 1 mitosi per cripta.
Rapporto villo/cripta alterato: in prevalenza 2:1 (atrofia di grado lieve/moderato)
Lamina propria sede di moderato infiltrato infiammatorio costituito da linfociti e plasmacellule, anche in atteggiamento follicolare, e moderata quota di granulociti sia neutrofili che eosinofili.
Linfociti intraepiteliali lievemente aumentati (valutazione effettuata in ematossilina-eosina senza ausilio di immunoistochimica CD3)
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA
Il quadro istopatologico, inquadrabile in lesione di tipo III ( tipo 3° sec. Oberhuber), è suggestivo per malattia celiaca e va correlato ad indagini di laboratorio ed immunoistochimiche.
Chiaramente mi è stato consigliato dal laboratorio di proseguire con l’indagine e l’esito è stato il seguente:
EFFETTUATA INDAGINE DI IMMUNOISTOCHIMICA CD3 PER VALUTAZIONE DEL RAPPORTO LINFOCITI T (CD3+)/100 CELLULE EPITELIALI CHE RISULTA INFERIORE A 25/100.
L’ASSETTO IMMUOISTOCHIMICO NEL QUADRO ISTOPATOLOGICO DESCRITTO NON E’ COMPATIBILE CON MALATTIA CELIACA E DEPONE PER MALASSORBIMENTO DI II GRADO.
Ovviamente vi lascio immaginare come questo ultimo esito mi abbia mandato in confusione dal momento che precedentemente sono risultata positiva, tengo a precisare che sto seguendo una dieta senza glutine ed i sintomi precedentemente elencati sono quasi scomparsi del tutto.
Resto in attesa e ringrazio anticipatamente per la vostra cortese attenzione e professionalità.
F.
[#1]
Gentile signora,
la risposta alla dieta priva di glutine e la descrizione dl quadro istologico orientano verso la diagnosi di celiachia.
La risposta controversa dell'indagine immunoistochimica non è sufficiente per interrompere il trattamento dietetico.
Per orientare compiutamente la diagnosi è utile praticare la determinazione HLA e ripetere probabilmente l'endoscopia e la biopsia, ma le conclusioni dovranno esser tratte dall'integrazione con i dati clinici dal gastroenterologo che la segue.
Cordiali saluti.
la risposta alla dieta priva di glutine e la descrizione dl quadro istologico orientano verso la diagnosi di celiachia.
La risposta controversa dell'indagine immunoistochimica non è sufficiente per interrompere il trattamento dietetico.
Per orientare compiutamente la diagnosi è utile praticare la determinazione HLA e ripetere probabilmente l'endoscopia e la biopsia, ma le conclusioni dovranno esser tratte dall'integrazione con i dati clinici dal gastroenterologo che la segue.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9k visite dal 07/09/2010.
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