Turbe gastroenteriche generano depressione? e non viceversa
Sono un uomo di 66 anni. Colecistectomizzato 37 anni fa. Prima, ma purtroppo anche dopo l'intervento, ho sempre sofferto di frequenti diarree con improvvisi premiti che mi hanno creato molte situazioni imbarazzanti. Unica soddisfacente soluzione da dieci anni assumo regolarmente una bustina di Colestiramina al giorno che tampona l'intestino.
Peraltro il motivo di questo consulto è generato da disturbi gastrici: sveglia al mattino con borborigmi, senso di pesantezza digestiva, sensazione di riflusso come un risciacquo verso il lato sinistro dello stomaco.
Se bevo acqua il tutto peggiora e insorgono anche pensieri tristi.
Poichè in passato ho superato momenti gravi della vita senza cadere in pur giustificate depressioni, nè ho avuto aggravamenti gastroenterici, mi sembra che questi modesti disturbi mi creano un senso di tristezza che sparisce con il movimento e soprattutto a stomaco pieno(quindi non è da diagnosticare troppo facilmente una depressione).
Domanda: il mio fisico produce in modo congenito un succo, bile, enzima (parlo da profano)o qualcosa che non conosco che può turbare le funzioni, "intossicarmi" e poi deprimermi? Sarebbe interessante anche per evitare a tante persone, indebite diagnosi di depressione.Grazie
Peraltro il motivo di questo consulto è generato da disturbi gastrici: sveglia al mattino con borborigmi, senso di pesantezza digestiva, sensazione di riflusso come un risciacquo verso il lato sinistro dello stomaco.
Se bevo acqua il tutto peggiora e insorgono anche pensieri tristi.
Poichè in passato ho superato momenti gravi della vita senza cadere in pur giustificate depressioni, nè ho avuto aggravamenti gastroenterici, mi sembra che questi modesti disturbi mi creano un senso di tristezza che sparisce con il movimento e soprattutto a stomaco pieno(quindi non è da diagnosticare troppo facilmente una depressione).
Domanda: il mio fisico produce in modo congenito un succo, bile, enzima (parlo da profano)o qualcosa che non conosco che può turbare le funzioni, "intossicarmi" e poi deprimermi? Sarebbe interessante anche per evitare a tante persone, indebite diagnosi di depressione.Grazie
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Gentile signore,
la sua situazione si presta a diverse considerazioni, innanzitutto il rapporto che esiste tra aspetti psichici e somatici della persona. Da molti anni mi interesso di medicina psicosomatica e le posso dire che questa relazione è molto più articolata di come generalmente viene intesa dalla maggior parte delle persone, inoltre, per usare una semplificazione forse un po' eccessiva, è una "strada a doppio senso": esiste una relazione psico-somatica ed una somato-psichica che impegnano le energie dell'individuo contemporaneamente.
Un'altra considerazione che mi sembra opportuna, ben nota a chi si occupa di questi argomenti, è che non c'è rapporto lineare diretto (o perlomeno conta meno) tra l'oggettività dell'evento stressante e lo stress percepito: in altre parole ciò che per qualcuno è una causa giustificativa di ansia o depressione, può non esserlo per un altro. Aggiungo che ci sono poi dei periodi della vita nei quali lo stesso tipo di evento scatena delle reazioni assai diverse: 20 anni, 40 o 60 hanno visioni diverse per esperienza e per aspettative.
Nel suo caso una consulenza psicologica, accanto ad una visita medica che possa escludere fattori organici, mi sembra la soluzione più adeguata. Abbia fiducia che, se pur la diagnosi comoda di "depressione" è tutt'oggi abusata, un colloquio che la orienti nella percezione e definizione migliore del suo stato di malessere è del tutto opportuno.
Ci tenga aggiornati.
Cordiali saluti.
la sua situazione si presta a diverse considerazioni, innanzitutto il rapporto che esiste tra aspetti psichici e somatici della persona. Da molti anni mi interesso di medicina psicosomatica e le posso dire che questa relazione è molto più articolata di come generalmente viene intesa dalla maggior parte delle persone, inoltre, per usare una semplificazione forse un po' eccessiva, è una "strada a doppio senso": esiste una relazione psico-somatica ed una somato-psichica che impegnano le energie dell'individuo contemporaneamente.
Un'altra considerazione che mi sembra opportuna, ben nota a chi si occupa di questi argomenti, è che non c'è rapporto lineare diretto (o perlomeno conta meno) tra l'oggettività dell'evento stressante e lo stress percepito: in altre parole ciò che per qualcuno è una causa giustificativa di ansia o depressione, può non esserlo per un altro. Aggiungo che ci sono poi dei periodi della vita nei quali lo stesso tipo di evento scatena delle reazioni assai diverse: 20 anni, 40 o 60 hanno visioni diverse per esperienza e per aspettative.
Nel suo caso una consulenza psicologica, accanto ad una visita medica che possa escludere fattori organici, mi sembra la soluzione più adeguata. Abbia fiducia che, se pur la diagnosi comoda di "depressione" è tutt'oggi abusata, un colloquio che la orienti nella percezione e definizione migliore del suo stato di malessere è del tutto opportuno.
Ci tenga aggiornati.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
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Gentile Utente, nei pazienti colecistectomizzati è frequente che si verifichi un reflusso di succhi biliari dal duodeno nello stomaco. Tale fenomeno avviene con più facilità nella posizione sdraiata e lontano dai pasti. Ciò potrebbe giustificare l'insorgenze dei suoi sintomi al mattino. Le consiglio di effettuare anche una gastroscopia, se non già eseguita recentemente, e una terapia con farmaci che proteggono la mucosa gastrica dall'azione della bile che refluisce.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.5k visite dal 25/07/2007.
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