Singhiozzo cronico

buongiorno,
vorrei richiedere un consulto per mio padre: ha 58 anni, e da 2/3 anni soffre di singhiozzo cronico..ha degli attacchi quasi tutti i giorni. la situazione però è più complicata, nel senso che ha iniziato a soffrirne da quando ha perso il lavoro ed è stato costretto a una pensione forzata..questo secondo noi della famiglia gli ha causato una specie di depressione..rifiuta qualsiasi aiuto medico, infatti non siamo ancora riusciti a sottoporlo a una visita specialistica. gli attacchi sono scatenati dal bere, anche solo un bicchiere, vino birra o anche una qualsiasi bibita gasata a digiuno, con conseguente perdita di appetito. inizialmente beveva solo vino, poi piano piano siamo riusciti a farlo passare alla birra visti i problemi che gli dava.
purtroppo ha il vizio di bere qualcosina a digiuno, e non riusciamo a farglelo perdere.. non ascolta.. le crisi di singhiozzo possono durare dalla mattina alla sera, con frequenti attacchi di tosse, che a volte sono così violenti da provocare conati di vomito..
sono perfettamente consapevole che occore una visita specialistica, ma, essendo così difficile, mi chiedevo se potreste aiutarmi..

grazie per l'attenzione e per la disponibilità.
cordiali saluti
[#1]
Dr. Enrico Guarino Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo toracico 72
diverse possono essere le origini del singhiozzo. naturalmente prima di pensare ad una risposta ad una stato psicologico è necessario escludere uan possibile origine irritativa a carico del nervo frenico e quindi il primo esame da fare è una gastroscopia. cordiali saluti.
enrico guarino

enrico guarino
medico chirurgo
dr.enricoguarino@gmail.com

[#2]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.2k 215
Gentile signora,
il primo problema che si pone non è la natura del singhiozzo, in linea teorica vi sono moltissime cause da prendere in considerazione, ma la disgnosi corretta, ovviamente, la si può orientare soltanto con una adeguata procedura diagnostica che prevede una visita medica (non necessariamente specialistica!). Il primo problema da affrontare è dunque la refrattarietà di suo padre a sottoporsi a visita. Non affronterò qui i molteplici (anche in questo caso) motivi per cui questa situazione si determini, ma le consiglio di utilizzare dei metodi "indiretti" per far sì che possa essere visitato. Talvolta una pressione con particolare insistenza da parte delle stesse persone (es. i familiari) sull'opportunità di un comportamento suscitano in alcuni pazienti un rifiuto non razionale, ma interpretabile come meccanismo complesso di difesa. Da un lato può essere utile alleggerire questa "pressione" intervenendo solo "su richiesta", in contemporanea si potrebbe sensibilizzare l'ambiente extrafamiliare (amici, ex-compagni di lavoro, frequentatori abituali) a stimolare "con dolcezza" (e senza che questo sembri agli occh del nostro interlocutore una forma di raggiro) il ricorso ad una via concreta per la soluzione del problema clinico, una visita medica appunto.
Ci tenga informati e ordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#3]
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
vi ringrazio tantissimo per le risposte che mi avete dato..
senz'altro cercheremo tutti il modo migliore per far sì che affronti la cosa senza rimandare..soprattutto perchè così non sta bene, e più si rende conto di stare sempre peggio e che non può fare niente, senza l'aiuto di nessuno, per stare meglio, più diventa intrattabile..
vi ringrazio ancora tanto!
cordiali saluti
[#4]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 908 15
Gentile Utente,
un singhiozzo cronico può essere causato frequentemente da reflussi acidi gastro esofagei con irritazione della parte distale dell'esofago e irritazione del nervo frenico. Ritengo giusto effettuare la gastroscopia , come già consigliato, con la quale potrà essere documentata anche una eventuale ernia iatale. Se ciò non fosse possibile per mancata disponibilità da aprte del paziente, proverei ad effettuare una terapia con inibitori di pompa ad alte dosi (ad esempio lansoprazolo 30 mg tre volte al di) e farmaci che proteggono la mucosa esofagea dal reflusso stesso (ad esempio Gaviscon)
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#5]
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
La ringrazio tanto..provvederò a convincerlo.
cordiali saluti