Acalasia post tiroidectomia
Gentili dottori buonasera,
mia madre ha subito un intervento di tiroidectomia totale lo scorso febbraio. Da quel momento ha sempre avuto problemi di disfagia che vanno peggiorando. nel frattempo ha perso 15 kg e il diabete tenuto sotto controllo per vent'anni con ipoglicemizzanti orali ora è scarsamente controllato da 4 iniezioni di insulina giornaliere. Dopo averci ripetuto per mesi che si trattasse di un problema di ordine psicosomatico, nelle ultime settimane son stati effettuati in regime d'urgenza vari controlli (tac e rm cerebrali, eco addome superiore ed inferiore, gastroscopia ed esofago baritato). Tac,rm,ed eco non evidenziano nulla fuori dalla norma. Un rx richiesto prima dell'intervento evidenziava soltato artrosi cervicale e non è stato ripetuto. l'esame da parte dell'orl con fibroscopia evidenzia normale motilità laringea ma ristagno salivare in entrambi i seni piriformi. La gastroscopia: ESOFAGO NORMALE, cardias con esofagite da reflusso tipo A secondo Los Angeles, regolare il fondo gastrico, a livello del corpo e dell'antro si segnala la presenza di erosioni piane ricoperte da ematina come da verosimile gastrite da FANS, normnale il duodeno.
ESOFAGO BARITATO: eseguito con tecnica a doppio contrasto. Ipocinesia-acinesia esofagea, senza apprezzabilità di onde peristaltiche primarie normali, con rapico passaggio a cascata del mezzo di contrasto attraverso il viscere e la giunzione gastroesofagea. diffusa marezzatura dell'esofago come per ristagno d'ingesti. non evidenza di lesioni parietali intrinseche ne di compressioni estrinseche. reperti di valutazione clinico-strumentali. rapido passaggio del mezzo di contrasto attraverso lo stomaco nelle anse del tenue.
Il gastroenterologo ha ipotizzato una acalasia dovuta ad un danno arrecato ad un nervo durante la tiroidectomia e vede come unica soluzione la PEG. E' possibile che ci sia una conseguenza così grave ad una tiroidectomia? non ne eravamo stati informati, altrimenti avremmo evitato l'intervento. Si tratta di un errore del chirurgo?
Grazie
mia madre ha subito un intervento di tiroidectomia totale lo scorso febbraio. Da quel momento ha sempre avuto problemi di disfagia che vanno peggiorando. nel frattempo ha perso 15 kg e il diabete tenuto sotto controllo per vent'anni con ipoglicemizzanti orali ora è scarsamente controllato da 4 iniezioni di insulina giornaliere. Dopo averci ripetuto per mesi che si trattasse di un problema di ordine psicosomatico, nelle ultime settimane son stati effettuati in regime d'urgenza vari controlli (tac e rm cerebrali, eco addome superiore ed inferiore, gastroscopia ed esofago baritato). Tac,rm,ed eco non evidenziano nulla fuori dalla norma. Un rx richiesto prima dell'intervento evidenziava soltato artrosi cervicale e non è stato ripetuto. l'esame da parte dell'orl con fibroscopia evidenzia normale motilità laringea ma ristagno salivare in entrambi i seni piriformi. La gastroscopia: ESOFAGO NORMALE, cardias con esofagite da reflusso tipo A secondo Los Angeles, regolare il fondo gastrico, a livello del corpo e dell'antro si segnala la presenza di erosioni piane ricoperte da ematina come da verosimile gastrite da FANS, normnale il duodeno.
ESOFAGO BARITATO: eseguito con tecnica a doppio contrasto. Ipocinesia-acinesia esofagea, senza apprezzabilità di onde peristaltiche primarie normali, con rapico passaggio a cascata del mezzo di contrasto attraverso il viscere e la giunzione gastroesofagea. diffusa marezzatura dell'esofago come per ristagno d'ingesti. non evidenza di lesioni parietali intrinseche ne di compressioni estrinseche. reperti di valutazione clinico-strumentali. rapido passaggio del mezzo di contrasto attraverso lo stomaco nelle anse del tenue.
Il gastroenterologo ha ipotizzato una acalasia dovuta ad un danno arrecato ad un nervo durante la tiroidectomia e vede come unica soluzione la PEG. E' possibile che ci sia una conseguenza così grave ad una tiroidectomia? non ne eravamo stati informati, altrimenti avremmo evitato l'intervento. Si tratta di un errore del chirurgo?
Grazie
[#2]
Utente
Citando il neurolgo che ci ha fornito la spiegazione del caso: durante l'intervento di tiroidectomia si esegue la legatura del peduncolo vascolare superiore, se non si pone la debita attenzione, si rischia di ledere il ramo esterno del nervo laringeo superiore che contrae stretti rapporti con il suddetto peduncolo. Il ramo esterno del nervo laringeo superiore porta afferenze motorie al muscolo cricofaringeo ovviamente implicato nella deglutizione e nell'inzio della sua fase esofagea.
Ora è plausibile?
Ora è plausibile?
[#3]
Buongiorno, mi permetto di intervenire ad integrazione di quanto indicato dal Dottor Scuotto.
Condivido la perplessita' del collega ed in particolare, relativamente alla nota del neurologo, una eventuale sezione del nervo laringeo superiore in corso di tiroidectomia per quanto mi risulta comporta solo una eventuale modifica del timbro della voce ma non influenza significativamente la motilita' esofagea.
Nell' ipotesi di acalasia è indicata a completamento diagnostico una manometria esofagea. Auguri!
Condivido la perplessita' del collega ed in particolare, relativamente alla nota del neurologo, una eventuale sezione del nervo laringeo superiore in corso di tiroidectomia per quanto mi risulta comporta solo una eventuale modifica del timbro della voce ma non influenza significativamente la motilita' esofagea.
Nell' ipotesi di acalasia è indicata a completamento diagnostico una manometria esofagea. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.6k visite dal 09/08/2010.
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