Sospetto crohn/rettocolite ulcerosa
Buonasera. Vi espongo brevemente, per quanto mi è possibile, il problema. Da premettere che da un paio d'anni soffro di episodi diarroici con presenza, a volte, di muco-sangue rosso vivo (ho una ragade anale ad ore 3 in decubito laterale sx) sempre conclusisi nell'arco di una giornata e per i quali non ho mai ricorso ad un consulto approfondito, in data 18/06/2010 andò diversamente. Ebbi diverse scariche diarroiche nel pomeriggio e l'indomani febbre a 38°C. 19/06: T.C 39.8°C, vomito biliare, scariche superiori alle 10/die e dolori all'addome divenuti lancinanti in terza giornata. Così mi sono rivolta ad un medico di guardia il quale mi ha indirizzata al ps di Vimercate con diagnosi di sospetta appendicite (bloomberg positivo, Giordano debolmente positivo a dx con dolore riflesso in fidx; importanti dolori in fossa iliaca dx alla palpazione profonda). Dopo 5 ore di cure, visita ginecologica ed eco addome mi hanno ricoverata con diagnosi incerta, PCR a 36, VES elevata e diuresi contratta (stick urine Hb ++). Il 23/06 mi sono dimessa in buone condizioni generali con diagnosi di gastroenterite. In data 01/07 ho eseguito, come da loro suggerito, una colonscopia + biopsia (di ileo, cieco, colon ascendente, trasverso, sigma e retto). Al termine, la dottoressa che ha eseguito l'esame endoscopico mi ha prescritto mesalazina 800 mg x4 che ho sospeso poco prima di ricevere l'esito dell'istologico credendo mi prescrivessero una nuova terapia. Vi riassumo gli esiti di entrambi gli esami: dunque, il mio povero colon risultava interamente interessato da fini erosioni, iperemico a chiazze in modo significativo nel tratto ascendente, un po' meno nel trasverso ed in modo intermedio nel retto. Vi era poi un imponente edema all'imbocco dell'ileo terminale che rendeva difficoltoso il passaggio dello strumento ed un'ulcera vera e proria in sede. Diagnosi: pancolite con verosimile interessamento anche dell'ultima ileale, da definire all'istologia. Peccato che neanche dall'istologico si sia capito molto...Per riassumere: l'ulcera a livello dell'imbocco dell'ileo terminale presentava tessuto di granulazione il che dovrebbe essere positivo, mentre per il resto erano presenti congestione vascolare, edema, focali stravasi emorragici e moderato infiltrato flogistico cronico e focalmente acuto della tonaca propria; piccoli aggregati follicolari e ghiandole con architettura ed attività mucosecernente conservate. I frammenti di mucosa ileale inoltre presentavano villi nei limiti morfologici della norma, quelli ciecali e rettali colite attiva ulcerativa focalmente erosiva, aspecifica, da valutare nel contesto dei dati clinici e microbiologici.
Qual'è il Vostro parere in merito? Cosa devo fare per arrivare ad una diagnosi certa oltre a consultare direttamente un esperto? Quale cura devo seguire? (a seguito dell'assunzione prolungata di mesalazina ho avuto episodi di epigastalgia gestiti con pantoprazolo 20 mg 1 cp/die).
Vi ringrazio anticipatamente per il consulto.
Qual'è il Vostro parere in merito? Cosa devo fare per arrivare ad una diagnosi certa oltre a consultare direttamente un esperto? Quale cura devo seguire? (a seguito dell'assunzione prolungata di mesalazina ho avuto episodi di epigastalgia gestiti con pantoprazolo 20 mg 1 cp/die).
Vi ringrazio anticipatamente per il consulto.
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Gentile signora,
il quadro endoscopico di pancolite impone il trattamento farmacologico con mesalazina indipendentemente dalla diagnosi del tipo di malattia infiammatoria intestinale.
Nel corso del trattamento sarà necessario ripetere l'esame endoscopico per valutare la risposta ai farmaci; in quella circostanza l'istologia potrebbe essere più chiara.
E' necessario che sia seguita da un collega specialista in gastroenterologia che prescriva le analisi di laboratorio opportune per monitorare l'andamento della patologia e modulare la terapia farmacologica secondo le esigenze e in accordo con le modifcazioni cliniche.
Cordiali saluti.
il quadro endoscopico di pancolite impone il trattamento farmacologico con mesalazina indipendentemente dalla diagnosi del tipo di malattia infiammatoria intestinale.
Nel corso del trattamento sarà necessario ripetere l'esame endoscopico per valutare la risposta ai farmaci; in quella circostanza l'istologia potrebbe essere più chiara.
E' necessario che sia seguita da un collega specialista in gastroenterologia che prescriva le analisi di laboratorio opportune per monitorare l'andamento della patologia e modulare la terapia farmacologica secondo le esigenze e in accordo con le modifcazioni cliniche.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 02/08/2010.
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