Tumori diffusi peritoneo
Salve,
scrivo in merito ad situazione che riporta mia nonna di anni 80; presenta da alcuni anni una situazione di tumori diffusi nel peritoneo, una situazione che l'oncologo che la segue dice di aver riscontrato solo in pazienti molto giovani e non della sua età (scusate ma non so dirvi altro).
2 anni fa ha avuto un'operazione in cui le sono stati tolti alcune masse tumorali e da 2 anni ha seguito i soliti controlli con tomografie e ecografie.
La premessa mi occorre per chiedervi spiegazioni sul referto TAC di luglio.
Riporto il referto:
\Esame eseguito con tecnica volumetrica, prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto per via EV. Il controllo tomodensitometrico odierno è stato confrontato con precedente analoga indagine del 15/01/08. In corrispondenza del IV segmento, in sede parailare si conferma la presenza di area rottondeggiante tenuemente ipodensa e visibile nella sola fase portale, di circa 15 mm; tale reperto risulta di non univoca interpretazione diagnostica (angioma atipico?, lesione replicativa?), si consiglia controllo evolutivo a distanza. Vie biliari non dilatate. milza, pancreas e reni nella norma. Iperplasia globosa di entrambi i surreni. A livello pelvico non è più apprezzabile la formazione espansiva precedentemente descritta tra l'utero e la parete anteriore del retto, in esiti di pregresso intervento chirurgico. Presenza di due formazioni solide rotondeggianti di tipo replicativo, nel contesto del tessuto adiposo peritoneale a livello della doccia paracolica laterale dx (diametro massimo di circa 2 cm). Ispessimento parietale concentrico a "manicotto", substenosante, a carico del colon sigmoide, che si estende per un tratto di circa 9 cm, con lieve disomogeneità del tessuto adiposo circostante; utile completamento diagnostico con retto-sigmoidoscopia. Discreta idroureteronefrosi a dx, con ritardo della filtrazione del MDC nella fase urografica rispetto al rene controlaterale, sostenuta verosimilmente da un restringimento del tratto distale dell'uretere dx in rapporto ai fenomeni fibrocicatriziali pelvici in esiti chirurgici. Cuneizzazione anteriore del soma di D11, in esiti di pregresso evento fratturativo su base osteopenica.\
L'oncologo ha consigliato la visita chirurgica ma il chirurgo ha comunicato che senza esame retto-sigmoidoscopico non si pronuncia.
Ho necessità di chiedervi:
*nell'attesa dell'esame posso fare qualcosa per evitare un'ostruzione intestinale?
Intendo dire se facendogli mantenere una dieta "particolare" e/o somministrando farmaci e/o purganti possa ovviare al problema di una ostruzione.
Vi ringrazio molto per le risposte.
scrivo in merito ad situazione che riporta mia nonna di anni 80; presenta da alcuni anni una situazione di tumori diffusi nel peritoneo, una situazione che l'oncologo che la segue dice di aver riscontrato solo in pazienti molto giovani e non della sua età (scusate ma non so dirvi altro).
2 anni fa ha avuto un'operazione in cui le sono stati tolti alcune masse tumorali e da 2 anni ha seguito i soliti controlli con tomografie e ecografie.
La premessa mi occorre per chiedervi spiegazioni sul referto TAC di luglio.
Riporto il referto:
\Esame eseguito con tecnica volumetrica, prima e dopo somministrazione di mezzo di contrasto per via EV. Il controllo tomodensitometrico odierno è stato confrontato con precedente analoga indagine del 15/01/08. In corrispondenza del IV segmento, in sede parailare si conferma la presenza di area rottondeggiante tenuemente ipodensa e visibile nella sola fase portale, di circa 15 mm; tale reperto risulta di non univoca interpretazione diagnostica (angioma atipico?, lesione replicativa?), si consiglia controllo evolutivo a distanza. Vie biliari non dilatate. milza, pancreas e reni nella norma. Iperplasia globosa di entrambi i surreni. A livello pelvico non è più apprezzabile la formazione espansiva precedentemente descritta tra l'utero e la parete anteriore del retto, in esiti di pregresso intervento chirurgico. Presenza di due formazioni solide rotondeggianti di tipo replicativo, nel contesto del tessuto adiposo peritoneale a livello della doccia paracolica laterale dx (diametro massimo di circa 2 cm). Ispessimento parietale concentrico a "manicotto", substenosante, a carico del colon sigmoide, che si estende per un tratto di circa 9 cm, con lieve disomogeneità del tessuto adiposo circostante; utile completamento diagnostico con retto-sigmoidoscopia. Discreta idroureteronefrosi a dx, con ritardo della filtrazione del MDC nella fase urografica rispetto al rene controlaterale, sostenuta verosimilmente da un restringimento del tratto distale dell'uretere dx in rapporto ai fenomeni fibrocicatriziali pelvici in esiti chirurgici. Cuneizzazione anteriore del soma di D11, in esiti di pregresso evento fratturativo su base osteopenica.\
L'oncologo ha consigliato la visita chirurgica ma il chirurgo ha comunicato che senza esame retto-sigmoidoscopico non si pronuncia.
Ho necessità di chiedervi:
*nell'attesa dell'esame posso fare qualcosa per evitare un'ostruzione intestinale?
Intendo dire se facendogli mantenere una dieta "particolare" e/o somministrando farmaci e/o purganti possa ovviare al problema di una ostruzione.
Vi ringrazio molto per le risposte.
[#1]
In assenza di dati completi è impossibile esprimere un parere, sarebbe importante sapere per quale neoplasia è stata operata la signora, tuttavia la visita in programma permettera' di valutare le opzioni terapeutiche piu' indicate. Relativamente all' occlusione intestinale, in genere non dipende dall' alimentazione, credo corretto tuttavia anche per questo aspetto rivolgere il quesito ai coleghi che seguono personalmente la signora. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Guardando meglio nella cartella clinica e rifacendomi a dati trovati in internet se ricordo bene il nome è: mesotelioma peritoneale.
Quello che vorrei sapere è se posso in qualche modo evitare l'occlusione, in attesa dell'esame e della consultazione con il chirurgo.
Intendo dire se ci sono cose che posso attuare in questi giorni prima delle visite per evitare un'operazione d'urgenza in pronto soccorso che mi mette molto paura.
Quello che vorrei sapere è se posso in qualche modo evitare l'occlusione, in attesa dell'esame e della consultazione con il chirurgo.
Intendo dire se ci sono cose che posso attuare in questi giorni prima delle visite per evitare un'operazione d'urgenza in pronto soccorso che mi mette molto paura.
[#4]
Utente
Capisco,intanto la ringrazio della perentorietà della risposta che in questi momenti mi è di grande importanza. Come ultima cosa le domando se dall'esame TAC riportato il rischio di occlusione è quantificabile in termini temporali. Sono preoccupato perchè la visita retto-sigmoidoscopica è il 20 di questo mese e non ho idea se la cosa è veramente urgente o se possono passare alcuni giorni.
Saluti
Saluti
[#6]
Utente
Purtroppo lo specialista in oncologia che la segue per questa settimana non è reperibile e dovrei appoggiarmi ad una unità ambulatoriale in altro paese.
Siamo seguiti puramente dal medico di base che ci ha fornito solamente l'impegnativa per l'esame con urgenza di tipo B.
Da quanto capisco però, leggendo anche in internet la tipologia di operazione, la situazione la vedo grave e non potendo avere un quadro chiaro in termini temporali e probabilistici mi verrebbe da dire che la cosa migliore da fare è affrettare i tempi.
A questo punto domani mi recherò in ambulatorio per richiedere un'urgenza entro le 48 ore se fosse possibile, poichè con oggi sono 2 giorni di astinenza dalla defecazione.
La ringrazio e buon lavoro.
Siamo seguiti puramente dal medico di base che ci ha fornito solamente l'impegnativa per l'esame con urgenza di tipo B.
Da quanto capisco però, leggendo anche in internet la tipologia di operazione, la situazione la vedo grave e non potendo avere un quadro chiaro in termini temporali e probabilistici mi verrebbe da dire che la cosa migliore da fare è affrettare i tempi.
A questo punto domani mi recherò in ambulatorio per richiedere un'urgenza entro le 48 ore se fosse possibile, poichè con oggi sono 2 giorni di astinenza dalla defecazione.
La ringrazio e buon lavoro.
[#7]
Utente
Salve Dott.Favara, è stata effettuata la colonscopia fino al sigma 40-45cm.
Riporto l'esame di seguito:
//Non visualizzato il cieco per stenosi. Canale anale con emorroidi parzialmente congeste e dilatate non sanguinanti. Retto e giunto retto sigma privo di lesioni infiltranti evidenziabili. Sigma con presenza a circa 25-30cm dal m.a. di numerosi diverticoli, di diametro inferiore ad 1cm, alcuni contenenti coproliti, con mucosa diffusamente edematosa ed iperemica, in assenza di evidenti segni di sanguinamento, configurante quadro di stenosi non valicabile con strumento anche per la comparsa di intensi dolori addominali. Nei tratti esplorati non sono state riscontrate lesioni infiltranti o protrudenti di tipo eteroplastico.
Conclusioni: Quadro endoscopico compatibile con emorroidi di 2°, diverticolite in malattia diverticolare del sigma. Si consiglia terapia antinfiammatoria con mesalazina 2.4g/die 4-6 settimane e rifaxamina 1.2g/die 7gg.
Al termine colon TC od un clisma opaco.//
Con il seguente esito che mi aveva tolto il dubbio di infiltrazione di neoplasia e di parziale occlusione dovuta a diverticolite ho contattato l'oncologo che la segue, il quale, considerava comunque necessario un consulto chirurgico poichè a suo parere la ripresa della neoplasia è evidente nell'esame tomografico e la parziale occlusione dipende comunque da "qualcosa" che spinge dall'esterno.
Il primario di chirurgia con cui ho parlato ha seguito la linea del gastroenterologo e ha parlato di eventuale operazione di resezione intestinale se peggiorasse la stenosi del sigma. Anch'egli con gli esami in mano ha valutato la <<verosimile ripresa neoplastica>>, ma non la ha valutata come causa primaria per la stenosi, bensì sembrava incolpare anch'egli la diverticolite.
Con l'oncologo abbiamo pensato di sentire un'ulteriore consulto chirurgico poichè egli allo stato attuale una chemioterapia l'avrebbe vista molto pesante per la paziente che sicuramente avrebbe rifiutato.
Vorrei capire se il quadro è risolvibile puramente con terapia antinfiammatoria come consigliato e come comunque stiamo facendo o se emerge una situazione più importante di neoplasia per cui occorrerebbe un'intervento chirurgico.
Grazie.
Riporto l'esame di seguito:
//Non visualizzato il cieco per stenosi. Canale anale con emorroidi parzialmente congeste e dilatate non sanguinanti. Retto e giunto retto sigma privo di lesioni infiltranti evidenziabili. Sigma con presenza a circa 25-30cm dal m.a. di numerosi diverticoli, di diametro inferiore ad 1cm, alcuni contenenti coproliti, con mucosa diffusamente edematosa ed iperemica, in assenza di evidenti segni di sanguinamento, configurante quadro di stenosi non valicabile con strumento anche per la comparsa di intensi dolori addominali. Nei tratti esplorati non sono state riscontrate lesioni infiltranti o protrudenti di tipo eteroplastico.
Conclusioni: Quadro endoscopico compatibile con emorroidi di 2°, diverticolite in malattia diverticolare del sigma. Si consiglia terapia antinfiammatoria con mesalazina 2.4g/die 4-6 settimane e rifaxamina 1.2g/die 7gg.
Al termine colon TC od un clisma opaco.//
Con il seguente esito che mi aveva tolto il dubbio di infiltrazione di neoplasia e di parziale occlusione dovuta a diverticolite ho contattato l'oncologo che la segue, il quale, considerava comunque necessario un consulto chirurgico poichè a suo parere la ripresa della neoplasia è evidente nell'esame tomografico e la parziale occlusione dipende comunque da "qualcosa" che spinge dall'esterno.
Il primario di chirurgia con cui ho parlato ha seguito la linea del gastroenterologo e ha parlato di eventuale operazione di resezione intestinale se peggiorasse la stenosi del sigma. Anch'egli con gli esami in mano ha valutato la <<verosimile ripresa neoplastica>>, ma non la ha valutata come causa primaria per la stenosi, bensì sembrava incolpare anch'egli la diverticolite.
Con l'oncologo abbiamo pensato di sentire un'ulteriore consulto chirurgico poichè egli allo stato attuale una chemioterapia l'avrebbe vista molto pesante per la paziente che sicuramente avrebbe rifiutato.
Vorrei capire se il quadro è risolvibile puramente con terapia antinfiammatoria come consigliato e come comunque stiamo facendo o se emerge una situazione più importante di neoplasia per cui occorrerebbe un'intervento chirurgico.
Grazie.
[#8]
Un quadro occlusivo completo richiede di necessità una terapia chirurgica ( o in casi selezionati il posizionamento di uno stent). In assenza di occlusione franca,considerata la patologia di base e l' eta' credo sia opportuno evitare, se possibile, una soluzione chirurgica.Il collega che vi segue sapra' valutare la soluzione ottimale in una situazione indubbiamente complessa. Auguri!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.8k visite dal 14/07/2010.
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