Gastropatia antrale
Ho 46 anni e, nel gennaio 2009 accuso un dolore lancinante alla gola della durata di circa 2-3 minuti, che quasi mi toglie il respiro. Poche ore dopo avverto tensione/contrazione allo stomaco (sensazione che le pareti vogliano stringersi verso l’interno dello stomaco stesso) e un fastidioso "prurito interno" in corrispondenza della scapola destra. Preciso che il fastidio/prurito lo avverto all'interno, in corrispondenza della parte finale della scapola, assunta dunque solo per precisare la zona interessata.
Oltre a ciò, avverto sporadicamente fastidio alla bocca dello stomaco, ma non dolore o bruciore.
Persistendo tali sintomi, consulto il medico di base, che mi suggerisce pantopan 20mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml mezz’ora dopo i pasti, oltre a dieta:ELIMINAZIONE caffè fritture, cioccolato, alcolici, spezie, bevande gasate. Dopo 40 gg, non avendo grandi giovamenti, faccio una gastroscopia, con diagnosi di duodenopatia del I duodeno ed assenza dell’Helicobacter,
e prescrizione del gastroenterologo di pantopan 40mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml, oltre a dieta come sopra, risolvendo il problema dopo circa 40 giorni, per cui ricomincio (con giudizio ) ad alimentarmi senza restrizioni: in verità le uniche concessioni sono per il caffè, che prendo 3-4 volte al giorno, 1 frittura settimanale, dolci di cui sono molto goloso, pochissima cioccolata, niente pepe e/o peperoncino, molte verdure (cotte o crude), legumi, pomodori, frutta, mezzo bicchiere di vino a cena ( ai pasti solo in giorni non lavorativi) e – non sempre - un cognac o un limoncello serale nel week-end. Fumo: zero da oltre dieci anni.
Purtroppo a gennaio 2010, il problema mi si ripresenta: tensione/contrazione allo stomaco, con il solito fastidio dietro la schiena ed in più sensazione di infiammazione lievissima all’interno dello stomaco, soprattutto verso la fine della digestione.
Inoltre tali sintomi aumentano molto in conseguenza del mio stato di nervosismo: infatti, mi capita abbastanza di frequente (non sempre), un riacutizzarsi dei citati fastidi in occasione di “incavolature” o arrabbiature varie.
Il trattamento, dal gennaio 2010 è stato: pantopan 40mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml mezz’ora dopo i pasti, oltre a dieta come sopra. Dopo circa 35-40 gg, in presenza di aumento della sintomatologia, 30gg di Omolin 40 al mattino a digiuno+riopan da prendere ore 11,30 e 19. Nonostante ciò, i sintomi non sono scomparsi, per cui sono passato al Nexium 40+gaviscon per 20gg, con scarsi risultati, per cui, alla fine, ho rifatto la gastro che ha dato il seguente esito: ESOFaGO NORMALE FINO AL CARDIAS. STOMACO CON PARETI ELASTICHE E NORMODISTENSIBILI. LA MUCOSA DELL ’ANTRO PRESENTA STRIE IPEREMICHE. PILORO PERVIO. I° DUODENO CON MUCOSA CONGESTA E COSPARSA DI EROSIONI VELATE DA FIBRINA, II° DUODENO NORMALE.GASTROPATIA ANTRALE – DUODENOPATIA EROSIVA.
Attualmente continuo a prendere (su indicazione dello specialista) pantopan 40+gaviscon.Grazie.
Oltre a ciò, avverto sporadicamente fastidio alla bocca dello stomaco, ma non dolore o bruciore.
Persistendo tali sintomi, consulto il medico di base, che mi suggerisce pantopan 20mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml mezz’ora dopo i pasti, oltre a dieta:ELIMINAZIONE caffè fritture, cioccolato, alcolici, spezie, bevande gasate. Dopo 40 gg, non avendo grandi giovamenti, faccio una gastroscopia, con diagnosi di duodenopatia del I duodeno ed assenza dell’Helicobacter,
e prescrizione del gastroenterologo di pantopan 40mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml, oltre a dieta come sopra, risolvendo il problema dopo circa 40 giorni, per cui ricomincio (con giudizio ) ad alimentarmi senza restrizioni: in verità le uniche concessioni sono per il caffè, che prendo 3-4 volte al giorno, 1 frittura settimanale, dolci di cui sono molto goloso, pochissima cioccolata, niente pepe e/o peperoncino, molte verdure (cotte o crude), legumi, pomodori, frutta, mezzo bicchiere di vino a cena ( ai pasti solo in giorni non lavorativi) e – non sempre - un cognac o un limoncello serale nel week-end. Fumo: zero da oltre dieci anni.
Purtroppo a gennaio 2010, il problema mi si ripresenta: tensione/contrazione allo stomaco, con il solito fastidio dietro la schiena ed in più sensazione di infiammazione lievissima all’interno dello stomaco, soprattutto verso la fine della digestione.
Inoltre tali sintomi aumentano molto in conseguenza del mio stato di nervosismo: infatti, mi capita abbastanza di frequente (non sempre), un riacutizzarsi dei citati fastidi in occasione di “incavolature” o arrabbiature varie.
Il trattamento, dal gennaio 2010 è stato: pantopan 40mg al mattino digiuno+ gaviscon bustine 20ml mezz’ora dopo i pasti, oltre a dieta come sopra. Dopo circa 35-40 gg, in presenza di aumento della sintomatologia, 30gg di Omolin 40 al mattino a digiuno+riopan da prendere ore 11,30 e 19. Nonostante ciò, i sintomi non sono scomparsi, per cui sono passato al Nexium 40+gaviscon per 20gg, con scarsi risultati, per cui, alla fine, ho rifatto la gastro che ha dato il seguente esito: ESOFaGO NORMALE FINO AL CARDIAS. STOMACO CON PARETI ELASTICHE E NORMODISTENSIBILI. LA MUCOSA DELL ’ANTRO PRESENTA STRIE IPEREMICHE. PILORO PERVIO. I° DUODENO CON MUCOSA CONGESTA E COSPARSA DI EROSIONI VELATE DA FIBRINA, II° DUODENO NORMALE.GASTROPATIA ANTRALE – DUODENOPATIA EROSIVA.
Attualmente continuo a prendere (su indicazione dello specialista) pantopan 40+gaviscon.Grazie.
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gentile utente,
il nostro splendido organismo risulta molto suscettibile agli stati d'animo.
esistono persone più o meno sensibili e persone che non "somatizzano" altre che indirizzano il proprio stato d'ansia su diversi sistemi o apparati (app. gastrointestinale, app. circolatorio, cuore etc etc).
verosimilmente come lei stesso ha evidenziato l'organo bersaglio della sua stabilità emotiva è l'apparato gastrointestinale.
questo tipo di sintomi, in altri soggetti, possono essere viceversa ravvisati ai cambi di stagione.
inizialmente, nonostante i limiti di una valutazione a distanza, mi sarei orientato verso una patologia da reflusso in relazione ad una malattia da reflusso gastroesofageo o a problemi legati per esempio ad un'ernia iatale.
le risposte dell'esame endoscopico che lei riporta viceversa sembrerebbe escludere la mia iniziale ipotesi.
rimane quindi una terapia sintomatica, che condivo con il collega che l'ha prescritta.
cordiali saluti
il nostro splendido organismo risulta molto suscettibile agli stati d'animo.
esistono persone più o meno sensibili e persone che non "somatizzano" altre che indirizzano il proprio stato d'ansia su diversi sistemi o apparati (app. gastrointestinale, app. circolatorio, cuore etc etc).
verosimilmente come lei stesso ha evidenziato l'organo bersaglio della sua stabilità emotiva è l'apparato gastrointestinale.
questo tipo di sintomi, in altri soggetti, possono essere viceversa ravvisati ai cambi di stagione.
inizialmente, nonostante i limiti di una valutazione a distanza, mi sarei orientato verso una patologia da reflusso in relazione ad una malattia da reflusso gastroesofageo o a problemi legati per esempio ad un'ernia iatale.
le risposte dell'esame endoscopico che lei riporta viceversa sembrerebbe escludere la mia iniziale ipotesi.
rimane quindi una terapia sintomatica, che condivo con il collega che l'ha prescritta.
cordiali saluti
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Ex utente
Egregio Dottore, nel ringraziarLa della risposta, vorrei segnalarLe che presto effettuerò il breath test - consigliato sia nel referto istologico(ho cercato di inserirlo, ma era finito lo spazio a disposizione), che dallo stesso collega che ha effettuato la gastro, convinto, da ciò che avevo riferito e che poi man mano constatava con l'ispezione, della presenza dell'Helicobacter. Per quanto attiene la Sua diagnosi di somatizzazione, dovrebbe cortesemente dirmi 1) se è possibile in qualche modo diminuire/eliminare l'insorgenza(tecniche, suggerimenti,consigli, etc) 2)essendo, per motivi lavorativi, sottoposto a notevoli stress, da me vissuti sino ad oggi molto consapevolmente e MAI fonte di problemi, anzi al contrario mi "caricano", se necessito dunque di "rallentare" o cambiare qcosa nel mio stile di vita, peraltro molto al 101% (nel senso che non risparmio energie in tutto quello che faccio), anche perché ho la fortuna di poter fare il lavoro che adoro e vivo la mia vita in modo abbastanza equilibrato e soddisfacente, essendo (mi perdoni il piccolo vezzo) spesso un punto di riferimento "forte" sia nel lavoro che socialmente. Le dico questo nella consapevolezza che, pur dovendo di qualcosa morire, vorrei optare per la vecchiaia... In uno: rischio conseguenze potenzialmente nefaste? e se si di che tipo? Un grazie anticipato (per la risposta, non per la predizione, chiaramente).
[#3]
gentile utente,
il fatto di adorare il proprio lavoro è cosa senza dubbio positiva. anche io rientro un questo gruppo di persone.
questo però non toglie che siamo sottoposti a tensioni in relazione alle decisioni, alle scelte, alle quali quotidianamente siamo inevitabilmente sottoposti.
mi perdoni sulla mia precisazione: la mia non è una diagnosi è solo una ipotesi, tra l'altro in parte da lei stesso suggerita.
un consiglio certamente è quello di "take it easy", impegnarsi ma non essere travolto.
capisco sia, parlo per me, particolarmente difficile.
buon fine settimana
cordiali saluti
il fatto di adorare il proprio lavoro è cosa senza dubbio positiva. anche io rientro un questo gruppo di persone.
questo però non toglie che siamo sottoposti a tensioni in relazione alle decisioni, alle scelte, alle quali quotidianamente siamo inevitabilmente sottoposti.
mi perdoni sulla mia precisazione: la mia non è una diagnosi è solo una ipotesi, tra l'altro in parte da lei stesso suggerita.
un consiglio certamente è quello di "take it easy", impegnarsi ma non essere travolto.
capisco sia, parlo per me, particolarmente difficile.
buon fine settimana
cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la cortese risposta, e Le reitero parte delle mie richieste: in particolare gradirei sapere se, sulla base del mio attuale quadro clinico, nonché della evoluzione osservata nel corso dell'ultimo anno e mezzo circa, se, persisitendo tale stuazione, possa incorrere in patologie di potenziale elevata gravità ( e non mi riferisco solo ad eventi ulcerosi, che mi pare di capire esistano già).
Un cordiale saluto, ed un grazie anticipato per la Sua graditissima risposta-parere.
P.S.: Ad oggi, nonostante abbia sospeso da circa 8-10 gg l'assunzione di farmaci, noto una notevole riduzione della sintomatologia.
Settimana prossima conto di aggiornarLa con i risultati del BT.
La ringrazio per la cortese risposta, e Le reitero parte delle mie richieste: in particolare gradirei sapere se, sulla base del mio attuale quadro clinico, nonché della evoluzione osservata nel corso dell'ultimo anno e mezzo circa, se, persisitendo tale stuazione, possa incorrere in patologie di potenziale elevata gravità ( e non mi riferisco solo ad eventi ulcerosi, che mi pare di capire esistano già).
Un cordiale saluto, ed un grazie anticipato per la Sua graditissima risposta-parere.
P.S.: Ad oggi, nonostante abbia sospeso da circa 8-10 gg l'assunzione di farmaci, noto una notevole riduzione della sintomatologia.
Settimana prossima conto di aggiornarLa con i risultati del BT.
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Ex utente
Egr. dottore, mi scuso per il ritardo, ma, complici la indisponibilità dei kit nel centro di riferimento, oltre a disguidi vari sulle prenotazioni, ho ricevuto la risposta del BT solo a metà luglio: NEGATIVO. A quel punto, il medico curante mi ha prescritto per 30 gg: pantorc 40 mattina a digiuno e sera prima di andare a letto, unitamente a levopraid 25 per 3 volte al giorno prima dei pasti. Successivamente, mi ha prescritto per 60 gg pantorc 40 mattina a digiuno, unitamente a levopraid 25 3 volte al giorno prima dei pasti. Confesso che dopo il primo ciclo non avevo migliorato, se non in modo marginale la sintomatologia, ma lo specialista mi ha confermato che la cura fosse lunga per il leovopraid. Ora, che sono passati due mesi, alterno giorni completamente senza sintomi ad altri con sintomi ridotti: avverto un fastidio allo stomaco lato fianco destro (è l'antro?). Il fastidio è intermittente, nel senso che lo posso avvertire anche più volte al giorno e non sembra legato a qualcosa in particolare, ma non dura molto, 30-60 min max. Di certo incavolature feroci (rare, ma ci sono) subito fanno accendere la spia. Confesso che prendo un goccio di caffè preceduto da un bicchiere di acqua dopo pranzo ed un altro goccio a metà mattina (in tutto meno di una tazzina scarsa), ma spesso l'assunzione non scatena il fastidio. Inoltre bevo latte Zymil e 2-3 volte a settimana un dito di vino. Per il resto evito cioccolata e fritture, e non assumo da 8 mesi superalcolici, pepe peperoncino, menta e cibi arrostiti sulla brace. Durante le vacanze il sintomo, sebbene diminuito fortemente, non è scomparso del tutto. Questo il quadro attuale. A questo punto,oltre ad aggiornarLa per un Suo parere/considerazione, Le reitero una mia richiesta: se il mio stato clinico possa, a lungo andare, degenerare e se si in che cosa? Un grazie anticipato e buon lavoro.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 19.1k visite dal 04/06/2010.
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