Colite e disturbi collaterali (con tanto stress di contorno)
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 25 anni e ho un quesito da porVi: da una quindicina di giorni, complice il mio stato ansioso e varie cause di stress che si sono accavallate all'unisono, combatto con un'infiammazione del colon che mi causa dolori, gonfiore addominale, irregolarità dell'alvo con tendenza diarroica.
Avvalendomi di dieta ferrea, fermenti lattici e Valpinax nei casi di dolore acuto, sento che la situazione sta lentamente migliorando.
Dopo numerose visite dal medico di famiglia, accurate palpazioni dell'addome ed esami del sangue in regola (tra cui segnalo PCR nei limiti normali), cerco di tenere a bada le mie tendenze vagamente ipocondriache anche se tuttora avverto qualche sporadico dolore per lo più al fianco destro e ai lombi.
Eppure, ci sono ancora due cose che mi lasciano perplessa:
1. avverto un costante e fastidiosissimo senso di peso al basso ventre, ad un'altezza che definirei della vescica, e che non sparisce del tutto neanche dopo l'evacuazione;
2. sento alcuni leggerissimi fastidi uretrali che cerco di tamponare con tisane di malva ed equiseto (soffro di cistiti non batteriche 2-3 volte l'anno e l'ultima urinocultura, eseguita pochi giorni fa, è come al solito negativa).
Senza dilungarmi oltre, il parere del medico è che non mi dovrei preoccupare eppure con la testa mi assillo di paure e dubbi, consapevole dell'effetto negativo che tale atteggiamento ha sulla mia salute generale, per cui sono alla ricerca di un ulteriore Vostro conforto (se lecito) e Vi chiedo: il prolungarsi di tale situazione (disturbi del colon, peso al basso ventre, fastidi uretrali) da circa 15 giorni sarebbe meritevole di maggiore attenzione ed esami o, considerando che le cause del mio stress persistono e la mia ipocondria dilaga, dovrei tranquillizzarmi senza pensare a complicanze o disturbi nascosti?
Vi ringrazio fin d'ora per il Vostro tempo e la Vostra attenzione.
Con stima
sono una ragazza di 25 anni e ho un quesito da porVi: da una quindicina di giorni, complice il mio stato ansioso e varie cause di stress che si sono accavallate all'unisono, combatto con un'infiammazione del colon che mi causa dolori, gonfiore addominale, irregolarità dell'alvo con tendenza diarroica.
Avvalendomi di dieta ferrea, fermenti lattici e Valpinax nei casi di dolore acuto, sento che la situazione sta lentamente migliorando.
Dopo numerose visite dal medico di famiglia, accurate palpazioni dell'addome ed esami del sangue in regola (tra cui segnalo PCR nei limiti normali), cerco di tenere a bada le mie tendenze vagamente ipocondriache anche se tuttora avverto qualche sporadico dolore per lo più al fianco destro e ai lombi.
Eppure, ci sono ancora due cose che mi lasciano perplessa:
1. avverto un costante e fastidiosissimo senso di peso al basso ventre, ad un'altezza che definirei della vescica, e che non sparisce del tutto neanche dopo l'evacuazione;
2. sento alcuni leggerissimi fastidi uretrali che cerco di tamponare con tisane di malva ed equiseto (soffro di cistiti non batteriche 2-3 volte l'anno e l'ultima urinocultura, eseguita pochi giorni fa, è come al solito negativa).
Senza dilungarmi oltre, il parere del medico è che non mi dovrei preoccupare eppure con la testa mi assillo di paure e dubbi, consapevole dell'effetto negativo che tale atteggiamento ha sulla mia salute generale, per cui sono alla ricerca di un ulteriore Vostro conforto (se lecito) e Vi chiedo: il prolungarsi di tale situazione (disturbi del colon, peso al basso ventre, fastidi uretrali) da circa 15 giorni sarebbe meritevole di maggiore attenzione ed esami o, considerando che le cause del mio stress persistono e la mia ipocondria dilaga, dovrei tranquillizzarmi senza pensare a complicanze o disturbi nascosti?
Vi ringrazio fin d'ora per il Vostro tempo e la Vostra attenzione.
Con stima
[#1]
Gentile signora,
la condizione di stress riferito non facilita la soluzione di disturbi funzionali dell'apparato digerente e dell'apparato urinario. Dunque è opportuno intervenire sulla gestione dello stress con la consulenza di un competente in psicologia.
Per quel che riguarda la cistite/uretrite non batterica, consulti lo specialista urologo perché possa considerare l'opportunità di una urinocultura mirata alla ricerca di germi non consueti che possono sfuggire all'esame standard.
Cordiali saluti.
la condizione di stress riferito non facilita la soluzione di disturbi funzionali dell'apparato digerente e dell'apparato urinario. Dunque è opportuno intervenire sulla gestione dello stress con la consulenza di un competente in psicologia.
Per quel che riguarda la cistite/uretrite non batterica, consulti lo specialista urologo perché possa considerare l'opportunità di una urinocultura mirata alla ricerca di germi non consueti che possono sfuggire all'esame standard.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 26/05/2010.
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