Problemi post salmonella

Salve, il mio problema risale a circa 10 anni fa quando di ritorno da un viaggio di lavoro in Pakistan vengo colto da un attacco violento di salmonella, febbre vomito e frequenti scariche diarreiche, tanto che vengo ricoverato per 4 giorni in ospedale nel reparto di malattie infettive. Durante il ricovero l' unica cura è stata una flebo per evitare la disidratazione e nient'altro. Uscito dall'ospedale anche il mio medico non mi ha prescritto alcunchè (solo qualche fibra con fermenti lattici). A questo punto però la situazione è mutata profondamente in quanto andavo di corpo ogni 2 o 3 giorni e con feci molto compatte tanto che l'aria nell'intestino,incontrando difficoltà per essere espulsa mi gonfiava vistosamente l'addome.
La situazione si sblocca dopo qualche mese quando dovendo eseguire una ecografia alle vie urinarie ho dovuto ingerire 2L d'acqua, a quel punto praticamente si è letteralmente "sturato" l'intestino.
E veniamo ad oggi: nonostante la situazione sia notevolmente migliorata soffro ancora di una certa irregolarità, alternando feci dense (raramente) a feci non composte, tendenza a gonfiori soprattutto se bevo caffè o mangio qualcosa con peperoncino, cerco di contrastare bevendo spesso e mangiando yogurt ma non ottengo granchè.
A questo punto la mia domanda è: c'è una cura (oltre ovviamente allo stile di vita) per riacquistare la regolarità sotto tutti gli aspetti che avevo un tempo?

Ringrazio fin da ora per il vostro interessamento.
Saluti

PS: ho eseguito alcune analisi quali intolleranza alimentare e sangue occulto, il tutto negativo.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signore,
i disturbi funzionali dell'apparato digerente (colon irritabile) possono manifestarsi con una certa frequenza subito dopo un episodio infettivo acuto e durare nel tempo.
La terapia, come già da lei segnalato, si fonda soprattutto sull'attenzione allo stile di vita: in particolare sugli aspetti dietetici e di attività fisica.
La terapia farmacologica assume un valore quasi esclusivamente sintomatico e va prescritta dal gastroenterologo che la visiterà e potrà poi seguirla nel tempo effettuando le variazioni opportune per riportare la funzione dell'apparato digerente in equilibrio.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Ringrazio il dottore per il suo intervento.
Quello che mi sembra strano è che nessun tipo di terapia mi sia stata assegnata nè durante nè subito dopo l'infezione, quantomeno per limitare i danni provocati dall'infezione stessa...
Ho sentito parlare di pulizia interna, è una cosa che ha una valenza medica?
Potrebbe essere utile nel mio caso?
Grazie ancora,
Cordialità.
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