Bocca dolciastra
Sottopongo il mio problema presente da circa 2 settimane.
Nel 2004, a seguito di gastroscopia, mi è stata diagnosticata una ernia iatale da scivolamento e esofagite da reflusso. All’epoca fece la cura classica con omeprazolo, peridon e maalox.
Da allora si ripresentano periodicamente (cambi di stagione, momenti di particolare stress) i fastidi classici della MRGE, acidità, difficoltà di digestione, bruciore, senso di pesantezza (dopo i pasti, anche leggeri, sembra di aver mangiato un bue!). Anche nella prima cura e da allora sempre mi accade, che gli inibitori della pompa protonica (provati: omeprazen, esopral e pariet) mi causano, già alla prima compressa e anche di dosaggio molto basso (anche 10 mg) una digestione così lenta da passare anche 7-8 ore e soprattutto una produzione di aria che cammina dallo stomaco e sale fino all’esofago (non sono eruttazioni) addirittura ad ogni respiro, in questi casi mi aiuto con il domperidone ma tendo a non prendere l’inibitore, sopperendo con gli antiacidi, il Gaviscon advance. A novembre ho effettuato un tubo digerente con tenue seriato per disturbi al colon ma non si è rilevato null’altro che l’ernia iatale e il reflusso.
Veniamo al fastidio che Le dicevo all’inizio. Abituata a questa sintomatologia sopra descritta, adesso la cosa più fastidiosa e sgradevole e, per me nuova, è la sensazione di bocca impastata/amara, la saliva non so definirla se più salata o più dolciastra e abbondante e labbra secche. Questo fastidio è presente tutto il giorno e si accentua dopo pasti leggermente più speziati, o più pesanti (non riesco ad associare il fastidio ad un alimento particolare). Tendo a mangiare quindi molto scondito, in bianco e leggero, ma comincio a preoccuparmi perché non passa. Le ho raccontato la mia storia a livello gastrico per capire se ci può essere qualche relazione oppure può dipendere dal fegato? Oppure da cosa?
Sbirciando su internet, su siti con consulenze mediche, non ho trovato quesiti dai quali potessi trovare una risposta soddisfacente, tranne che spesso fastidi simili sono legati a problematiche gastriche (gastriti, reflusso, ecc).
Al momento prendo domperidone prima dei pasti, il gaviscon alla sera prima di coricarmi o quando ho acidità e bruciori. Non Le ho raccontato anche tutto un discorso psicologico perché sarebbe stata troppo lunga ma l’anno scorso ad ottobre ho perso una amica molto cara a causa di un tumore allo stomaco.
Grazie infinite
Nel 2004, a seguito di gastroscopia, mi è stata diagnosticata una ernia iatale da scivolamento e esofagite da reflusso. All’epoca fece la cura classica con omeprazolo, peridon e maalox.
Da allora si ripresentano periodicamente (cambi di stagione, momenti di particolare stress) i fastidi classici della MRGE, acidità, difficoltà di digestione, bruciore, senso di pesantezza (dopo i pasti, anche leggeri, sembra di aver mangiato un bue!). Anche nella prima cura e da allora sempre mi accade, che gli inibitori della pompa protonica (provati: omeprazen, esopral e pariet) mi causano, già alla prima compressa e anche di dosaggio molto basso (anche 10 mg) una digestione così lenta da passare anche 7-8 ore e soprattutto una produzione di aria che cammina dallo stomaco e sale fino all’esofago (non sono eruttazioni) addirittura ad ogni respiro, in questi casi mi aiuto con il domperidone ma tendo a non prendere l’inibitore, sopperendo con gli antiacidi, il Gaviscon advance. A novembre ho effettuato un tubo digerente con tenue seriato per disturbi al colon ma non si è rilevato null’altro che l’ernia iatale e il reflusso.
Veniamo al fastidio che Le dicevo all’inizio. Abituata a questa sintomatologia sopra descritta, adesso la cosa più fastidiosa e sgradevole e, per me nuova, è la sensazione di bocca impastata/amara, la saliva non so definirla se più salata o più dolciastra e abbondante e labbra secche. Questo fastidio è presente tutto il giorno e si accentua dopo pasti leggermente più speziati, o più pesanti (non riesco ad associare il fastidio ad un alimento particolare). Tendo a mangiare quindi molto scondito, in bianco e leggero, ma comincio a preoccuparmi perché non passa. Le ho raccontato la mia storia a livello gastrico per capire se ci può essere qualche relazione oppure può dipendere dal fegato? Oppure da cosa?
Sbirciando su internet, su siti con consulenze mediche, non ho trovato quesiti dai quali potessi trovare una risposta soddisfacente, tranne che spesso fastidi simili sono legati a problematiche gastriche (gastriti, reflusso, ecc).
Al momento prendo domperidone prima dei pasti, il gaviscon alla sera prima di coricarmi o quando ho acidità e bruciori. Non Le ho raccontato anche tutto un discorso psicologico perché sarebbe stata troppo lunga ma l’anno scorso ad ottobre ho perso una amica molto cara a causa di un tumore allo stomaco.
Grazie infinite
[#1]
Cara utente,
la terapia per il reflusso è idonea ma va seguita per tempo e non in maniera capricciosa e secondo interporetazioni personali. I suoi sintomi sono legati al reflusso e credo che i disturbi della salivazione possano essere correlati ad una patologia esofagea. Per questo le consiglio una ulterore valutazione endoscopica per capire l'entità del reflusso e l'eventuale presenza di una esofagite.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
la terapia per il reflusso è idonea ma va seguita per tempo e non in maniera capricciosa e secondo interporetazioni personali. I suoi sintomi sono legati al reflusso e credo che i disturbi della salivazione possano essere correlati ad una patologia esofagea. Per questo le consiglio una ulterore valutazione endoscopica per capire l'entità del reflusso e l'eventuale presenza di una esofagite.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
[#2]
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
i disturbi che Lei riferisce con tutta probabilità sono da mettere in relazione ad una MRGE, anche la "sensazione di bocca impastata/amara". C'è sicuramente una componente dispeptica (=cattiva digestione), ma mi sembra non sia predominante. Il fatto che i disturbi peggiorino al cambio di stagione mi fa pensare anche ad un problema da iperacidità gastrica (anche il suo periodo di stress può giocare un ruolo incrementando ulteriormente la produzione di acido).
Nella sua storia manca però la fase di definizione, che deve essere sempre fatta dopo la diagnosi, cioé chiarire, dopo il "cosa?" anche il "quanto?".
1. quanto è grande l'ernia jatale?
2. quanto sono invalidanti i disturbi? le creano problemi nella vita quotidiana?
3. ha dolore toracico, simil-cardiaco, soprattutto notturno?
Sicuramente va eseguito qualche esame in più (se non l'ha già fatto), come una ecografia dell'addome superiore (fegato, vie biliari, pancreas), anche per escludere la presenza di una calcolosi della colecisti.
Se l'ernia jatale non è significativa e i disturbi da reflusso sono invalidanti, è opportuno approfondire mediante una pHmanometria esofagea. Se invece ad una lettura approfondita del referto endoscopico dovesse risultare che l'ernia è molto grande, o se alla pHmanometria si evidenzia un reflusso patologico severo, è inutile perdere tempo con esami e terapie mediche e iniziare a prendere in considerazione la plastica antireflusso, intervento che oggigiorno si esegue in laparoscopia con ottimi risultati.
Dal punto di vista farmacologico, se i PPI creano problemi, può essere consigliato passare alla "vecchia" ma ancora utilissima ranitidina: nel suo caso è opportuno fare una adeguata terapia medica, che sia qualcosa in più degli antiacidi da banco che sta facendo. I procinetici tipo domperidone, levosulpiride etc etc etc vanno presi solo per periodi limitati perché, soprattutto nella donna, possono provocare un aumento della prolattinemia, con i disturbi genitali associati.
Resto a sua disposizione: ci faccia sapere!
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
i disturbi che Lei riferisce con tutta probabilità sono da mettere in relazione ad una MRGE, anche la "sensazione di bocca impastata/amara". C'è sicuramente una componente dispeptica (=cattiva digestione), ma mi sembra non sia predominante. Il fatto che i disturbi peggiorino al cambio di stagione mi fa pensare anche ad un problema da iperacidità gastrica (anche il suo periodo di stress può giocare un ruolo incrementando ulteriormente la produzione di acido).
Nella sua storia manca però la fase di definizione, che deve essere sempre fatta dopo la diagnosi, cioé chiarire, dopo il "cosa?" anche il "quanto?".
1. quanto è grande l'ernia jatale?
2. quanto sono invalidanti i disturbi? le creano problemi nella vita quotidiana?
3. ha dolore toracico, simil-cardiaco, soprattutto notturno?
Sicuramente va eseguito qualche esame in più (se non l'ha già fatto), come una ecografia dell'addome superiore (fegato, vie biliari, pancreas), anche per escludere la presenza di una calcolosi della colecisti.
Se l'ernia jatale non è significativa e i disturbi da reflusso sono invalidanti, è opportuno approfondire mediante una pHmanometria esofagea. Se invece ad una lettura approfondita del referto endoscopico dovesse risultare che l'ernia è molto grande, o se alla pHmanometria si evidenzia un reflusso patologico severo, è inutile perdere tempo con esami e terapie mediche e iniziare a prendere in considerazione la plastica antireflusso, intervento che oggigiorno si esegue in laparoscopia con ottimi risultati.
Dal punto di vista farmacologico, se i PPI creano problemi, può essere consigliato passare alla "vecchia" ma ancora utilissima ranitidina: nel suo caso è opportuno fare una adeguata terapia medica, che sia qualcosa in più degli antiacidi da banco che sta facendo. I procinetici tipo domperidone, levosulpiride etc etc etc vanno presi solo per periodi limitati perché, soprattutto nella donna, possono provocare un aumento della prolattinemia, con i disturbi genitali associati.
Resto a sua disposizione: ci faccia sapere!
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
[#3]
Gentile Utente, oltre a quanto già espresso dai Colleghi che mi hannio preceduto e che condivido in gran parte, vorrei aggiungere che frequentemente la mancata risposta ai farmaci che inibiscono la secrezione gastrica dipende dalla natura alcalina dei reflussi stessi. Infatti reflussi biliari duodeno gastrici e gastro esofagei possono detrminare i sintomi che riferisce. Provi ad assumere un farmaco che protegge la mucosa gastrica dall'azione dei sali biliari (ad es. Riopan gel) in associazione al Gaviscon. Dovrebbe ottenere buoni risultati. In caso negativo sarà opportuno procedere con le indagini che le sono state consigliate.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Roberto Mangiarotti
[#4]
Utente
A seguito di una visita da un gastroenterologo, al quale ho esposto i miei disturbi, mi è stata data la seguente cura:
Per 7 giorni:
Amoxicillina 1 gr.- 1 compressa mattina e sera;
Veclam 500 – 1 compressa mattina e sera;
Ranidil 300 – 1 compressa mattina e sera.
Per 7 settimane:
Ranidil 300 – 1 compressa mattina e sera.
Per 8 settimane:
Ranidil 300 – 1 compressa la sera.
Durante tutta la cura prendere:
Frazim – 1 compressa a pranzo e una a cena prima di coricarsi.
Gaviscon advance all’occorrenza e 1 cucchiaio prima di addormentarsi.
Osservazioni alla cura:
Al secondo giorno di antibiotici ho cominciato ad avvisare, la mattina appena sveglia, una bocca amara come il fiele, che durante il giorno è andata diminuendo; il terzo giorno l’amaro in bocca è stato insopportabile per tutto il giorno e quindi ho deciso di smettere gli antibiotici.
La bocca amara (davvero intollerabile) è passata dopo la sospensione degli antibiotici.
Per quanto riguarda il Frazim, ho scoperto dal farmacista che non è più in commercio da un bel po’ di tempo ….
Ho continuato quindi con:
Ranitidina da 300 mattina e sera;
Domperidone prima dei pasti;
Gaviscon all’occorrenza e prima di coricarmi.
Può andar bene?
Riporto fedelmente i seguenti referti:
EGDS effettuata nel 2002 (erroneamente avevo detto 2004):
Esofago: normale per calibro e cinesi, linea Z a 35 cm dall’ADS iatus a 35 cm giunzione esofago gastrica incontinente, erosioni lineari non sanguinanti negli ultimi 2-3 cm.
Stomaco: mucosa rosea non lesioni in fase attiva, all’inversione ernia jatale da scivolamento.
Duodeno: piloro pervio, bulbo e prima porzione normali.
Rx apparato digerente con tenue seriato effettuato a novembre 2006:
Normale transito esofageo. Stomaco normalmente conformato, normotonico e normocinetico, senza apprezzabili alterazioni organiche.
Allo studio del fondo gastrico si osserva la presenza di una piccola ernia jatale e si evidenzia un abbondante reflusso gastro-esofageo.
Bulbo duodenale ben distendibile, senza alterazioni parietali di riferimento ulcerativo. Nulla a carico del restante duodeno.
Allo studio seriato del tenue si osserva normale dislocazione delle anse digiunali ed ileali, che appaiono normotoniche, ma ipercinetiche, senza apprezzabili alterazioni organiche. In particolare non si apprezzano alterazioni a carico dell’ultima ansa ileale.
Colon canalizzato fino al sigma, non opacizzato completamente.
A questo punto, visto che la EGDS non è esattamente una passeggiata e visto l’esito del rx apparato digerente di soli 6 mesi fa, occorre fare altre indagini o posso fare una cura idonea, consigliata magari da voi specialisti, ricordando che la ranitidina, il domperidone e il gaviscon non mi danno effetti collaterali?
Insomma vorrei risolvere questo problema senza troppe indagini invasive, visto anche il mio stato psicologico (recente perdita di una amica cara) che mi ha indotto a fare continue e varie indagini mediche per paura di avere un cancro da qualche parte!!!
Per rispondere al Dr. Giovanni Domenico Tebala.
Per le dimensioni dell'ernia jatale ho riportato i referti;
i disturbi non sono invalidanti, sono fastidiosi ma gestibili (ricordo che la mia domanda scaturiva soprattutto dalla NUOVA sensazione di bocca dolciastra);
non ho dolore toracico, simil-cardiaco, né di giorno né di notte;
Una calcolosi della colecisti che sintomi può dare? C’è familiarità visto che mia madre ha subito un intervento per calcoli al coledoco?
Grazie mille delle indicazioni che mi avete fornito e di quanto ancora potrete consigliarmi.
Per 7 giorni:
Amoxicillina 1 gr.- 1 compressa mattina e sera;
Veclam 500 – 1 compressa mattina e sera;
Ranidil 300 – 1 compressa mattina e sera.
Per 7 settimane:
Ranidil 300 – 1 compressa mattina e sera.
Per 8 settimane:
Ranidil 300 – 1 compressa la sera.
Durante tutta la cura prendere:
Frazim – 1 compressa a pranzo e una a cena prima di coricarsi.
Gaviscon advance all’occorrenza e 1 cucchiaio prima di addormentarsi.
Osservazioni alla cura:
Al secondo giorno di antibiotici ho cominciato ad avvisare, la mattina appena sveglia, una bocca amara come il fiele, che durante il giorno è andata diminuendo; il terzo giorno l’amaro in bocca è stato insopportabile per tutto il giorno e quindi ho deciso di smettere gli antibiotici.
La bocca amara (davvero intollerabile) è passata dopo la sospensione degli antibiotici.
Per quanto riguarda il Frazim, ho scoperto dal farmacista che non è più in commercio da un bel po’ di tempo ….
Ho continuato quindi con:
Ranitidina da 300 mattina e sera;
Domperidone prima dei pasti;
Gaviscon all’occorrenza e prima di coricarmi.
Può andar bene?
Riporto fedelmente i seguenti referti:
EGDS effettuata nel 2002 (erroneamente avevo detto 2004):
Esofago: normale per calibro e cinesi, linea Z a 35 cm dall’ADS iatus a 35 cm giunzione esofago gastrica incontinente, erosioni lineari non sanguinanti negli ultimi 2-3 cm.
Stomaco: mucosa rosea non lesioni in fase attiva, all’inversione ernia jatale da scivolamento.
Duodeno: piloro pervio, bulbo e prima porzione normali.
Rx apparato digerente con tenue seriato effettuato a novembre 2006:
Normale transito esofageo. Stomaco normalmente conformato, normotonico e normocinetico, senza apprezzabili alterazioni organiche.
Allo studio del fondo gastrico si osserva la presenza di una piccola ernia jatale e si evidenzia un abbondante reflusso gastro-esofageo.
Bulbo duodenale ben distendibile, senza alterazioni parietali di riferimento ulcerativo. Nulla a carico del restante duodeno.
Allo studio seriato del tenue si osserva normale dislocazione delle anse digiunali ed ileali, che appaiono normotoniche, ma ipercinetiche, senza apprezzabili alterazioni organiche. In particolare non si apprezzano alterazioni a carico dell’ultima ansa ileale.
Colon canalizzato fino al sigma, non opacizzato completamente.
A questo punto, visto che la EGDS non è esattamente una passeggiata e visto l’esito del rx apparato digerente di soli 6 mesi fa, occorre fare altre indagini o posso fare una cura idonea, consigliata magari da voi specialisti, ricordando che la ranitidina, il domperidone e il gaviscon non mi danno effetti collaterali?
Insomma vorrei risolvere questo problema senza troppe indagini invasive, visto anche il mio stato psicologico (recente perdita di una amica cara) che mi ha indotto a fare continue e varie indagini mediche per paura di avere un cancro da qualche parte!!!
Per rispondere al Dr. Giovanni Domenico Tebala.
Per le dimensioni dell'ernia jatale ho riportato i referti;
i disturbi non sono invalidanti, sono fastidiosi ma gestibili (ricordo che la mia domanda scaturiva soprattutto dalla NUOVA sensazione di bocca dolciastra);
non ho dolore toracico, simil-cardiaco, né di giorno né di notte;
Una calcolosi della colecisti che sintomi può dare? C’è familiarità visto che mia madre ha subito un intervento per calcoli al coledoco?
Grazie mille delle indicazioni che mi avete fornito e di quanto ancora potrete consigliarmi.
[#5]
Cara Utente,
non ci posssono essere dubbi sulla compartecipazione ai suoi "fastidi" della malattia da reflusso. Quello che non mi è chiaro perchè il gastroenterologo consultato abbia deciso di consigliare una terapia antibiotica palesemente aggressiva contro una infezione da Helicobacter senza alcuna evidenza, riferita, accertata della sua presenza. E' stata forse sottposta a qualche test per la rilevazione dell'HP? Comunque credo che la terapia con ranitidina e gaviscon, oltre ai dovuti consigli igienico-alimentari per evitare il reflusso post-prandiale, sia la strada da perseguire. Resta il giusto consioglio che di fronte ad una gravità accertata della patologia da reflusso è consigliabile ricorrere all'intervento chirurgico laparoscopico. Riguardo la calcolosi della colecisti basta una ecografia per mettere in evidenza la patologia.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
non ci posssono essere dubbi sulla compartecipazione ai suoi "fastidi" della malattia da reflusso. Quello che non mi è chiaro perchè il gastroenterologo consultato abbia deciso di consigliare una terapia antibiotica palesemente aggressiva contro una infezione da Helicobacter senza alcuna evidenza, riferita, accertata della sua presenza. E' stata forse sottposta a qualche test per la rilevazione dell'HP? Comunque credo che la terapia con ranitidina e gaviscon, oltre ai dovuti consigli igienico-alimentari per evitare il reflusso post-prandiale, sia la strada da perseguire. Resta il giusto consioglio che di fronte ad una gravità accertata della patologia da reflusso è consigliabile ricorrere all'intervento chirurgico laparoscopico. Riguardo la calcolosi della colecisti basta una ecografia per mettere in evidenza la patologia.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
[#6]
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
nei suoi esami ci sono due dati che fanno accendere un moderato allarme: la presenza di ulcerazioni lineari dell'esofago distale (segno di una esofagite di II grado sec Savary-Miller) e il rilievo radiologico di un abbondante reflusso gastroesofageo.
Questi reperti, insieme ad una non responsività alla terapia medica, fanno porre indicazione ad un intervento di plastica antireflusso.
L'esecuzione di una pHmanometria esofagea può dire qualcosa in più ma non la ritengo risolutiva in questo caso.
Non vedo motivo alcuno di ripetere una endoscopia.
Per quanto riguarda la colelitiasi, di solito esordisce con la classica colica biliare, cioé un dolore intenso costrittivo o trafittivo che insorge qualche ora dopo i pasti (soprattutto un pasto grasso) in ipocondrio dx (cioé sotto le coste, a destra) e si irradia verso l'apice della scapola destra, con nausea e a volte vomito. Non ne è mai stata dimostrata una familiarità diretta, ma c'è sicuramente una predisposizione. Soprattutto, è una patologia che spesso si associa alla malattia da reflusso.
Resto a sua disposizione
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
nei suoi esami ci sono due dati che fanno accendere un moderato allarme: la presenza di ulcerazioni lineari dell'esofago distale (segno di una esofagite di II grado sec Savary-Miller) e il rilievo radiologico di un abbondante reflusso gastroesofageo.
Questi reperti, insieme ad una non responsività alla terapia medica, fanno porre indicazione ad un intervento di plastica antireflusso.
L'esecuzione di una pHmanometria esofagea può dire qualcosa in più ma non la ritengo risolutiva in questo caso.
Non vedo motivo alcuno di ripetere una endoscopia.
Per quanto riguarda la colelitiasi, di solito esordisce con la classica colica biliare, cioé un dolore intenso costrittivo o trafittivo che insorge qualche ora dopo i pasti (soprattutto un pasto grasso) in ipocondrio dx (cioé sotto le coste, a destra) e si irradia verso l'apice della scapola destra, con nausea e a volte vomito. Non ne è mai stata dimostrata una familiarità diretta, ma c'è sicuramente una predisposizione. Soprattutto, è una patologia che spesso si associa alla malattia da reflusso.
Resto a sua disposizione
Giovanni D. Tebala
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Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.