Ernia iatale della grandezza di un noce

Salve, ho 29 anni, sono alto 1,83 e peso 77 kg. Da luglio 2009 ho iniziato a soffrire di un forte dolore allo sterno e difficoltà nella deglutizione. Poi si è associato anche bruciore di stomaco dopo i pasti. Mi è stato diagnosticato reflusso gastroesofageo e ho iniziato una cura a base di Peridon prima dei pasti, Nexium 20 mg la mattina e la sera e No-re-mi-fa dopo i pasti.
Ad agosto, senza aver sospeso la cura, ho effettuato un' esogastroduodenoscopia che ha certificato il reflusso ma non ha scovato altre problematiche (cardias normale). Sono andato avanti con la cura poiché una breve sopensione mi causava ritorno del dolore e, a novembre, ho ripreso anche a fare sport (pratico kick boxing a livello agonistico).
Gli unici dolori che, in questo periodo, sentivo, erano dei lievi fastidi da reflusso (sensazione di risalita dell'acido) e un lieve dolore crampiforme all'addome che persisteva, a volte, durante tutto il girono.
A gennaio 2010 ho diminuito la dose di Nexium a 20 mg e, a parte un piccolo aumento delle sensazioni del reflusso, mi sembrava di stare decisamente meglio rispetto alla prima sospensione.
20 giorni fa ho sospeso completamente il Nexium perché dovevo effettuare la gastroscopia di controllo. Da quel momento ho ricominciato a sentire un forte dolore addominale e una pressione persistente all'altezza della bocca dello stomaco.
Ho effettuato l'esogastroduodenoscopiaprevista prevista e mi è stato riscontrato: Iperemia della mucosa esofagea sovracardiale. Ernia iatale della grandezza di un noce. Ipotonia del cardias. Mucosa gastrica di colirito disomogeneo come per flogosi cronica. Biopsia antrale. Nella norma il duodeno.
I dottori hanno ritenuto necessario fare anche l'esame istologico e la biopsia per la ricerca dell'helicobacter pylori.

Ho ripreso la terapia da una settimana ma il dolore addominale e la sensazione di "oppressione" persistono. Spesso si confondono e l'unico momento in cui non sento fastidio è la notte (disteso). Il dolore persiste sia da seduto (comprimendo l'addome) e anche quando sono in piedi. Inoltre, sia in questa fase che nella "prima" ho sentito diverse "fitte" sotto il petto (sia sinistra che a destra).
Per quanto mi renda conto che le risposte potranno non essere esaustive e complete prima di sapere l'esito dei test, volevo porvi le mie domande:
- qual è la corretta interpretazione dei risultati? Che livello di gravitàp pensate ci sia e come si spiega questo cambiamento nei sintomi?
- è possibile che non sia stata correttamente individuata la patologia e che mi sia stata data una cura "sbagliata"?
- è possibile che dopo quasi 7 mesi di cura, io sia peggiorato così tanto?
Può aver influito lo sport che pratico, che sollecita addominali e comporta diversi colpi in quella zona? E se si, ritenete opportuno una sospensione per un determinato periodo della pratica sportiva?
- Infine, devo seriamente preoccuparmi dell'esito dell'esame istologico?

Grazie sin da ora per la disponibilità
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signore,
dalla relazione dell'esame endoscopico si rileva una gastrite e un'esofagite di grado lieve.
La risposta dell'esame istologico confermerà il grado dell'infiammazione e potrà orientare meglio la terapia nel caso di presenza di infezione da helicobacter.
Oltre alla terapia farmacologica è consigliabile, per una maggiore efficacia, attuare opportune variazioni dello stile di vita per l quali la rinvio alla lettura dell'articolo presente sul sito e allegato in link
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
probabilmente la sospensione della pratica sportiva è consigliabile fino a sintomatologia regredita.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

la ringrazio per la risposta, chiara ed esautiva.

Cordiali saluti
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