Aerofagia da ansia
Ho 60 anni e faccio una vita attiva, ma ad un prezzo molto elevato. Da molti anni soffro di disturbi digestivi: principalmente eruttazioni che possono durare anche due giorni e un'intera notte, senso di gonfiore e digestione lenta. Talvolta questi sintomi-base si accompagnano a sensazione di calore sulla pelle (pelle che scotta) oppure a formicolii o tremori muscolari. Ma non ho MAI avuto male nè bruciore. Soltanto sensazione di peso e gonfiore allo stomaco.
Ho effettuato test allergologici: niente. Mi è stata diagnosticata 20 anni fa un'ernia iatale delle dimensioni di una noce, tramite gastroscopia. Ho ripetuto la gastroscopia dopo 10 anni e il risultato è stato negativo. Per i miei disturbi mi sono stati prescritti diversi farmaci (inibitori della pompa ed altri) che non hanno mai risolto. L'unco farmaco che "funziona" è l'ansiolitico. Ma io sono contraria perchè non vorrei sviluppare dipendenza.
Prima domanda: può sparire l'ernia iatale?
Seconda domanda: se, come mi è stato sempre detto, si tratta "solo" di somatizzazione ansiosa, che cosa potrei fare senza ricorrere alle benzo? Dato che, anche se prodotto dall'ansia, il sintomo rimane.
Grazie! Cordiali saluti
Ho effettuato test allergologici: niente. Mi è stata diagnosticata 20 anni fa un'ernia iatale delle dimensioni di una noce, tramite gastroscopia. Ho ripetuto la gastroscopia dopo 10 anni e il risultato è stato negativo. Per i miei disturbi mi sono stati prescritti diversi farmaci (inibitori della pompa ed altri) che non hanno mai risolto. L'unco farmaco che "funziona" è l'ansiolitico. Ma io sono contraria perchè non vorrei sviluppare dipendenza.
Prima domanda: può sparire l'ernia iatale?
Seconda domanda: se, come mi è stato sempre detto, si tratta "solo" di somatizzazione ansiosa, che cosa potrei fare senza ricorrere alle benzo? Dato che, anche se prodotto dall'ansia, il sintomo rimane.
Grazie! Cordiali saluti
[#1]
Gentile signora,
rispondo ai suoi quesiti:
1) No. L'ernia iatale non "sparisce" spontaneamente perché è una condizione strutturale anatomica; tuttavia nella gran parte dei casi è del tutto trascurabile e non determina sintomatologia a meno che non si accompagni a reflusso esofageo.
2) La strategia per gestire l'ansia e i fenomeni somatici che ad essa si accompagnano non è necessariamente farmacologica: è il caso di consultare lo psicologo o lo pichiatra per valutare le altre possibilità.
Cordiali saluti.
rispondo ai suoi quesiti:
1) No. L'ernia iatale non "sparisce" spontaneamente perché è una condizione strutturale anatomica; tuttavia nella gran parte dei casi è del tutto trascurabile e non determina sintomatologia a meno che non si accompagni a reflusso esofageo.
2) La strategia per gestire l'ansia e i fenomeni somatici che ad essa si accompagnano non è necessariamente farmacologica: è il caso di consultare lo psicologo o lo pichiatra per valutare le altre possibilità.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Chiedo ulteriori chiarimenti:
- sulla prima risposta: poichè l'ernia non sparisce,e io ho due diagnosi contrapposte come può essere che una prima gastroscopia l'abbia diagnosticata "delle dimensioni di una noce" e una seconda dica "non ernia iatale"? Può essere che non si sia vista la seconda volta? Oppure che non ci fosse neppure 10 anni prima e fosse stata erroneamente indicata?
- sulla seconda: lo psichiatra risponde di rivolgersi al gastroenterologo... Ora, capisco che i sintomi somatici siano terreno di confine, ma non terra di nessuno... Torno quindi a chiedere: oltre alle strategie per gestire l'ansia (respirazione, training ecc) quale terpia farmacologica / accorgimenti alimentari / respiratori / posturali o altro mi suggerisce, come gastroenterologo, per i sintomi descritti (dato che comunque ci sono)? Grazie!
- sulla prima risposta: poichè l'ernia non sparisce,e io ho due diagnosi contrapposte come può essere che una prima gastroscopia l'abbia diagnosticata "delle dimensioni di una noce" e una seconda dica "non ernia iatale"? Può essere che non si sia vista la seconda volta? Oppure che non ci fosse neppure 10 anni prima e fosse stata erroneamente indicata?
- sulla seconda: lo psichiatra risponde di rivolgersi al gastroenterologo... Ora, capisco che i sintomi somatici siano terreno di confine, ma non terra di nessuno... Torno quindi a chiedere: oltre alle strategie per gestire l'ansia (respirazione, training ecc) quale terpia farmacologica / accorgimenti alimentari / respiratori / posturali o altro mi suggerisce, come gastroenterologo, per i sintomi descritti (dato che comunque ci sono)? Grazie!
[#3]
Gentile signora,
per quel che riguarda il primo quesito è probabile che una delle due indagini non abbia portato a conclusioni corrette, per compendere quale delle due sia giusta si dovrebbe fare una nuova endoscopia; tuttavia, poiché l'obiettivo della terapia medica non è ridurre l'ernia iatale (non è possibile) e questa condizione di per sè, se di lieve entità (anche la "noce" è di lieve entità) non ha indicazione chirurgica, l'attenzione del clinico è rivolta agli aspetti che l'ernia iatale può favorire, ad esempio il reflusso esofageo e trattare questi ultimi.
Per quanto concerne il secondo quesito, il trattamento sintomatico farmacologico si fonda su farmaci quali i tensioattivi (simeticone o carbone vegetale), gli antiacidi e i procinetici (domperidone e altri). L'uso di farmaci ansiolitici (quali le benzodiazepine) non è indicato da tutti i gastroenterologi e dovrebbe essere limitato al breve periodo.
Per quel che riguarda gli accorgimenti posturali e alimentari, sono validi quelli che si utilizzano nl reflusso esofageo, le allego per completezza il link all'articolo sul nostro sito:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
Cordiali saluti.
per quel che riguarda il primo quesito è probabile che una delle due indagini non abbia portato a conclusioni corrette, per compendere quale delle due sia giusta si dovrebbe fare una nuova endoscopia; tuttavia, poiché l'obiettivo della terapia medica non è ridurre l'ernia iatale (non è possibile) e questa condizione di per sè, se di lieve entità (anche la "noce" è di lieve entità) non ha indicazione chirurgica, l'attenzione del clinico è rivolta agli aspetti che l'ernia iatale può favorire, ad esempio il reflusso esofageo e trattare questi ultimi.
Per quanto concerne il secondo quesito, il trattamento sintomatico farmacologico si fonda su farmaci quali i tensioattivi (simeticone o carbone vegetale), gli antiacidi e i procinetici (domperidone e altri). L'uso di farmaci ansiolitici (quali le benzodiazepine) non è indicato da tutti i gastroenterologi e dovrebbe essere limitato al breve periodo.
Per quel che riguarda gli accorgimenti posturali e alimentari, sono validi quelli che si utilizzano nl reflusso esofageo, le allego per completezza il link all'articolo sul nostro sito:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.8k visite dal 22/01/2010.
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