Aerofagia da ansia

Ho 60 anni e faccio una vita attiva, ma ad un prezzo molto elevato. Da molti anni soffro di disturbi digestivi: principalmente eruttazioni che possono durare anche due giorni e un'intera notte, senso di gonfiore e digestione lenta. Talvolta questi sintomi-base si accompagnano a sensazione di calore sulla pelle (pelle che scotta) oppure a formicolii o tremori muscolari. Ma non ho MAI avuto male nè bruciore. Soltanto sensazione di peso e gonfiore allo stomaco.
Ho effettuato test allergologici: niente. Mi è stata diagnosticata 20 anni fa un'ernia iatale delle dimensioni di una noce, tramite gastroscopia. Ho ripetuto la gastroscopia dopo 10 anni e il risultato è stato negativo. Per i miei disturbi mi sono stati prescritti diversi farmaci (inibitori della pompa ed altri) che non hanno mai risolto. L'unco farmaco che "funziona" è l'ansiolitico. Ma io sono contraria perchè non vorrei sviluppare dipendenza.
Prima domanda: può sparire l'ernia iatale?
Seconda domanda: se, come mi è stato sempre detto, si tratta "solo" di somatizzazione ansiosa, che cosa potrei fare senza ricorrere alle benzo? Dato che, anche se prodotto dall'ansia, il sintomo rimane.
Grazie! Cordiali saluti
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Gentile signora,
rispondo ai suoi quesiti:
1) No. L'ernia iatale non "sparisce" spontaneamente perché è una condizione strutturale anatomica; tuttavia nella gran parte dei casi è del tutto trascurabile e non determina sintomatologia a meno che non si accompagni a reflusso esofageo.
2) La strategia per gestire l'ansia e i fenomeni somatici che ad essa si accompagnano non è necessariamente farmacologica: è il caso di consultare lo psicologo o lo pichiatra per valutare le altre possibilità.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Utente
Utente
Chiedo ulteriori chiarimenti:
- sulla prima risposta: poichè l'ernia non sparisce,e io ho due diagnosi contrapposte come può essere che una prima gastroscopia l'abbia diagnosticata "delle dimensioni di una noce" e una seconda dica "non ernia iatale"? Può essere che non si sia vista la seconda volta? Oppure che non ci fosse neppure 10 anni prima e fosse stata erroneamente indicata?
- sulla seconda: lo psichiatra risponde di rivolgersi al gastroenterologo... Ora, capisco che i sintomi somatici siano terreno di confine, ma non terra di nessuno... Torno quindi a chiedere: oltre alle strategie per gestire l'ansia (respirazione, training ecc) quale terpia farmacologica / accorgimenti alimentari / respiratori / posturali o altro mi suggerisce, come gastroenterologo, per i sintomi descritti (dato che comunque ci sono)? Grazie!
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Gentile signora,
per quel che riguarda il primo quesito è probabile che una delle due indagini non abbia portato a conclusioni corrette, per compendere quale delle due sia giusta si dovrebbe fare una nuova endoscopia; tuttavia, poiché l'obiettivo della terapia medica non è ridurre l'ernia iatale (non è possibile) e questa condizione di per sè, se di lieve entità (anche la "noce" è di lieve entità) non ha indicazione chirurgica, l'attenzione del clinico è rivolta agli aspetti che l'ernia iatale può favorire, ad esempio il reflusso esofageo e trattare questi ultimi.
Per quanto concerne il secondo quesito, il trattamento sintomatico farmacologico si fonda su farmaci quali i tensioattivi (simeticone o carbone vegetale), gli antiacidi e i procinetici (domperidone e altri). L'uso di farmaci ansiolitici (quali le benzodiazepine) non è indicato da tutti i gastroenterologi e dovrebbe essere limitato al breve periodo.
Per quel che riguarda gli accorgimenti posturali e alimentari, sono validi quelli che si utilizzano nl reflusso esofageo, le allego per completezza il link all'articolo sul nostro sito:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
Cordiali saluti.
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