Reflusso ed ansia
Buona sera,
le spiego in due parole il mio problema: è il terzo anno consecutivo che verso la fine di ottobre incomincio a soffrire di alcuni sintomi.
Extrasistole forti ed insistenti, sensazione di pesantezza allo stomaco e lentezza con difficoltà a digerire, sensazione di gonfiore e dispnea probabilmente da ansia (di cui soffro).
Dopo circa una ventina di giorni il tutto scompare e sto benissimo.
Anche quest'anno tutto si ripresenta puntuale ma dopo i venti giorni non va via nulla anzi tutto peggiora: le extrasistole svaniscono ma invece di calmarmi come al solito arrivo addirittura ad una crisi di panico che mi fa correre al pronto soccorso con tachicardia, tremori alle gambe, sensazione di mancanza di respiro e senso di svenimento.La mi fanno tutti gli esami relativi al sangue ed agli enzimi cardiaci, esami che risultano negativi.Dimessa con stato di ansia reattivo. La pesantezza di stomaco rimane, ho difficoltà a digerire, aria per ore e ore dopo mangiato, la sensazione di dispnea resta e per questo mi è stato prescritto alprazolam al bisogno, ma il mio bisogno è molto frequente, ne prendo 15 gg al giorno circa e non riesco a saltare nemmeno un giorno
Ho fatto una cura con Geffer, prendendone 2 bustine al giorno prima dei pasti per 15 giorni, al momento sembrava andasse tutto bene ma da quando ho smesso sono ritornati i soliti sintomi.
Sono andata a fare una visita gastroenterologica e dai sintomi descritti il medico ha avuto il sospetto di un reflusso gastrico per cui ora da 2 giorni ho iniziato la cura con pantoprazolo 40 mg da prendere una volta al giorno dopo un ora dalla cena (così mi ha detto il medico di base). Qualcosina sembra migliorare, ma vorrei sapere da voi dopo quanto tempo incominciano a fare veramente effetto questi gastroprotettori, la mia cura sarà per altre 3 settimane, forse è presto per giudicare. Se non dovessi avere risultati così mi toccherà fare la gastroscopia e sono già terrorizzata al pensiero! Sono ansiosa e la gastroenterologa mi ha detto che anche l'ansia si proietta sullo stomaco, io non riesco a deglutire una pastiglia, figuriamoci una sonda!!!!! E' possibile fare un'ecografia per poter valutare una possibile ernia iatale o un reflusso?
Premetto che ho iniziato anche a farmi seguire da una psicologa per la mia ansia che mi provoca difficoltà di respiro con peso non al petto come accade frequentemente ma localizzato allo stomaco.
Per favore mi rincuori, ho una paura tremenda della gastro! e soprattutto più penso allo stomaco e più mi sale l'ansia per la paura di avere qualcosa di grave!
grazie
[#1]
Gentile signora,
potrei scriverle, e lo faccio, che la gastroscopia è un'indagine fastidiosa, ma non dolorosa e che è in genere ben tollerata, come spesso ho modo di rispondere ai pazienti che ne hanno timore, ma penso che serva a poco.
Se la collega gastroenterologa ha proposto la terapia senza la necessità di effettuare l'indagine, è segno che non vi è un'indicazione assoluta nel suo caso. Quindi, per ora, non prendiamola in considerazione.
Al momento mi senbra importante concedere tempo alla terapia farmacologica con pantoprazolo e, soprattutto, all'approccio psicologico.
Per quel che riguarda l'uso di alprazolam, non mi sembra il caso di utilizzarlo "al bisogno": consulti uno specialista psichiatra per valutarne l'effettiva necessità e/o attuare la posologia più corretta.
Cordiali saluti.
potrei scriverle, e lo faccio, che la gastroscopia è un'indagine fastidiosa, ma non dolorosa e che è in genere ben tollerata, come spesso ho modo di rispondere ai pazienti che ne hanno timore, ma penso che serva a poco.
Se la collega gastroenterologa ha proposto la terapia senza la necessità di effettuare l'indagine, è segno che non vi è un'indicazione assoluta nel suo caso. Quindi, per ora, non prendiamola in considerazione.
Al momento mi senbra importante concedere tempo alla terapia farmacologica con pantoprazolo e, soprattutto, all'approccio psicologico.
Per quel che riguarda l'uso di alprazolam, non mi sembra il caso di utilizzarlo "al bisogno": consulti uno specialista psichiatra per valutarne l'effettiva necessità e/o attuare la posologia più corretta.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Gentile signora, è molto frequente che uno stato ansioso si somatizzi con manifestazioni come da lei descritte. Le suggerire pertanto, prima di intraprendere un percorso diagnostico strumentale, di valutare la possibilità che i disturbi potrebbero essere causati da una condizione psicologica.
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.2k visite dal 19/01/2010.
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