Esofagite di tipo a
Salve da due mesi soffro di reflusso esofageo, a seguito di esami specifici è risultata una esofagite di tipo a. da un mese la sto curando con il pantorc da 40 prima e 20g dopo, oltre ad un alimentazione molto leggera e ristretta tanto da avere una notevole perdita di peso.
Il problema è questo, nonostante la cura con i medicinali, non faccio altro che deglutire in modo molto frequente,sentendomi anche la gola chiusa.
Mi chiedo se è normale tutto ciò, nonostante sia già passato un mese dall'inizio della terapia farmacologica. Vorrei inoltre sapere quanto dovrebbe durare la cura e se è possibile riprendere un'alimentazione normale successivamente.
Grazie per le eventuali risposte
Il problema è questo, nonostante la cura con i medicinali, non faccio altro che deglutire in modo molto frequente,sentendomi anche la gola chiusa.
Mi chiedo se è normale tutto ciò, nonostante sia già passato un mese dall'inizio della terapia farmacologica. Vorrei inoltre sapere quanto dovrebbe durare la cura e se è possibile riprendere un'alimentazione normale successivamente.
Grazie per le eventuali risposte
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Gentile signore,
la "deglutizione frequente" e la sensazione di gola chiusa possono essere sostenute da una componente psicologica concomitante per cui è bene che ne parli col collega che ha avuto modo di visitarla.
Un mese di terapia farmacologica non è in genere sufficiente per la condizione di esofagite, ma la durata esatta della cura deve essere stabilita dal medico che l'ha prescritta in relazione alle variazioni successive della sintomatologia e dell'opprtunità di ulteriori indagini.
Non vi è motivo per negare un'alimentazione "normale".
Cordiali saluti.
la "deglutizione frequente" e la sensazione di gola chiusa possono essere sostenute da una componente psicologica concomitante per cui è bene che ne parli col collega che ha avuto modo di visitarla.
Un mese di terapia farmacologica non è in genere sufficiente per la condizione di esofagite, ma la durata esatta della cura deve essere stabilita dal medico che l'ha prescritta in relazione alle variazioni successive della sintomatologia e dell'opprtunità di ulteriori indagini.
Non vi è motivo per negare un'alimentazione "normale".
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 04/01/2010.
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