Sindrome del colon irritabile (fase acuta e persistente)
Salve a tutti sono un ragazzo di 21 anni; premetto che tra i 9 e 14 anni ero un po’ ansioso e soffrivo di colon irritabile in una forma abbastanza blanda, più o meno 1-2 volte a mese ma che comunque si esauriva dopo la scarica diarroica. In questi ultimi 7 anni non ho avuto più nessun problema perché con il tempo la carica emotiva si è alleviata.
Il problema è che da 4 mesi dopo un episodio acuto di gastroenterite determinata penso da stress (ho passato tutta l’estate a lavorare e studiare senza nessun giorno di vacanza) è ricomparsa la sindrome del colon irritabile in una forma che non conoscevo assolutamente. Nei primi due mesi non ho seguito nessuna cura poiché ho fatto tutti gli accertamenti per escludere altre patologie…in seguito il medico di famiglia mi ha prescritto per 20 giorni DEBRIDAT 150mg (3 capsule al dì), di cui ho avvertito qualche lieve miglioramento. A fine novembre ho chiesto un parere di un specialista che mi ha prescritto DUSPATAL 200mg (2 capsule al giorno) e CODEX (2 capsule al giorno) per 1 mese e mezzo; inoltre sto continuando a prendere degli integratori che avevo utilizzato all’inizio del disturbo (SOMACOL,VAGOSTABIL).
Tuttavia questi ultimi farmaci non hanno sortito nessun effetto e i sintomi si sono acutizzati ancora di più (tensione dell’addome, gonfiore diffuso o localizzato, lo svuotamento intestinale è irregolare e con scariche diarroiche, spesso frammentarie e accompagnate da dolori crampiformi e spasmi fortissimi, alcuni attacchi sono talmente forti da provocare nausea, sudorazione e senso di svenimento)
Tutti questi sintomi comunque sono da 4 mesi persistenti e tutti i giorni sto sempre male….io comunque so che i sintomi possono essere peggiorati o migliorati dal fattore emotivo e quindi cerco di “resistere”, cioè non mi privo delle uscite (università, amici…ecc) o di altri svaghi ma la situazione sta diventando abbastanza insostenibile….
Dopo questa premessa, vorrei un parere su alcuni aspetti
1. visto che la terapia che seguo da quasi 20 giorni ha avuto finora effetti nulli o almeno non rilevanti è opportuno cambiare di nuovo farmaco?
2. si può guarire dalla sindrome del colon irritabile?
3. la mia condizione si può considerare cronica? Se no, in genere da quanto tempo si considera tale?
4. generalmente quanti mesi occorrono per guarire o perlomeno tornare in uno stato di pseudonormalità?
5. inoltre seguo anche delle regole generali per cercare di aiutare l’intestino nel suo riequilibrio come camminare per almeno 20 min al giorno, evitare cibi potenzialmente dannosi, idratare correttamente il corpo e altri accorgimenti del genere…non so più che inventarmi…che consiglio potete darmi?
Il problema è che da 4 mesi dopo un episodio acuto di gastroenterite determinata penso da stress (ho passato tutta l’estate a lavorare e studiare senza nessun giorno di vacanza) è ricomparsa la sindrome del colon irritabile in una forma che non conoscevo assolutamente. Nei primi due mesi non ho seguito nessuna cura poiché ho fatto tutti gli accertamenti per escludere altre patologie…in seguito il medico di famiglia mi ha prescritto per 20 giorni DEBRIDAT 150mg (3 capsule al dì), di cui ho avvertito qualche lieve miglioramento. A fine novembre ho chiesto un parere di un specialista che mi ha prescritto DUSPATAL 200mg (2 capsule al giorno) e CODEX (2 capsule al giorno) per 1 mese e mezzo; inoltre sto continuando a prendere degli integratori che avevo utilizzato all’inizio del disturbo (SOMACOL,VAGOSTABIL).
Tuttavia questi ultimi farmaci non hanno sortito nessun effetto e i sintomi si sono acutizzati ancora di più (tensione dell’addome, gonfiore diffuso o localizzato, lo svuotamento intestinale è irregolare e con scariche diarroiche, spesso frammentarie e accompagnate da dolori crampiformi e spasmi fortissimi, alcuni attacchi sono talmente forti da provocare nausea, sudorazione e senso di svenimento)
Tutti questi sintomi comunque sono da 4 mesi persistenti e tutti i giorni sto sempre male….io comunque so che i sintomi possono essere peggiorati o migliorati dal fattore emotivo e quindi cerco di “resistere”, cioè non mi privo delle uscite (università, amici…ecc) o di altri svaghi ma la situazione sta diventando abbastanza insostenibile….
Dopo questa premessa, vorrei un parere su alcuni aspetti
1. visto che la terapia che seguo da quasi 20 giorni ha avuto finora effetti nulli o almeno non rilevanti è opportuno cambiare di nuovo farmaco?
2. si può guarire dalla sindrome del colon irritabile?
3. la mia condizione si può considerare cronica? Se no, in genere da quanto tempo si considera tale?
4. generalmente quanti mesi occorrono per guarire o perlomeno tornare in uno stato di pseudonormalità?
5. inoltre seguo anche delle regole generali per cercare di aiutare l’intestino nel suo riequilibrio come camminare per almeno 20 min al giorno, evitare cibi potenzialmente dannosi, idratare correttamente il corpo e altri accorgimenti del genere…non so più che inventarmi…che consiglio potete darmi?
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Gentile signore,
alla luce delle informazioni forniteci cerco di rispondere in ordine alle sue domande.
1) La terapia che ha condotto fin'ora si avvale di farmaci con indicazione corretta, ma che vanno prescritti e variati in relazione alla risposta clinica: se i sintomi persistono non ha senso continuare allo stesso modo una terapia sintomatica.
2) Sì. Il "colon irritabile" non è una lesione d'organo, ma una condizione in cui si verificano alcuni sintomi. Dunque è più corretto parlare di ripristino del benessere che non di vera e propria guarigione.
3) L'appellativo di "cronico" si attribuisce in genere alla persistenza nel tempo dei sintomi associata ad un quadro istologico particolare. Poichè nel "colon irritabile" non vi è un danno strutturale, ma di "funzione", non è appropriato parlare di cronicità, ma ci si esprime più frequentemente nei termini di "suscettibilità" a manifestare disturbi.
4) Il tempo di ripristino del benessere è molto individuale ed è difficile stabilire uno standard ristretto. Dipende inoltre dall'adatamento del soggetto ad accettare i necessari cambiamenti dello stile di vita.
5) Oltre quanto sta praticando, può essere utile affrontare la componente psicologica con un competente.
Cordiali saluti.
alla luce delle informazioni forniteci cerco di rispondere in ordine alle sue domande.
1) La terapia che ha condotto fin'ora si avvale di farmaci con indicazione corretta, ma che vanno prescritti e variati in relazione alla risposta clinica: se i sintomi persistono non ha senso continuare allo stesso modo una terapia sintomatica.
2) Sì. Il "colon irritabile" non è una lesione d'organo, ma una condizione in cui si verificano alcuni sintomi. Dunque è più corretto parlare di ripristino del benessere che non di vera e propria guarigione.
3) L'appellativo di "cronico" si attribuisce in genere alla persistenza nel tempo dei sintomi associata ad un quadro istologico particolare. Poichè nel "colon irritabile" non vi è un danno strutturale, ma di "funzione", non è appropriato parlare di cronicità, ma ci si esprime più frequentemente nei termini di "suscettibilità" a manifestare disturbi.
4) Il tempo di ripristino del benessere è molto individuale ed è difficile stabilire uno standard ristretto. Dipende inoltre dall'adatamento del soggetto ad accettare i necessari cambiamenti dello stile di vita.
5) Oltre quanto sta praticando, può essere utile affrontare la componente psicologica con un competente.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 22.1k visite dal 17/12/2009.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.