Probabile esofagite
Gentili dottori,
sono una ragazza di 21 anni e volevo sottoporvi il mio caso. Circa una settimana fa, mentre mangiavo una pizza, un boccone mi è andato di traverso.
Fin qui nulla di strano, anche se in quel momento ho avuto la sensazione di sentire il bolo scendere lungo tutto l’esofago. Subito dopo ho avvertito una sensazione di affanno nel respirare ed è sopraggiunta un po’ di tachicardia, immagino per lo spavento. Fatto sta, mi reco al pronto soccorso di zona con la sensazione di un corpo estraneo in gola e l’affanno descritto. Dapprima mi viene fatto una sorta di tracciato del respiro, attaccando una pennetta al mio indice destro: il respiro appare regolare. Vengo poi visitata dal medico del pronto soccorso che, dopo una visita sommaria, ipotizza che il fastidio fosse dovuto a un raschiamento della parete durante la deglutizione . Vista la non gravità della situazione mi consiglia solamente di fare una visita dell’ORL il giorno seguente. Anche l’ORL non diagnostica nulla di anormale, se non del catarro per una faringite cronica da cui soffro da tempo.
Preciso che non ho fatto ancora degli esami approfonditi ma solo generiche visite. Purtroppo durante questa settimana i disturbi non sono passati. Attualmente sento ancora come un peso sullo sterno e una costrizione alla gola che mi impediscono di respirare al meglio, inoltre la notte non riesco a dormire in posizione supina ma solamente con più cuscini e in posizione laterale meglio se sinistra. Mentre mangio persiste la sensazione di sentire il percorso del bolo lungo l’esofago, questo fatto non mi provoca dolore, ma più che altro fastidio; alcune volte specie dopo mangiato si ripete la sensazione della presenza di residui di bolo nella parte bassa della gola; inoltre anche lontano dai pasti ho spesso dei rigurgiti, non acidi, sembra solamente aria. Quest’ultimo sintomo è pregresso all’episodio narrato ma non gli avevo mai dato peso. Ho anche notato un gonfiore e leggero bruciore allo stomaco. I sintomi si accentuano dopo mangiato e in posizione supina, mentre al mattino, appena sveglia e a digiuno, mi pare di star meglio. Per completezza aggiungo che ho una certa difficoltà nel deglutire, non so se possa essere connessa al problema in questione, visto che in passato ho sofferto di anginofobia, che si ripresenta occasionalmente quando sono particolarmente tesa e nervosa. Cosa può avere scatenato questa sfilza di sintomi? Mediante questa descrizione è già possibile ipotizzare una diagnosi? Ho letto di una patologia chiamata “acalasia”, potrebbe essere questo il caso? Quale percorso di esami specifici dovrei intraprendere per chiarire ogni dubbio?
Saluti
Grazie mille
sono una ragazza di 21 anni e volevo sottoporvi il mio caso. Circa una settimana fa, mentre mangiavo una pizza, un boccone mi è andato di traverso.
Fin qui nulla di strano, anche se in quel momento ho avuto la sensazione di sentire il bolo scendere lungo tutto l’esofago. Subito dopo ho avvertito una sensazione di affanno nel respirare ed è sopraggiunta un po’ di tachicardia, immagino per lo spavento. Fatto sta, mi reco al pronto soccorso di zona con la sensazione di un corpo estraneo in gola e l’affanno descritto. Dapprima mi viene fatto una sorta di tracciato del respiro, attaccando una pennetta al mio indice destro: il respiro appare regolare. Vengo poi visitata dal medico del pronto soccorso che, dopo una visita sommaria, ipotizza che il fastidio fosse dovuto a un raschiamento della parete durante la deglutizione . Vista la non gravità della situazione mi consiglia solamente di fare una visita dell’ORL il giorno seguente. Anche l’ORL non diagnostica nulla di anormale, se non del catarro per una faringite cronica da cui soffro da tempo.
Preciso che non ho fatto ancora degli esami approfonditi ma solo generiche visite. Purtroppo durante questa settimana i disturbi non sono passati. Attualmente sento ancora come un peso sullo sterno e una costrizione alla gola che mi impediscono di respirare al meglio, inoltre la notte non riesco a dormire in posizione supina ma solamente con più cuscini e in posizione laterale meglio se sinistra. Mentre mangio persiste la sensazione di sentire il percorso del bolo lungo l’esofago, questo fatto non mi provoca dolore, ma più che altro fastidio; alcune volte specie dopo mangiato si ripete la sensazione della presenza di residui di bolo nella parte bassa della gola; inoltre anche lontano dai pasti ho spesso dei rigurgiti, non acidi, sembra solamente aria. Quest’ultimo sintomo è pregresso all’episodio narrato ma non gli avevo mai dato peso. Ho anche notato un gonfiore e leggero bruciore allo stomaco. I sintomi si accentuano dopo mangiato e in posizione supina, mentre al mattino, appena sveglia e a digiuno, mi pare di star meglio. Per completezza aggiungo che ho una certa difficoltà nel deglutire, non so se possa essere connessa al problema in questione, visto che in passato ho sofferto di anginofobia, che si ripresenta occasionalmente quando sono particolarmente tesa e nervosa. Cosa può avere scatenato questa sfilza di sintomi? Mediante questa descrizione è già possibile ipotizzare una diagnosi? Ho letto di una patologia chiamata “acalasia”, potrebbe essere questo il caso? Quale percorso di esami specifici dovrei intraprendere per chiarire ogni dubbio?
Saluti
Grazie mille
[#1]
Gentile signora,
gli esami fin qui condotti NON evidenziano condizioni di allarme.
E' verosimile che l'irritazione della mucosa, collegata all'episodio descritto, abbia condizionato i primi sintomi e che occorra ancora qualche giorno per ripristinare le condizioni precedenti.
I sintomi a carico dell'apparato digerente potrebbero essere conseguenza di variazioni comportamentali (deglutizione soprattutto) condizionate da questo episodio. Può ricorrere per breve periodo all'aiuto di farmaci antiacidi se ha bruciore di stomaco e/o di tensioattivi (simeticone, carbone vegetale) per il "gonfiore".
NON vi sono gli estremi per sospettare l'acalasia esofagea, ma questo dubbio può essere affrontato correttamente con una visita specialistica gastroenterologica.
Cordiali saluti.
gli esami fin qui condotti NON evidenziano condizioni di allarme.
E' verosimile che l'irritazione della mucosa, collegata all'episodio descritto, abbia condizionato i primi sintomi e che occorra ancora qualche giorno per ripristinare le condizioni precedenti.
I sintomi a carico dell'apparato digerente potrebbero essere conseguenza di variazioni comportamentali (deglutizione soprattutto) condizionate da questo episodio. Può ricorrere per breve periodo all'aiuto di farmaci antiacidi se ha bruciore di stomaco e/o di tensioattivi (simeticone, carbone vegetale) per il "gonfiore".
NON vi sono gli estremi per sospettare l'acalasia esofagea, ma questo dubbio può essere affrontato correttamente con una visita specialistica gastroenterologica.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#3]
Utente
Gentile dottore,
come le avevo anticipato ho intrapreso una serie di indagini cliniche. In prima battuta ho effettuato una visita dell'ORL con fibroscopia annessa, che ha messo in evidenza un arrossamento nella zona della laringe compatibile ( visto i rigurgiti di cui accennavo sopra) a un reflusso gastro-esofageo. Mi prescrive nel frattempo un inibitore di pompa protonica (pentopan 40 mg), un esofagogramma a doppio contrasto ed una gastroscopia. Premetto col dire che ho seguito la terepia per pochi giorni ( 5 gg ); difatti ho smesso in previsione della gastroscopia prenotata per lunedì 21.Ho iniziato anche una ferrea dieta, eliminando tutto ciòche poteva causare acidità ( thè , caffè cioccolato, bevande gassate,menta, cibi piccanti, pomodoro, agrumi..) Fatto sta che la disfagia, il rigurgito, il peso sul petto, mal di gola al mattino e la sensazione di sensibilità all'esofago continuavano a esserci. Mi sottopongo dopo pochi giorni all'esofagogramma a doppio contrasto, il cui esito non rileva nessuna anomalie di sorta. Purtroppo 3 giorni fa alla sfilza di sintomi si è aggiunta una fastidiosa tachicardia che mi ha svegliato tre volte nel corso della notte, via via peggiorando: difatti, se inizialmente il batttito era solamente accellerato, in poco tempo ( 1 ora circa) si è trasformato in una sorta di aritmia ( extrasistole?): sentivo come se i battiti fossero irregolari.. fatto sta che mi reco al Pronto Soccorso, mi viene fatto un ECG, delle normali analisi del sangue e un eGa. Per via endovenosa mi viene somministrato "un qualcosa per lo stomaco", non so di cosa si tratta perchè non ho il referto del PS. Tuttavia la tachicardia si attenua e l'ecg risulta normale. Vengo poi ricoverata per accertamenti: dalle analisi del sangue risultano solamente un'anemia lieve ( da cui soffro da sempre) e dei valori al di sotto di quelli standard per globuli bianchi, emoglobina, ematocrito e tempo di protrombina.
Tuttavia il giorno seguente in ospedale i sintomi si erano attenuati di molto, mi viene prescritta anche qui una gastroscopia ma visto che l'avevo già programmata, stata dimessa quest'oggi.
Oggi pomeriggio, intorno alle 15 ho mangiato un piccolo panino con ricotta fresca,una mela ed una pera ( preciso che durante il ricovero non avevo assaggiato frutta), verso le 16 1630 rinizia di nuovo il mal di stomaco (senso di gonfiore, bruciore allabocca dello stomaco..), con annesso dolore retrosternale, che va peggiorando col passare delle ore culminando con un episodio di diarrea, anche in serata lo stomaco mi continua a far male,si aggiunge la disfagia ( che in ospedale era regredita, così come il rigurgito ) e sento i battiti leggermente accelerati..
I domanda: Secondo lei la diagnosi ed il percorso di accertamenti sono adeguati? Quale terapia mi consiglierebbe?
II domanda: Ritiene opportuna una visita cardiologica con ecocardiogramma?
III domanda: E' possibile che la frutta abbia causato il riaccutirsi dei sintomi? I succhi di frutta ( non di agrumi ovviamente) sono da evitare?
IV domanda: Cosa potrebbero stare a significare quei valori alterati delle analisi ematiche che le ho sopra descritto in questo contesto?
Grazie mille e mi scuso per essermi dilungata!!
come le avevo anticipato ho intrapreso una serie di indagini cliniche. In prima battuta ho effettuato una visita dell'ORL con fibroscopia annessa, che ha messo in evidenza un arrossamento nella zona della laringe compatibile ( visto i rigurgiti di cui accennavo sopra) a un reflusso gastro-esofageo. Mi prescrive nel frattempo un inibitore di pompa protonica (pentopan 40 mg), un esofagogramma a doppio contrasto ed una gastroscopia. Premetto col dire che ho seguito la terepia per pochi giorni ( 5 gg ); difatti ho smesso in previsione della gastroscopia prenotata per lunedì 21.Ho iniziato anche una ferrea dieta, eliminando tutto ciòche poteva causare acidità ( thè , caffè cioccolato, bevande gassate,menta, cibi piccanti, pomodoro, agrumi..) Fatto sta che la disfagia, il rigurgito, il peso sul petto, mal di gola al mattino e la sensazione di sensibilità all'esofago continuavano a esserci. Mi sottopongo dopo pochi giorni all'esofagogramma a doppio contrasto, il cui esito non rileva nessuna anomalie di sorta. Purtroppo 3 giorni fa alla sfilza di sintomi si è aggiunta una fastidiosa tachicardia che mi ha svegliato tre volte nel corso della notte, via via peggiorando: difatti, se inizialmente il batttito era solamente accellerato, in poco tempo ( 1 ora circa) si è trasformato in una sorta di aritmia ( extrasistole?): sentivo come se i battiti fossero irregolari.. fatto sta che mi reco al Pronto Soccorso, mi viene fatto un ECG, delle normali analisi del sangue e un eGa. Per via endovenosa mi viene somministrato "un qualcosa per lo stomaco", non so di cosa si tratta perchè non ho il referto del PS. Tuttavia la tachicardia si attenua e l'ecg risulta normale. Vengo poi ricoverata per accertamenti: dalle analisi del sangue risultano solamente un'anemia lieve ( da cui soffro da sempre) e dei valori al di sotto di quelli standard per globuli bianchi, emoglobina, ematocrito e tempo di protrombina.
Tuttavia il giorno seguente in ospedale i sintomi si erano attenuati di molto, mi viene prescritta anche qui una gastroscopia ma visto che l'avevo già programmata, stata dimessa quest'oggi.
Oggi pomeriggio, intorno alle 15 ho mangiato un piccolo panino con ricotta fresca,una mela ed una pera ( preciso che durante il ricovero non avevo assaggiato frutta), verso le 16 1630 rinizia di nuovo il mal di stomaco (senso di gonfiore, bruciore allabocca dello stomaco..), con annesso dolore retrosternale, che va peggiorando col passare delle ore culminando con un episodio di diarrea, anche in serata lo stomaco mi continua a far male,si aggiunge la disfagia ( che in ospedale era regredita, così come il rigurgito ) e sento i battiti leggermente accelerati..
I domanda: Secondo lei la diagnosi ed il percorso di accertamenti sono adeguati? Quale terapia mi consiglierebbe?
II domanda: Ritiene opportuna una visita cardiologica con ecocardiogramma?
III domanda: E' possibile che la frutta abbia causato il riaccutirsi dei sintomi? I succhi di frutta ( non di agrumi ovviamente) sono da evitare?
IV domanda: Cosa potrebbero stare a significare quei valori alterati delle analisi ematiche che le ho sopra descritto in questo contesto?
Grazie mille e mi scuso per essermi dilungata!!
[#4]
Gentile signora,
1) diagnosi e accertamenti sono adeguati; le consiglio di continuare la terapia prescritta dal medico.
2) è utile la visita cardiologica; per gli accertamenti strumentali è opportuno che decida il cardiologo.
3) è possibile, ma in modo occasionale; se si ripete il fenomeno non deve introdurre l'almento che scatena i sintomi.
4) i valori segnalati possono essere correlati ad una nutrizione inadeguata; è opportuna una valutazione clinica (visita medica).
Cordiali saluti.
1) diagnosi e accertamenti sono adeguati; le consiglio di continuare la terapia prescritta dal medico.
2) è utile la visita cardiologica; per gli accertamenti strumentali è opportuno che decida il cardiologo.
3) è possibile, ma in modo occasionale; se si ripete il fenomeno non deve introdurre l'almento che scatena i sintomi.
4) i valori segnalati possono essere correlati ad una nutrizione inadeguata; è opportuna una valutazione clinica (visita medica).
Cordiali saluti.
[#5]
Utente
Gentile dottore,
come avevo scritto precedentemente il 21 dicembre mi sono sottoposta ad una gastroscopia con biopsia il cui referto dice:
Iperemia dell'esofago terminale. Giunzione squamo colonnare a 38 cm dall'ads con impronta diaframmatica situata 2 cm distalmente. In retrovisione gastrica si osserva la beanza del cardias attorno allo strumento. Stomaco contenente liquido biliare e rivestito da mucosa sede di edema ed iperemia focale, sopratutto inregione antrale. PIloro pervio. Bulbo e seconda porzione duodenale normali.
Commento: Ernia iatale consegni di reflusso G-E. Gastrite cronica. Reflusso biliare duodeno-gastrico. Si consiglia ETC epatica.
Biopsia:
Frammenti di mucosa fundica con stravasi ematici e minima flogosi cronica della lamina propria.
Negativa la ricerca per l'Helicobacter Pylori
In aggiunta ho anche effettuato un'ecografia epatica e una visita cardiologica con ECG. In entrambi i casi non è stato rilevato niente di anomalo. Il cardiologo ha confermato che le palpitazioni e altri sintomi cardiaci sono dovuti all'ernia iatale.
Sono circa venti giorni che assumo pentopan 40 mg la mattina e gaviscon advance la sera prima di andare a dormire. Tuttavia molti dei sintomi anche se attenuati sono ancora presenti , quali:
dolore retrosternale, dolore alla bocca dello stomaco (a volte), rigurgiti ( anche se con minore frequenza), mal di gola al mattino ( nonostante il mio letto rialzato tipo ospedaliero), strano catarro in gola, difficoltà a deglutire, sensazione di pienezza allo stomaco dopo aver mangiato pochissimo e se provo a mangiare un po' di più non riesco proprio a inghiottire, come se avessi la gola bloccata!!
1. Potrebbe esserci un problema di motilità dello stomaco?
2. A cosa è dovuto il reflusso biliare?
3. Se la causa di tutti questi disturbi è l'ernia iatale la soluzione migliore sarebbe l'intervento chirurgico in laparoscopia?
4. Ci sono dei farmaci in grado di attenuare o se possibile risolvere la disfagia?
5.Mi consiglia di fare altre indagini diagnostiche?
Grazie ancora per il suo aiuto!
come avevo scritto precedentemente il 21 dicembre mi sono sottoposta ad una gastroscopia con biopsia il cui referto dice:
Iperemia dell'esofago terminale. Giunzione squamo colonnare a 38 cm dall'ads con impronta diaframmatica situata 2 cm distalmente. In retrovisione gastrica si osserva la beanza del cardias attorno allo strumento. Stomaco contenente liquido biliare e rivestito da mucosa sede di edema ed iperemia focale, sopratutto inregione antrale. PIloro pervio. Bulbo e seconda porzione duodenale normali.
Commento: Ernia iatale consegni di reflusso G-E. Gastrite cronica. Reflusso biliare duodeno-gastrico. Si consiglia ETC epatica.
Biopsia:
Frammenti di mucosa fundica con stravasi ematici e minima flogosi cronica della lamina propria.
Negativa la ricerca per l'Helicobacter Pylori
In aggiunta ho anche effettuato un'ecografia epatica e una visita cardiologica con ECG. In entrambi i casi non è stato rilevato niente di anomalo. Il cardiologo ha confermato che le palpitazioni e altri sintomi cardiaci sono dovuti all'ernia iatale.
Sono circa venti giorni che assumo pentopan 40 mg la mattina e gaviscon advance la sera prima di andare a dormire. Tuttavia molti dei sintomi anche se attenuati sono ancora presenti , quali:
dolore retrosternale, dolore alla bocca dello stomaco (a volte), rigurgiti ( anche se con minore frequenza), mal di gola al mattino ( nonostante il mio letto rialzato tipo ospedaliero), strano catarro in gola, difficoltà a deglutire, sensazione di pienezza allo stomaco dopo aver mangiato pochissimo e se provo a mangiare un po' di più non riesco proprio a inghiottire, come se avessi la gola bloccata!!
1. Potrebbe esserci un problema di motilità dello stomaco?
2. A cosa è dovuto il reflusso biliare?
3. Se la causa di tutti questi disturbi è l'ernia iatale la soluzione migliore sarebbe l'intervento chirurgico in laparoscopia?
4. Ci sono dei farmaci in grado di attenuare o se possibile risolvere la disfagia?
5.Mi consiglia di fare altre indagini diagnostiche?
Grazie ancora per il suo aiuto!
[#6]
Gentile signora,
è probabile che ci sia una alterazione di motilità e questo favorisce il reflusso biliare. Sarebbe opportuno introdurre in terapia un farmaco attivo sulla motilità del tratto digerente. Non penso debba praticare a breve altre indagini e, prima di prendere in considerazione l'intervento chirurgico, verificherei l'efficacia della terapia farmacologica così combinata.
Cordiali saluti.
è probabile che ci sia una alterazione di motilità e questo favorisce il reflusso biliare. Sarebbe opportuno introdurre in terapia un farmaco attivo sulla motilità del tratto digerente. Non penso debba praticare a breve altre indagini e, prima di prendere in considerazione l'intervento chirurgico, verificherei l'efficacia della terapia farmacologica così combinata.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 23.1k visite dal 02/12/2009.
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