Il mio intestino

Egregi dottori, recentemente durante un periodo intenso di lavoro, lontano dalla mia città e dalle mie abitudini (stavo concludendo un master con esame finale molto selettivo) ho notato un aumento di aria nell'intestino.

Il problema principale però era legato alla presenza di rumorini intestinali (forse borborigmi) che talvolta si facevano sentire, sebbene non in situazioni particolari. Probabilmente a causa dell'eccessivo stress ho perso questa sorta di "autocontrollo" e un giorno i miei rumorini si sentivano un po' di più e temendo che gli altri se ne accorgessero, sono uscito dalla sala studio (ambiente silenzioso e con poche persone). Su consiglio del farmacista ho poi cominciato ad usare compresse di simeticone.

L'episodio ha però generato in me parecchia ansia e ogni volta che mi trovo in un ambiente silenzioso con poche persone sono terrorizzato all'idea che compaiano questi rumorini. Ovviamente in queste situazioni non sto tranquillo, comincio ad avere caldo e soprattutto temo il giudizio altrui nell'eventualità in cui si facciano risentire i benedetti rumorini. Si crea quindi un circolo vizioso in cui l'ansia incrementa l'aria e l'aria a sua volta incrementa l'ansia.

Alle volte, prima di dover affrontare situazioni in ambienti silenziosi, mi capitava di andare al bagno più volte, quasi a voler inconsciamente svuotare completamente il mio intestino... per non parlare poi del fatto che mangiando non facevo altro che fissarmi se un cibo potesse contribuire all'aumento di aria o no (un vero e proprio incubo!)

Il mio medico mi ha consigliato di eliminare per il momento latte e latticini ed effettivamente la situazione è migliorata. Resto però un po' bloccato da questa situazione che forse è tutta psicologica e quindi vi chiedo qualche consiglio, anche alimentare, affinchè questa mia ansia non diventi invalidante nei rapporti sociali. Grazie.
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signore,
lei ha condotto una buona analisi della problematica e, attribuendo all'ansia una componente determinante, ha isolato il punto centrale su cui intervenire. Le consiglio pertanto di consultare lo psicologo per affrontare correttamente il problema.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
La ringrazio per la risposta e per aver confermato le mie ipotesi. cercherò di seguire il suo consiglio.

Cordiali saluti
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