Reflusso o ansia notturna?
Gentili dottori,
Sono una donna di 39 anni che soffre di reflusso.
È sotto controllo la maggior parte del tempo, ma, complice un forte stress lavorativo, gli ultimi 2 mesi sono stati peggio del solito, in particolare la notte, in posizione sdraiata, e facendo attività sportiva.
Ho fatto una visita dalla mia gastroenterologa che mi ha prescritto 40mg di pantoprazolo (20 al mattino, 20 alla sera).
Lo sto prendendo da 1 settimana per le prossime 5.
Arrivo ora al motivo della richiesta di consulto.
Mi è capitato diverse volte in queste settimane, e continua a capitarmi, di avere difficoltà ad addormentarmi, poiché appena mi distendo il battito cardiaco accelera (comunque sempre sotto i 90) e inizio ad avvertire un fastidio allo sterno. Essendo quest'ultimo uno dei miei classici sintomi del reflusso ho dato per scontato fosse quella la causa, ma ho notato che il battito non rallenta quando mi metto in posizione seduta.
Essendo sportiva e soprattutto abitando al 6 piano senza ascensore dubito possa essere il cuore... Inizio invece a pensare che possa essere ansia, visto il periodo stressante che sto vivendo.
Non avendone mai sofferto non so riconoscere i sintomi, quindi chiedo a voi se potrebbe essere questa la causa, o se è il reflusso, o magari un misto dei due.
Grazie
Sono una donna di 39 anni che soffre di reflusso.
È sotto controllo la maggior parte del tempo, ma, complice un forte stress lavorativo, gli ultimi 2 mesi sono stati peggio del solito, in particolare la notte, in posizione sdraiata, e facendo attività sportiva.
Ho fatto una visita dalla mia gastroenterologa che mi ha prescritto 40mg di pantoprazolo (20 al mattino, 20 alla sera).
Lo sto prendendo da 1 settimana per le prossime 5.
Arrivo ora al motivo della richiesta di consulto.
Mi è capitato diverse volte in queste settimane, e continua a capitarmi, di avere difficoltà ad addormentarmi, poiché appena mi distendo il battito cardiaco accelera (comunque sempre sotto i 90) e inizio ad avvertire un fastidio allo sterno. Essendo quest'ultimo uno dei miei classici sintomi del reflusso ho dato per scontato fosse quella la causa, ma ho notato che il battito non rallenta quando mi metto in posizione seduta.
Essendo sportiva e soprattutto abitando al 6 piano senza ascensore dubito possa essere il cuore... Inizio invece a pensare che possa essere ansia, visto il periodo stressante che sto vivendo.
Non avendone mai sofferto non so riconoscere i sintomi, quindi chiedo a voi se potrebbe essere questa la causa, o se è il reflusso, o magari un misto dei due.
Grazie
È in primo luogo indicata la visita specialistica cardiologica per verificare con ECG il tipo di alterazione del ritmo cardiaco.
In secondo luogo, il reflusso gastroesofageo e le cause che a esso si accompagnano possono, in alcuni casi, esercitare una influenza sul cuore (variazioni di ritmo e frequenza).
Per ultima la considerazione che una condizione ansiosa può interferire con la frequenza cardiaca e viceversa in un circuito ricorrente.
Sul versante specialistico gastroenterologico - mentre organizza la visita cardiologica raccomandata - è utile porsi in posizione di riposo notturno antireflusso (antitrendelenburg), che si ottiene sollevando la testata del letto di 15-20 cm senza aggiungere cuscini, ma ponendo un rialzo sotto i piedini della rete del letto (lato testa) in modo da ottenere un piano inclinato unico.
La terapia con PPI eventualmente prescritta non va prolungata oltre le 6-8 settimane.
In secondo luogo, il reflusso gastroesofageo e le cause che a esso si accompagnano possono, in alcuni casi, esercitare una influenza sul cuore (variazioni di ritmo e frequenza).
Per ultima la considerazione che una condizione ansiosa può interferire con la frequenza cardiaca e viceversa in un circuito ricorrente.
Sul versante specialistico gastroenterologico - mentre organizza la visita cardiologica raccomandata - è utile porsi in posizione di riposo notturno antireflusso (antitrendelenburg), che si ottiene sollevando la testata del letto di 15-20 cm senza aggiungere cuscini, ma ponendo un rialzo sotto i piedini della rete del letto (lato testa) in modo da ottenere un piano inclinato unico.
La terapia con PPI eventualmente prescritta non va prolungata oltre le 6-8 settimane.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1 visite dal 11/04/2025.
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