Ematochezia feci, fastidi al fianco dx e calprotectina alta

Buongiorno,

da qualche anno risento, a periodi alterni, di fastidio al fianco destro.
Questi fastidi (spesso accentuati la mattina), unitamente a striature rosse e muco nelle feci, mi hanno portato a fare una colonscopia nell'ottobre 2021.

Ai tempi il medico aveva riferito cher la preparazione non era stata adeguata (devo aver assunto il farmaco in concentrazione errata in quanto non mi ero scaricato completamente il giorno prima) ma, allo stesso tempo, non sarebbe stato necessario ripetere l'esame visto che quanto esplorato toglieva dubbi circa il quesito (ematochezia): nessuna evidenza o necessità di biposie.
Unica cosa notata, piccola presenza di emorroidi.

Da quel momento ho sempre assunto Psyllogel all'insorgere del fastidio al fianco, il quale portava ad ammorbidire le feci (in un'ecografia antecedente la colonscopia, era stata evidenziata ansa intestinale intasata di feci).

Questo è continuato ad accadere in maniera alternata, fino a quando nell'ottobre 2024 torno a notare importanti striature nelle feci e abbondante presenza di muco rossastro, in seguito a un episodio di diarrea.

La cosa persiste per un paio mesi, salvo poi risolversi. Nel frattempo effettuo esami sangue e sangue occulto feci di routine: tutto nella norma.

Nelle ultime settimane il fastidio al fianco si ripresenta, così come le tracce rossastre nelle feci e, in seguito, ho un episodio di feci poco formate.

Il medico mi prescrive l'esame della calprotectina e questa risulta essere >800. Preciso che il campione di feci è stato prelevato il giorno successivo a una scarica di feci poco formate (può avere influenzato?) .

In tutto ciò ho effettuato una eco addome completo (la quale non indaga però l'intestino) e, salvo per la presenza di renelle, tutto è risultato nella norma.

Mi chiedo a questo punto: devo preoccuparmi per questo elevato valore della calprotectina (che stranamente non mi era stato chiesto di verificare mai prima)?

Ha senso ripetere a distanza di 3 anni e mezzo la colonscopia? Oppure devo prima associare altri esami delle feci e/o specifiche eco (es. delle anse intestinali)?

Grazie in anticipo
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Sì. È necessaria la colonscopia.
Intanto vale la pena di ripetere la calprotectina ed effettuare altre indagini (emocromo, sideremia, ferritina, PCR, elettroforesi delle proteine) per valutare la componente infiammatoria e la possibile anemia.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Grazie.
Il mio medico mi ha nel frattempo detto che, vista l’età (quasi 39 anni), prima di procedere con una seconda colonscopia vorrebbe farmi ripetere la calprotectina tra due settimane, ipotizzando solo un’infiammazione.
Questo anche perchè il prelievo per l’esame è stato fatto il giorno successivo a una scarica di feci poco formate, le quali a sua detta potrebbero quindi aver influenzato l’esame. Va detto che da qualche settimana non noto piu’ le striature rosse e il muco nelle feci, così come da qualche giorno non ho fastidio al fianco.
A mia specifica domanda, ha detto non essere necessario effettuare altri esami sangue o feci. Io a ottobre ho eseguito esami sangue generici (emocromo, ves, colesterolo, tsh, ), urine e feci (sangue occulto) e tutto è risultato nella norma.
Un suo parere in merito? Non so se e quanto preoccuparmi.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8k 227
Il fatto che ci sia un'infiammazione della mucosa gastroenterica non va ipotizzato, ma è un dato acquisito: questo è il significato della calprotectina fecale aumentata.
La calprotectina però non dice nulla di più dell'infiammazione: non dice quale tratto dell'apparato gastroenterico è responsabile, non dice nulla sulla causa dell'infiammazione.
un valore così elevato non può essere trascurato. È corretto che venga ripetuto per ottenere conferma, ma a mio avviso la colonscopia (con biopsie) è indicata per verificare lo stato della mucosa di colon e ultima ansa ileale. A maggior ragione perché sono riportate tracce di sanguinamento.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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