Dolori addome e borbottii continui
Gentilissimi Specialisti, vi chiedo cortesemente parere su quanto mi sta accadendo.
Premetto che ho già interpellato i Vostri colleghi dell'area urologica per una prostatovescicolite che sto curando da circa due mesi. Devo inoltre specificare che tale patologia, che mi ha devastato dal punto di vista psicologico, mi ha costretto ad assumere, come prescritto dallo specialista che mi sta curando, cicli di antibiotici (2 cicli di 10 gg di Tavanic 500 ed un ciclo di Ciproxin 1000 per altri 10 gg) conclusasi circa 10 giorni orsono. Oltretutto ho assunto Aulin per più di 15 gg. Ecco il punto: dopo il primo ciclo di antibiotici e di Aulin, che ho cercato di "anestetizzare" con qualche flacone di fermenti (forse dovevo aumentare la dose), ho iniziato ad avere difficoltà digestive. Ribadisco che la componente psicologica sul mio stomaco gioca un fattore importante. Anche se è successo raramente ho riscontrato che nei periodi di stress ed ansia ho ripercussioni negative a livello del mangiare, del dormire e del defecare (feci molli o liquide). Di solito mangio bene (sano e vario) e dormo meglio. Ma da quando è iniziato questo calvario oltre a dover ricorrere a tranquillanti per dormire qualche ora mi ritrovo anche lo stomaco che fa le "bizze". La sintomatologia è la seguente: brontolii continui a livello dello stomaco con qualche fitta che passa con lo scemare degli stessi brontolii che si manifestano soprattutto la notte.
Dopo due/tre ore di sonno mi sveglio e lo stomaco inizia il suo "show".
A volte sono costretto ad alzarmi perchè ho la sgradevole sensazione del cibo che "torna su" (una camomilla calda spesso combatte tale disturbo). Tuttavia a fatica mi addormento, con l'aiuto di tranquillanti, ma la mattina presto mi sveglio (ben prima dell'ora canonica) con senso di vuoto assoluto (non dolore) che mi innervosisce ulteriormente. Ultimamente mi si sono create delle screpolature sulla lingua (senso di lieve scottatura solo quando mangio - forse riconducibili a problemi gastrici ?).
Defeco tutte le mattine dopo colazione e, spesso anche dopo pranzo. Le feci mi sembrano tornate nella norma come consistenza; rimangono sempre di colore chiaro.
Il mio medico, forse per tranquillizzarmi, non mi ha ordinato esami strumentali quali la gastroscopia e/o la colonscopia, sostenendo che il tutto è riconducibile al nervosismo ed ansia che mi pervade e all'azione degli antibiotici e degli antiinfiammatori abbondantemente assunti fino a poco tempo fa.
Mi ha prescritto degli antispastici (SPASMOMEN o VALPINAX 20 + 2,5) da assumere prima dei pasti ed una cura (LANSOPRAZOLO 30 - mi sembra) per curare l'apparato gastrico e per preparare lo stesso all'eventuale assunzione di ulteriori antibiotici.
Devo dire che se assumo costantemente antispastici e tranquillanti (TAVOR o MINIAS) i disturbi vengono attutiti notevolmente.
Non vorrei tuttavia che per curare una prostatite, che mi ha causato ansia, stress e forse problemi gastrointestinali, il mio organismo diventasse dipendente da tali medicinali.
Mi consigliate di eseguire gastroscopia e colonscopia ?
Avete qualche consiglio pratico su norme comportamentali che mi possano aiutare ?
Vi ringrazio infinitamente.
Premetto che ho già interpellato i Vostri colleghi dell'area urologica per una prostatovescicolite che sto curando da circa due mesi. Devo inoltre specificare che tale patologia, che mi ha devastato dal punto di vista psicologico, mi ha costretto ad assumere, come prescritto dallo specialista che mi sta curando, cicli di antibiotici (2 cicli di 10 gg di Tavanic 500 ed un ciclo di Ciproxin 1000 per altri 10 gg) conclusasi circa 10 giorni orsono. Oltretutto ho assunto Aulin per più di 15 gg. Ecco il punto: dopo il primo ciclo di antibiotici e di Aulin, che ho cercato di "anestetizzare" con qualche flacone di fermenti (forse dovevo aumentare la dose), ho iniziato ad avere difficoltà digestive. Ribadisco che la componente psicologica sul mio stomaco gioca un fattore importante. Anche se è successo raramente ho riscontrato che nei periodi di stress ed ansia ho ripercussioni negative a livello del mangiare, del dormire e del defecare (feci molli o liquide). Di solito mangio bene (sano e vario) e dormo meglio. Ma da quando è iniziato questo calvario oltre a dover ricorrere a tranquillanti per dormire qualche ora mi ritrovo anche lo stomaco che fa le "bizze". La sintomatologia è la seguente: brontolii continui a livello dello stomaco con qualche fitta che passa con lo scemare degli stessi brontolii che si manifestano soprattutto la notte.
Dopo due/tre ore di sonno mi sveglio e lo stomaco inizia il suo "show".
A volte sono costretto ad alzarmi perchè ho la sgradevole sensazione del cibo che "torna su" (una camomilla calda spesso combatte tale disturbo). Tuttavia a fatica mi addormento, con l'aiuto di tranquillanti, ma la mattina presto mi sveglio (ben prima dell'ora canonica) con senso di vuoto assoluto (non dolore) che mi innervosisce ulteriormente. Ultimamente mi si sono create delle screpolature sulla lingua (senso di lieve scottatura solo quando mangio - forse riconducibili a problemi gastrici ?).
Defeco tutte le mattine dopo colazione e, spesso anche dopo pranzo. Le feci mi sembrano tornate nella norma come consistenza; rimangono sempre di colore chiaro.
Il mio medico, forse per tranquillizzarmi, non mi ha ordinato esami strumentali quali la gastroscopia e/o la colonscopia, sostenendo che il tutto è riconducibile al nervosismo ed ansia che mi pervade e all'azione degli antibiotici e degli antiinfiammatori abbondantemente assunti fino a poco tempo fa.
Mi ha prescritto degli antispastici (SPASMOMEN o VALPINAX 20 + 2,5) da assumere prima dei pasti ed una cura (LANSOPRAZOLO 30 - mi sembra) per curare l'apparato gastrico e per preparare lo stesso all'eventuale assunzione di ulteriori antibiotici.
Devo dire che se assumo costantemente antispastici e tranquillanti (TAVOR o MINIAS) i disturbi vengono attutiti notevolmente.
Non vorrei tuttavia che per curare una prostatite, che mi ha causato ansia, stress e forse problemi gastrointestinali, il mio organismo diventasse dipendente da tali medicinali.
Mi consigliate di eseguire gastroscopia e colonscopia ?
Avete qualche consiglio pratico su norme comportamentali che mi possano aiutare ?
Vi ringrazio infinitamente.
[#1]
egregio signore
sicuramente dalla sua descrizione accurata della sintomatologia emerge una componente psicologica ma dopo i farmaci che ha dovuto assumere per il problema urologico è possibile che sia insorto un quadro di gastrite più o meno grave associato forse anche ad nua probabile esofagite.
Sulla scorta dell'anamnesi trovo corretto fare una terapia con un inibitore della pompa protionica un pò meno associarlo ad un antispastico. ottima l'idea di continuare con una terapia volta alla ricostruzione della flora batterica intestinale.
In caso di persistere della sintomatologia trovo comunque corretto l'esecuzione di una gastroscopica.
cordiali saluti
enrico guarino
sicuramente dalla sua descrizione accurata della sintomatologia emerge una componente psicologica ma dopo i farmaci che ha dovuto assumere per il problema urologico è possibile che sia insorto un quadro di gastrite più o meno grave associato forse anche ad nua probabile esofagite.
Sulla scorta dell'anamnesi trovo corretto fare una terapia con un inibitore della pompa protionica un pò meno associarlo ad un antispastico. ottima l'idea di continuare con una terapia volta alla ricostruzione della flora batterica intestinale.
In caso di persistere della sintomatologia trovo comunque corretto l'esecuzione di una gastroscopica.
cordiali saluti
enrico guarino
enrico guarino
medico chirurgo
dr.enricoguarino@gmail.com
[#2]
Caro Utente,
l'uso prolungato di antibiotici, se pur necessario, può provocare disturbi gastroenterici. I sintomi da lei decritti, anche se supportati da una forte componenete psichica, posssono essere riferiti ad una gastrite, già correttamente inquadrata e curata dal suo medico. Riguardo la parte più strettamente colica non sono in pieno accordo con l'uso degli antispastici e tranquillanti. Nel suo caso rinforzerei la terapia con la somministrazione di fermenti lattici probiotici e se in sintomi dovessero persistere a lungo, deve prendere in considerazione una visita specialistica al fine di valutare un aprofondimento diagnostico.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
l'uso prolungato di antibiotici, se pur necessario, può provocare disturbi gastroenterici. I sintomi da lei decritti, anche se supportati da una forte componenete psichica, posssono essere riferiti ad una gastrite, già correttamente inquadrata e curata dal suo medico. Riguardo la parte più strettamente colica non sono in pieno accordo con l'uso degli antispastici e tranquillanti. Nel suo caso rinforzerei la terapia con la somministrazione di fermenti lattici probiotici e se in sintomi dovessero persistere a lungo, deve prendere in considerazione una visita specialistica al fine di valutare un aprofondimento diagnostico.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
[#3]
Utente
Vi ringrazio di cuore per la celere ed esaustiva risposta. Consentitemi di abusare della vostra impagabile cortesia e pazienza chiedendovi se, dal vostro punto di vista, sarebbe corretto sospendere gli antispastici e, visto che questo stato di cose mi provoca astenia (anche la mattina appena svegliato) trovate corretto l'assunzione di integratori vinaminici (SUSTENIUM PLUS). Tenete presente che, su prescrizione dell'Urologo, devo attenermi ad una dieta ipocalorica, analcolica, assumendo almeno 1,5 litri di acqua al giorno (anche se visto il quadro di stomaco ed intestino ultimamente faccio fatica a bere molto).
Ed infine: come combattere borborigmi e flautolenza ?
Infiniti ringraziamenti.
Ed infine: come combattere borborigmi e flautolenza ?
Infiniti ringraziamenti.
[#4]
Gentile Utente
non v'è dubbio che l'associazione di uno stato marcato di ansia, quale quello da lei sviluppato, associato alla terapia antibiotica (che spero abbia completato la sua funzione curativa), sono un pò uno schiaffo al suo apparato digerente che sicuramente ne risente;
detto questo, personalmente non sono un tifoso degli antispastici, sulla cui reale efficacia nutro, personali, forti dubbi; sicuramente più utile può essere una personalizzata dietoterapia che non le faccia mancare vitamine e sali minerali; ulteriormente utile può essere una valutazione della presenza dell'elicobacter pilori nello stomaco, mediante esame endoscopico (ricerca istologica dell'infezione batterica), anche perchè il test indiretto (breath test o test del respiro) deve essere eseguito dopo un mese dalla sospensione di antibiotici ed inibitori di poma protonica (il lansoprazolo); continuare al assumere Minias e Tavor per dormire, non sono una mano santa per il suo apparato digerente; questi farmaci, in vario modo ( e no mi di lungo su questo), rallentano la motilità intestinale, di conseguenza il transito del cibo che lei mangia; quest'ultimo stazionando al'interno dell'apparato digerente fermenta e produce gas...con quanto di conseguenza.
consigliandosi con il suo medico curante non scarti un supporto psicoterapeutico, a volte può essere risolutivo.
auguri
dr Massimo Massari
www.massimomassari.it
non v'è dubbio che l'associazione di uno stato marcato di ansia, quale quello da lei sviluppato, associato alla terapia antibiotica (che spero abbia completato la sua funzione curativa), sono un pò uno schiaffo al suo apparato digerente che sicuramente ne risente;
detto questo, personalmente non sono un tifoso degli antispastici, sulla cui reale efficacia nutro, personali, forti dubbi; sicuramente più utile può essere una personalizzata dietoterapia che non le faccia mancare vitamine e sali minerali; ulteriormente utile può essere una valutazione della presenza dell'elicobacter pilori nello stomaco, mediante esame endoscopico (ricerca istologica dell'infezione batterica), anche perchè il test indiretto (breath test o test del respiro) deve essere eseguito dopo un mese dalla sospensione di antibiotici ed inibitori di poma protonica (il lansoprazolo); continuare al assumere Minias e Tavor per dormire, non sono una mano santa per il suo apparato digerente; questi farmaci, in vario modo ( e no mi di lungo su questo), rallentano la motilità intestinale, di conseguenza il transito del cibo che lei mangia; quest'ultimo stazionando al'interno dell'apparato digerente fermenta e produce gas...con quanto di conseguenza.
consigliandosi con il suo medico curante non scarti un supporto psicoterapeutico, a volte può essere risolutivo.
auguri
dr Massimo Massari
www.massimomassari.it
Prof.Massimo Massari
www.massimomassari.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 26.6k visite dal 27/02/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.