Mesalazina e colon irritabile
Salve
Da circa 4 anni convivo con questo disturbo che i medici associano al colon irritabile.
I vari sintomi erano: diarrea, aerofagia, muchi nelle feci, frequenti scariche per nulla solide, aerofagia ecc.
Nel 2021 ho fatto la mia prima colonscopia, il gastroenterolgo dunque mi prescrive Levopraid e alcuni integratori, per circa qualche mese i distrubi spariscono, ma dopo poco ritornano, fino a qualche mese fa dove la situazione è andata precipitando, sono stato sempre peggio, con i sintomi sopra elencati che peggioravano, rifaccio la colonscopia e mi tolgono un piccolo polipo che a detta dei medici non è preoccupante e mi trovano una lieve "infiammazione/lesione" alle mucose, si conferma ancora una volta colon irritabile.
Ho seguito varie terapie, ho provato di tutto: normix, mesalazina (asacol, pentacol), cortisone, svariati integratori per l'intestino, ma niente.
Esame per la celiachia, breath test al lattosio e lattulosio tutti negativi, analisi del sangue e delle feci, tutti nella norma.
Ancora una volta, dopo esser andato da 2 gastroenterlogi, sono andato dal 3 che conferma la sindrome del colon irritabile e come cura mi ha dato l'ennesima volta la mesalazina (Pentacol, 2 compresse da 1200mg al giorno).
Sono passate alcune settimane ma ancora niente miglioramenti, prima prendevo 800mg al giorno, adesso sono passato 2400mg, dite che devo ancora aspettare?
Fa davvero effetto questa mesalazina o secondo voi ci sarebbero farmaci migliori?
E nel caso quali potrebbero essere?
Perchè onestamente sento pareri molto contrastanti su questo farmaco...
Sono 6 mesi che non mangio altro che alimenti in bianco o cose senza praticamente nessuna scoria o nutriente e comunque tutt'ora ho il problema dei muchi, delle frequenti evaquazioni con feci molle, miste a feci "a palline" dure.
E' diventato un'enorme ostacolo anche per la mia vita privata/sociale.
Vi sarei infinitamente grato se poteste aiutarmi.
Da circa 4 anni convivo con questo disturbo che i medici associano al colon irritabile.
I vari sintomi erano: diarrea, aerofagia, muchi nelle feci, frequenti scariche per nulla solide, aerofagia ecc.
Nel 2021 ho fatto la mia prima colonscopia, il gastroenterolgo dunque mi prescrive Levopraid e alcuni integratori, per circa qualche mese i distrubi spariscono, ma dopo poco ritornano, fino a qualche mese fa dove la situazione è andata precipitando, sono stato sempre peggio, con i sintomi sopra elencati che peggioravano, rifaccio la colonscopia e mi tolgono un piccolo polipo che a detta dei medici non è preoccupante e mi trovano una lieve "infiammazione/lesione" alle mucose, si conferma ancora una volta colon irritabile.
Ho seguito varie terapie, ho provato di tutto: normix, mesalazina (asacol, pentacol), cortisone, svariati integratori per l'intestino, ma niente.
Esame per la celiachia, breath test al lattosio e lattulosio tutti negativi, analisi del sangue e delle feci, tutti nella norma.
Ancora una volta, dopo esser andato da 2 gastroenterlogi, sono andato dal 3 che conferma la sindrome del colon irritabile e come cura mi ha dato l'ennesima volta la mesalazina (Pentacol, 2 compresse da 1200mg al giorno).
Sono passate alcune settimane ma ancora niente miglioramenti, prima prendevo 800mg al giorno, adesso sono passato 2400mg, dite che devo ancora aspettare?
Fa davvero effetto questa mesalazina o secondo voi ci sarebbero farmaci migliori?
E nel caso quali potrebbero essere?
Perchè onestamente sento pareri molto contrastanti su questo farmaco...
Sono 6 mesi che non mangio altro che alimenti in bianco o cose senza praticamente nessuna scoria o nutriente e comunque tutt'ora ho il problema dei muchi, delle frequenti evaquazioni con feci molle, miste a feci "a palline" dure.
E' diventato un'enorme ostacolo anche per la mia vita privata/sociale.
Vi sarei infinitamente grato se poteste aiutarmi.
Non c'è relazione tra la diagnosi che riporta (sindrome dell'intestino irritabile) e il tipo di terapia che sta assumendo (mesalazina) a questo dosaggio.
Probabilmente non vi siete intesi lei e il gastroenterologo.
Probabilmente non vi siete intesi lei e il gastroenterologo.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
Quando ho avuto il colloquio col gastroenterologo, mi ha detto che la mesalazina è l'unica cosa da prendere in questo caso.. l'avevo già presa in passato e non mi ha fatto nulla, lei ha cambiato il nome del farmaco da asacol a pentacol e aumentato il dosaggio, dicendo se non funziona questa, non c'è nient'altro..
Lei cosa mi consiglia? Secondo lei quale farmaco è previsto per questo disturbo? Ho cambiato un sacco di gastroenterologi, non so più cosa fare..
Lei cosa mi consiglia? Secondo lei quale farmaco è previsto per questo disturbo? Ho cambiato un sacco di gastroenterologi, non so più cosa fare..
A mio avviso va inquadrata bene la diagnosi, ma ovviamente questo deve esser condotto dal gastroenterologo che la segue direttamente, considerando la possibilità di ripetere la colonscopia.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
dottore, la colonscopia l'ho fatta 3 mesi fa, quindi pochissimo tempo fa..
per quanto riguarda la diagnosi rimane come sul referto della colonscopia e come detto dalle parole del gastroenterologo "colon iritabile con infiammazione alle mucose"
La gastroenterologa che ho consultato è difficile contattare in quanto primario di un'ospedale.. ecco perché mi sono rivolto a voi, nel tentativo di sapere di più sulla terapia, sulla mesalazina e altri farmaci che possano davvero funzionare..
per quanto riguarda la diagnosi rimane come sul referto della colonscopia e come detto dalle parole del gastroenterologo "colon iritabile con infiammazione alle mucose"
La gastroenterologa che ho consultato è difficile contattare in quanto primario di un'ospedale.. ecco perché mi sono rivolto a voi, nel tentativo di sapere di più sulla terapia, sulla mesalazina e altri farmaci che possano davvero funzionare..
Se è presente infiammazione non possiamo parlare di intestino irritabile, quindi la diagnosi è un'altra.
Per cercare di capire un po' meglio e - nei limiti di un consulto on line - provare a darle qualche indicazione, trascriva integralmente la relazione della recente colonscopia e dell'esame istologico.
Per cercare di capire un po' meglio e - nei limiti di un consulto on line - provare a darle qualche indicazione, trascriva integralmente la relazione della recente colonscopia e dell'esame istologico.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
Referto :
Buona la toilette intestinale (BBPS: 6/2,2,2).
Inserzione dell'endoscopio fino all'ileo terminale, che esplorato per circa 10 cm, è normale.
Le pareti del colon sono elastiche e ben distensibili con normale plicatura australe.
A livello del cieco si rileva un polipo sessile di circa 2 mm che si asporta con pinza.
La mucosa ed il reticolo sottomucoso dei tratti colici esplorati sono normali.
Il retto, esplorato anche mediante manovra di retrovisione, presenta una area iperemica nel tratto distale.
Tempo di retrazione dell'endoscopio > 7 minuti.
Si eseguono biopsie di ileo, colon destro, colon sinistro e retto.
Conclusioni diagnostiche:
Polipo diminutivo del cieco, polipectomia (istologia). Lieve iperemia del retto.
Esame istologico:
Macro
A) 1 frammento. B) 2 frammenti. C) 2 frammenti. D) 4 frammenti. E) 2 frammenti. Esame macroscopico eseguito da
Diagnosi
A) Frammenti di adenoma tubulare del grosso intestino con displasia di basso grado.
B) Frammenti di mucosa ileale con lieve infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare e granulocitaria eosinofila.
C) Frammenti di mucosa del grosso intestino con lieve infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare, focalmente in aggregazione nodulare, e granulocitaria eosinofila; quota linfocitaria intraepiteliale, pari a circa 14 linfociti CD3+/100 enterociti, nei limiti di norma.
D) Frammenti di mucosa del grosso intestino con modesta infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare, focalmente in aggregazione nodulare, e granulocitaria eosinofila.
E) Frammenti di mucosa del grosso intestino, focalmente disepitelizzati, con modesta infiltrazione flogistica prevalentemente linfoplasmacellulare, cui partecipano scarsi neutrofili, e con fenomeni di fibrosi della lamina propria, di slaminamento della muscularis mucosa e e di iperplasia e distorsione ghiandolare.
Quadro istologico complessivo di flogosi cronica aspecifica, con aspetti compatibili con sindrome da prolasso mucoso a livello rettale.
Buona la toilette intestinale (BBPS: 6/2,2,2).
Inserzione dell'endoscopio fino all'ileo terminale, che esplorato per circa 10 cm, è normale.
Le pareti del colon sono elastiche e ben distensibili con normale plicatura australe.
A livello del cieco si rileva un polipo sessile di circa 2 mm che si asporta con pinza.
La mucosa ed il reticolo sottomucoso dei tratti colici esplorati sono normali.
Il retto, esplorato anche mediante manovra di retrovisione, presenta una area iperemica nel tratto distale.
Tempo di retrazione dell'endoscopio > 7 minuti.
Si eseguono biopsie di ileo, colon destro, colon sinistro e retto.
Conclusioni diagnostiche:
Polipo diminutivo del cieco, polipectomia (istologia). Lieve iperemia del retto.
Esame istologico:
Macro
A) 1 frammento. B) 2 frammenti. C) 2 frammenti. D) 4 frammenti. E) 2 frammenti. Esame macroscopico eseguito da
Diagnosi
A) Frammenti di adenoma tubulare del grosso intestino con displasia di basso grado.
B) Frammenti di mucosa ileale con lieve infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare e granulocitaria eosinofila.
C) Frammenti di mucosa del grosso intestino con lieve infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare, focalmente in aggregazione nodulare, e granulocitaria eosinofila; quota linfocitaria intraepiteliale, pari a circa 14 linfociti CD3+/100 enterociti, nei limiti di norma.
D) Frammenti di mucosa del grosso intestino con modesta infiltrazione flogistica linfoplasmacellulare, focalmente in aggregazione nodulare, e granulocitaria eosinofila.
E) Frammenti di mucosa del grosso intestino, focalmente disepitelizzati, con modesta infiltrazione flogistica prevalentemente linfoplasmacellulare, cui partecipano scarsi neutrofili, e con fenomeni di fibrosi della lamina propria, di slaminamento della muscularis mucosa e e di iperplasia e distorsione ghiandolare.
Quadro istologico complessivo di flogosi cronica aspecifica, con aspetti compatibili con sindrome da prolasso mucoso a livello rettale.
Il quadro NON è quello di un intestino irritabile. La relazione istologica lascia pensare alla possibilità di una "colite aspecifica" (nell'ultima biopsia "E" ci sono aspetti compatibili con un quadro di colite ulcerosa), questo è il motivo di quel tipo di terapia che, se è insufficiente a mandare in remissione i sintomi, dovrà essere rivista optando probabilmente per la terapia cortisonica.
Consiglio di farsi seguire in un ambulatorio specialistico ospedaliero di gastroenterologia per malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).
Consiglio di farsi seguire in un ambulatorio specialistico ospedaliero di gastroenterologia per malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
Quindi secondo lei in questo caso è adatta la Mesalazina? Per quanto tempo dovrei prenderla prima di vedere risultati? Perchè sono già 2 settimane che seguo la terapia, ma non migliora nulla
Se sono SOLO (e non GIÀ) due settimane che sta utilizzando mesalazina la risposta terapeutica che ci si aspetta non è quella di scomparsa immediata dei sintomi, ma di un attenuazione di essi, soprattutto per quel che riguarda la presenza di sangue nelle feci. Una valutazione più accurata richiede un tempo di osservazione più lungo, circa due mesi; inoltre è necessario il monitoraggio dei parametri infiammatori sistemici (emocromo, PCR, elettroforesi delle proteine) e locali (calprotectina fecale) in tempi stabiliti dal gastroenterologo che la segue nel tempo per il follow up.
Se la sintomatologia non varia in un mese, o addirittura peggiora, bisognerà ricorrere a farmaci diversi, per esempio cortisonici.
Se la sintomatologia non varia in un mese, o addirittura peggiora, bisognerà ricorrere a farmaci diversi, per esempio cortisonici.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
Fortunatamente il sangue nelle feci è molto raro (almeno quello che vedo io), le cose frequenti sono la perdita esagerata di muchi, feci non formate e durature (le parlo di quasi un'ora in bagno) e scariche di diarrea non appena introduco un cibo che non sia in bianco.
Quindi secondo lei se i muchi e le feci non migliorano entro 1 mese o poco più, diciamo 2
vuol dire che dovrei cambiare terapia?
Purtroppo al momento non ho un gastroenterologo fisso, mi saprebbe dire con quanta e quale frequenza si dovrebbero fare gli esami dei valori da lei citati?
Quindi secondo lei se i muchi e le feci non migliorano entro 1 mese o poco più, diciamo 2
vuol dire che dovrei cambiare terapia?
Purtroppo al momento non ho un gastroenterologo fisso, mi saprebbe dire con quanta e quale frequenza si dovrebbero fare gli esami dei valori da lei citati?
Il problema è "Purtroppo al momento non ho un gastroenterologo fisso", che non significa necessariamente una persona, ma almeno una struttura ambulatoriale/ospedaliera di riferimento costante che possa impostare un follow up, registrare le variazioni e intervenire in modo opportuno con modificazioni opportune della terapia.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
e per quanto riguarda la terapia?
Secondo lei se i muchi e le feci non migliorano entro 1 mese o poco più, diciamo 2
vuol dire che dovrei cambiare terapia?
Secondo lei se i muchi e le feci non migliorano entro 1 mese o poco più, diciamo 2
vuol dire che dovrei cambiare terapia?
Spero di aver contribuito a fare un po' di chiarezza nella situazione, ma comprenderà che la decisione se cambiare o meno terapia non può essere affidata a un consulto online, deve essere effettuata da uno specialista che la segua in maniera non virtuale con i criteri che le ho esposto precedentemente.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
Si è stato chiaro, anche perchè dopo i vari dottori consultati tra medico di base e gastroenterologi, che mi hanno detto semplice colon irritabile, lei è il primo che mi ha detto questa cosa della colite ulcerosa, un po' mi spaventa questa cosa perchè so che spesso si ricorre ad interventi di rimozione... Quindi consulterò al più presto un altro specialista e vediamo cosa mi dice
Non corra troppo con il pensiero
1) la diagnosi di colite ulcerosa non è concreta, ho parlato di colite aspecifica e di un aspetto della biopsia che può far pensare alla colite ulcerosa. Per la diagnosi bisogna mettere insieme il quadro endoscopico con quello clinico e questo lo farà il gastroenterologo che potrò visitarla;
2) l'intervento di rimozione che dice non è una eventualità frequente, ma richiede caratteristiche completamente diverse da quelle che ha esposto
1) la diagnosi di colite ulcerosa non è concreta, ho parlato di colite aspecifica e di un aspetto della biopsia che può far pensare alla colite ulcerosa. Per la diagnosi bisogna mettere insieme il quadro endoscopico con quello clinico e questo lo farà il gastroenterologo che potrò visitarla;
2) l'intervento di rimozione che dice non è una eventualità frequente, ma richiede caratteristiche completamente diverse da quelle che ha esposto
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
E mi perdoni quali sarebbero le differenze tra colite aspecifica e colite ulcerosa? Hanno dei trattamenti diversi?
Non quali sarebbero, ma quali sono.
Si tratta di due patologie differenti per caratteristiche istologiche dell'infiammazione.
Una percentuale variabile di coliti aspecifiche può evolvere nel tempo in una IBD classica come la colite ulcerosa. Questo è uno dei motivi per cui deve essere seguita nel tempo da specialista gastroenterologo.
La terapia farmacologica si fonda sugli stessi farmaci antinfiammatori con dosaggi, modalità di somministrazione e combinazioni differenti. Anche questi stabiliti dal gastroenterologo che segue da vicino il paziente secondo l'andamento di sintomi e esami di laboratorio.
Si tratta di due patologie differenti per caratteristiche istologiche dell'infiammazione.
Una percentuale variabile di coliti aspecifiche può evolvere nel tempo in una IBD classica come la colite ulcerosa. Questo è uno dei motivi per cui deve essere seguita nel tempo da specialista gastroenterologo.
La terapia farmacologica si fonda sugli stessi farmaci antinfiammatori con dosaggi, modalità di somministrazione e combinazioni differenti. Anche questi stabiliti dal gastroenterologo che segue da vicino il paziente secondo l'andamento di sintomi e esami di laboratorio.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
E mi saprebbe dire quali sarebbero gli esami da tenere sotto controllo? Così magari mi presento dallo specialista già con le analisi fatte
Emocromo, sideremia, ferritina, PCR, elettroforesi delle proteine, calprotectina fecale.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
La ringrazio.. ma lei dottore, non effettua visite private a distanza? (Online)
Prego.
No. Non effettuo visite a distanza.
No. Non effettuo visite a distanza.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 566 visite dal 14/02/2025.
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