Celiachia?
Buongiorno, ho 53 anni, da diversi anni ho diversi fastidi legati all'assunzione del glutine.
Gli esami TTG, AGA e EMA, sono risultati sempre negativi.
Pertanto per esclusione mi viene diagnosticato colon irritabile e disbiosi grave, dieta fodmap.
Finalmente, dopo due anni circa, decido di andare a fondo, e ho effettuato la gastroscopia con biopsia duodenale, diagnosi: Lesione di tipo 1: Villi normali, focale incremento dei linfociti intraepiteliali, più di 25 linfociti per 100 cellule epiteliali) Marsh-Oberhuber.
Grado A Villanacci e Corazza.
In più ho effettuato test HLA: diagnosi presenza dell'eterodimero DQ8 (DQA1*03, DQB1*03:02).
La mia domanda è: sono celiaca?
Gli esami TTG, AGA e EMA, sono risultati sempre negativi.
Pertanto per esclusione mi viene diagnosticato colon irritabile e disbiosi grave, dieta fodmap.
Finalmente, dopo due anni circa, decido di andare a fondo, e ho effettuato la gastroscopia con biopsia duodenale, diagnosi: Lesione di tipo 1: Villi normali, focale incremento dei linfociti intraepiteliali, più di 25 linfociti per 100 cellule epiteliali) Marsh-Oberhuber.
Grado A Villanacci e Corazza.
In più ho effettuato test HLA: diagnosi presenza dell'eterodimero DQ8 (DQA1*03, DQB1*03:02).
La mia domanda è: sono celiaca?
[#1]
No. Il quadro esposto non è di malattia celiaca.
In relazione ai sintomi si può ipotizzare una "non-celiac gluten sensitivity", che è una particolare sensibilità (non-allergica, non-intollerante) alla introduzione di graminacee.
In questa sindrome si fa riferimento al glutine in modo improprio perché gli alimenti che procurano sintomi sono coincidenti in larga parte con quelli contenenti glutine.
In questo caso è consigliata l'astensione per un tempo limitato (qualche mese) dall'assunzione di questi alimenti per poi tentarne la reintroduzione graduale: in alcuni casi è possibile, in altri la sintomatologia si presenta nuovamente.
In relazione ai sintomi si può ipotizzare una "non-celiac gluten sensitivity", che è una particolare sensibilità (non-allergica, non-intollerante) alla introduzione di graminacee.
In questa sindrome si fa riferimento al glutine in modo improprio perché gli alimenti che procurano sintomi sono coincidenti in larga parte con quelli contenenti glutine.
In questo caso è consigliata l'astensione per un tempo limitato (qualche mese) dall'assunzione di questi alimenti per poi tentarne la reintroduzione graduale: in alcuni casi è possibile, in altri la sintomatologia si presenta nuovamente.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 144 visite dal 21/01/2025.
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