Esofagite eosinofila, candidosi e ipp
Salve, da sempre soffro di reflusso e sono allergico a vari allergeni inalatori primaverili (es.
graminacee... ) .
Otto anni fa ho fatto una prima gastroscopia in cui erano emersi cardias incontinente, lipoma nello stomaco e metaplasia intestinale focale su frustoli di mucosa di tipo antrale, a cui era associata la seguente nota: "non si può escludere possa trattarsi di mucosa antro-pilorica".
Cinque mesi fa ho eseguito una gastroscopia di controllo e a livello dello stomaco, a parte una gastropatia diffusa e un recesso pseudodiverticolare, non è stato trovato nulla di più né tramite biopsie né a livello visivo (quindi non sarebbero più stati visti la metaplasia e il lipoma).
A livello esofageo invece erano presenti delle strie longitudinali biancastre su tutta la lunghezza, per cui è stato fatto l'istologico che ha evidenziato infiltrato eosinofilo pari a 45/HPF nel tratto distale, 12-15/HPF nel tratto medio e <2/HPF nel tratto superiore + rare ife fungine dal citologico.
Mi è stata quindi diagnosticata esofagite eosinofila sovrapposta ad infezione fungina, per cui ho iniziato la cura alla massima dose di IPP + Mycostatin.
Dopo circa 3 mesi ho effettuato un'ulteriore gastroscopia di controllo che ha evidenziato una completa normalizzazione dell'infiltrato eosinofilo, per cui è stata confermata una esofagite eosinofila responsiva agli IPP ed ora dovrò proseguire con la terapia di Lucen da 20mg x 2/die.
Tutti gli altri esami del sangue effettuati per ricercare cause sulla candidosi esofagea sono risultati nella norma.
Durante una visita gastroenterologica mi era stata riferita la possibilità che l'infiltrato eosinofilo potesse essere causato anche dall'infezione fungina, per cui chiedo se effettivamente nel mio specifico caso la terapia di IPP sia strettamente necessaria o meno.
In quest'ultimo caso sarei dispiaciuto di assumere a vita medicinali senza una effettiva necessità, anche perchè so che spesso vengono sconsigliate lunghe terapie di IPP, poichè se presi a lungo si possono avere diversi tipi di effetti collaterali.
Tra gli effetti collaterali sotto indagine ho letto del possibile sviluppo di cancro gastrico, specialmente in chi presenta metaplasia intestinale (e nel mio caso la gastroscopia di cinque mesi fa non lo evidenziava, ma quella di 8 anni fa lascerebbe il sospetto).
Cosa ne pensate in merito?
Grazie e cordiali saluti
graminacee... ) .
Otto anni fa ho fatto una prima gastroscopia in cui erano emersi cardias incontinente, lipoma nello stomaco e metaplasia intestinale focale su frustoli di mucosa di tipo antrale, a cui era associata la seguente nota: "non si può escludere possa trattarsi di mucosa antro-pilorica".
Cinque mesi fa ho eseguito una gastroscopia di controllo e a livello dello stomaco, a parte una gastropatia diffusa e un recesso pseudodiverticolare, non è stato trovato nulla di più né tramite biopsie né a livello visivo (quindi non sarebbero più stati visti la metaplasia e il lipoma).
A livello esofageo invece erano presenti delle strie longitudinali biancastre su tutta la lunghezza, per cui è stato fatto l'istologico che ha evidenziato infiltrato eosinofilo pari a 45/HPF nel tratto distale, 12-15/HPF nel tratto medio e <2/HPF nel tratto superiore + rare ife fungine dal citologico.
Mi è stata quindi diagnosticata esofagite eosinofila sovrapposta ad infezione fungina, per cui ho iniziato la cura alla massima dose di IPP + Mycostatin.
Dopo circa 3 mesi ho effettuato un'ulteriore gastroscopia di controllo che ha evidenziato una completa normalizzazione dell'infiltrato eosinofilo, per cui è stata confermata una esofagite eosinofila responsiva agli IPP ed ora dovrò proseguire con la terapia di Lucen da 20mg x 2/die.
Tutti gli altri esami del sangue effettuati per ricercare cause sulla candidosi esofagea sono risultati nella norma.
Durante una visita gastroenterologica mi era stata riferita la possibilità che l'infiltrato eosinofilo potesse essere causato anche dall'infezione fungina, per cui chiedo se effettivamente nel mio specifico caso la terapia di IPP sia strettamente necessaria o meno.
In quest'ultimo caso sarei dispiaciuto di assumere a vita medicinali senza una effettiva necessità, anche perchè so che spesso vengono sconsigliate lunghe terapie di IPP, poichè se presi a lungo si possono avere diversi tipi di effetti collaterali.
Tra gli effetti collaterali sotto indagine ho letto del possibile sviluppo di cancro gastrico, specialmente in chi presenta metaplasia intestinale (e nel mio caso la gastroscopia di cinque mesi fa non lo evidenziava, ma quella di 8 anni fa lascerebbe il sospetto).
Cosa ne pensate in merito?
Grazie e cordiali saluti
Lei deve valutare l'entità del suo reflusso e questo deve curare magari in modo flessibile in base ai sintomi perchè non è tanto l'esofagite eosinofila o l'assunzione cronica di PPI che deve preoccupare, ma la presenza di un reflusso esofageo continuo che oltre ad una scadente qualità di vita può comportare complicanze quali ulcere stenosi sanguinamenti fino al tumore anche se nel giro di molti anni. Per questo quanto scrive non basta per un consiglio serio, se non valutare attentamente la sintomatologia e fare eventuali altri accertamenti per adattare al meglio la terapia al suo caso specifico.
Prof. Giorgio Battaglia
Docente Senior Università di Padova
Endoscopia digestiva ad alta tecnologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 134 visite dal 05/01/2025.
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