I disturbi di cui soffro sono riconducibili al reflusso?
Gentili Dottori, vi scrivo in quanto è da più di un anno che soffro di diversi disturbi che mi stanno rendendo la vita difficile e non riesco a capirne la causa.
Sono una ragazza di 33 anni, non fumo e non bevo alcolici.
Soffro di asma allergica e di insulino resistenza.
Nel tempo i miei sintomi si sono evoluti: inizialmente ho iniziato ad avere un forte senso di soffocamento, sia di giorno che di notte (di notte mi svegliavo improvvisamente con tachicardia e senso di soffocamento), dolore nella gola (non il classico bruciore, ma dolore vero e proprio) e rigidità nello stomaco, questi ultimi due soprattutto dopo i pasti.
Ho quindi effettuato un'approfondita visita cardiologica, in quanto spesso ho anche le extrasistole, ma fortunatamente era tutto nella norma.
Successivamente, sotto consiglio del mio medico di base, ho effettuato una gastroscopia, dalla quale è risultata una "piccola ernia iatale da scivolamento (Hill II) con cardias ipotonico e isolata erosione sopragiunzionale.
Stomaco normalmente conformato, mucosa trofica.
Bulbo e seconda porzione del duodeno indenni". Eseguito anche il test per Helicobacter pylori che era negativo.
Il gastroenterologo ha quindi escluso che io possa soffrire di reflusso e che i miei sintomi possano essere riconducibili allo stomaco.
Sempre sotto consiglio del mio medico di base, mi sono recata quindi dall'otorinolaringoiatra, il quale, effettuando anche una laringoscopia, mi ha invece riscontrato un forte reflusso.
Mi ha prescritto il pantorc 20mg per un mese.
Con questa terapia e seguendo una dieta contro il reflusso i miei sintomi sono migliorati, ma nel corso del tempo si sono ripresentati spesso a fasi alterne.
Alla tachicardia notturna e al senso di soffocamento si sono aggiunti: frequenti eruttazioni, scolo retronasale costante, sensazione di gola chiusa, digestione lenta e percepisco un qualcosa che risale continuamente fino alla mia gola e ho necessità di ingoiare molto frequentemente per togliere questo fastidio.
Al bisogno assumo marial stick che mi da un minimo di sollievo, e la mattina assumo aloe a stomaco vuoto.
Da cosa potrebbero dipendere tutti questi sintomi?
È possibile che il reflusso che mi è stato diagnosticato non dipenda dallo stomaco ma da altri fattori?
Ho notato anche che se mentre lavoro assumo una posizione scorretta con il busto per un lungo periodo i sintomi peggiorano, potrebbe avere una correlazione?
Inoltre sono sempre molto gonfia qualsiasi cosa mangio, ho molta aria nell'intestino e a volte capita che se faccio un pasto più abbondante del solito, mi vengono delle fortissime coliche, con un dolore che prende il lato sinistro dell'intestino.
Spero che possiate aiutarmi.
Grazie
Sono una ragazza di 33 anni, non fumo e non bevo alcolici.
Soffro di asma allergica e di insulino resistenza.
Nel tempo i miei sintomi si sono evoluti: inizialmente ho iniziato ad avere un forte senso di soffocamento, sia di giorno che di notte (di notte mi svegliavo improvvisamente con tachicardia e senso di soffocamento), dolore nella gola (non il classico bruciore, ma dolore vero e proprio) e rigidità nello stomaco, questi ultimi due soprattutto dopo i pasti.
Ho quindi effettuato un'approfondita visita cardiologica, in quanto spesso ho anche le extrasistole, ma fortunatamente era tutto nella norma.
Successivamente, sotto consiglio del mio medico di base, ho effettuato una gastroscopia, dalla quale è risultata una "piccola ernia iatale da scivolamento (Hill II) con cardias ipotonico e isolata erosione sopragiunzionale.
Stomaco normalmente conformato, mucosa trofica.
Bulbo e seconda porzione del duodeno indenni". Eseguito anche il test per Helicobacter pylori che era negativo.
Il gastroenterologo ha quindi escluso che io possa soffrire di reflusso e che i miei sintomi possano essere riconducibili allo stomaco.
Sempre sotto consiglio del mio medico di base, mi sono recata quindi dall'otorinolaringoiatra, il quale, effettuando anche una laringoscopia, mi ha invece riscontrato un forte reflusso.
Mi ha prescritto il pantorc 20mg per un mese.
Con questa terapia e seguendo una dieta contro il reflusso i miei sintomi sono migliorati, ma nel corso del tempo si sono ripresentati spesso a fasi alterne.
Alla tachicardia notturna e al senso di soffocamento si sono aggiunti: frequenti eruttazioni, scolo retronasale costante, sensazione di gola chiusa, digestione lenta e percepisco un qualcosa che risale continuamente fino alla mia gola e ho necessità di ingoiare molto frequentemente per togliere questo fastidio.
Al bisogno assumo marial stick che mi da un minimo di sollievo, e la mattina assumo aloe a stomaco vuoto.
Da cosa potrebbero dipendere tutti questi sintomi?
È possibile che il reflusso che mi è stato diagnosticato non dipenda dallo stomaco ma da altri fattori?
Ho notato anche che se mentre lavoro assumo una posizione scorretta con il busto per un lungo periodo i sintomi peggiorano, potrebbe avere una correlazione?
Inoltre sono sempre molto gonfia qualsiasi cosa mangio, ho molta aria nell'intestino e a volte capita che se faccio un pasto più abbondante del solito, mi vengono delle fortissime coliche, con un dolore che prende il lato sinistro dell'intestino.
Spero che possiate aiutarmi.
Grazie
La sintomatologia rientra nel contesto delle manifestazioni atipiche da reflusso gastroesofageo.
Allego per completezza il link all'articolo presente sul sito: https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1006-manifestazioni-atipiche-della-malattia-da-reflusso-esofageo-mrge.html
È di giovamento un approccio farmacologico che preveda l'utilizzo di agenti protettivi della mucosa gastroenterica (poliprotect, alginato...)a dosaggio pieno (dopo i pasti e prima di andare al etto per 1-2 mesi.
Anche per questa informazione allego il link all'articolo presente sul sito
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/9115-alternative-a-ppi-efficaci-nella-terapia-del-reflusso-gastroesofageo.html
Di particolare efficacia - oltre ai farmaci - è l'assunzione di posizione di riposo notturna antireflusso, che si ottiene sollevando la testata del letto di 15-20 cm non aggiungendo cuscini, ma ponendo un rialzo sotto i piedini della rete del letto dal lato della testa in modo da realizzare un piano inclinato unico.
Allego per completezza il link all'articolo presente sul sito: https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1006-manifestazioni-atipiche-della-malattia-da-reflusso-esofageo-mrge.html
È di giovamento un approccio farmacologico che preveda l'utilizzo di agenti protettivi della mucosa gastroenterica (poliprotect, alginato...)a dosaggio pieno (dopo i pasti e prima di andare al etto per 1-2 mesi.
Anche per questa informazione allego il link all'articolo presente sul sito
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/9115-alternative-a-ppi-efficaci-nella-terapia-del-reflusso-gastroesofageo.html
Di particolare efficacia - oltre ai farmaci - è l'assunzione di posizione di riposo notturna antireflusso, che si ottiene sollevando la testata del letto di 15-20 cm non aggiungendo cuscini, ma ponendo un rialzo sotto i piedini della rete del letto dal lato della testa in modo da realizzare un piano inclinato unico.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.

Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta. Seguirò i suoi consigli.
Prego
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 466 visite dal 29/12/2024.
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