Diarrea cronica, non so più come fare

Buongiorno, vi scrivo perché sono disperata.
Cerco di riassumere la mia situazione:

- Verso l'adolescenza (2015) ho iniziato ad avere episodi sporadici di crampi, diarrea e urgenza nell'evacuazione che si sono intensificati negli anni successivi
- A seguito del Breath Test al lattosio (2018) ho scoperto di essere intollerante ma, da ingenua, ho ignorato questa condizione mangiando latte e derivati come se niente fosse, tamponando a volte con la lattasi.

- Sono arrivata ad una condizione cronica in cui anche un semplice riso bollito mi faceva stare molto male con diverse scariche di diarrea al giorno, crampi e urgenza nell'evacuazione.

- Mi sono rivolta a un gastroenterologo nel 2022, ho fatto diversi esami del sangue, feci, ecografia addominale completa, in cui si è escluso tutto, dalla celiachia a infezioni batteriche, a malattie croniche.
L'esito fu: colon irritabile
- Seguita da una dietologa ho iniziato a seguire una dieta Fodmap, eliminando anche latte e derivati.

- Dopo diversi mesi di dieta, e dopo un primo netto miglioramento iniziale (primi 4 mesi) sono tornata ad avere episodi di diarrea (2/3 scariche al giorno specialmente la mattina).

- Dopo questa recidiva, ho eseguito il Breath test al lattulosio e sono risultato positiva a SIBO.
Ho effettuato anche il DAO test e sono risultata intollerante all'istamina
- Così ho iniziato cicli di Normix + ECN sotto consiglio del gastroenterologo, seguita da una dieta a basso contenuto di istamina che però non ha funzionato.
I primi 2 cicli ho notato un miglioramento, il 3 e 4 come non averli fatti e sono tornata ad avere la diarrea
- Ho cambiato nutrizionista (luglio 2024) e ho riniziato una dieta con taglio drastico di carboidrati, glutine e zuccheri per "depurare" fegato e apparato digerente, mangiando praticamente solo proteine e verdura e frutta selezionata.
I primi 3 mesi tutto ok, ora sono al punto di partenza.


Io non ce la faccio più.
E' come se il mio corpo si adattasse alle cure e al cambiamento tornando alla condizione di malattia di partenza.
Parlando con l'ultima nutrizionista mi è stato detto che l'intolleranza all'istamina e il malassorbimento (es carenza di ferro, vitamina D, ecc) sono una conseguenza della SIBO non una causa.

Ho provato ad assumere anche Zeolite negli ultimi mesi e, anche questa volta, i primi 2 mesi bene, dal terzo sono tornata alla condizione di partenza.


Io mangio bene, pochi zuccheri ed è da 2 anni che non tocco latte e derivati, non so più dove sbattere la testa.
Per non parlare di quando mi permetto di mangiare qualcosa di leggermente più condito o elaborato...disastro.
Noto però che questi episodi di diarrea non sono legati a un cibo in particolare; tengo un diario alimentare e, controllando la correlazione cibo-sintomi, non c'è mai qualcosa di ricorrente, un giorno mangio la pasta al sugo e sto bene, la settimana dopo la rimangio e sto male.


Attendo una vostra gentile risposta, grazie mille
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8.2k 232
Da quanto descrive l'ipotesi diagnostica di sindrome dell'intestino irritabile formulata dal gastroenterologo è condivisibile.
L'andamento clinico non è insolito: la sintomatologia può avere fasi alterne innescate dall'assunzione di alcuni alimenti (non sempre gli stessi) e con risposte parziali alla terapia.
Proprio per questo la strategia terapeutica (dietetica compresa) deve essere calibrata sulla situazione critica è necessita di controlli nel tempo, anche durante i periodi asintomatici.
Nella fase attuale può essere di giovamento l'assunzione di un probiotico contenente Saccharomyces boulardii per almeno una decina di giorni e la diosmectite per pochi giorni. Successivamente dovrà essere seguita da specialista gastroenterologo per personalizzare la terapia.
Allego per completezza l link agli articoli presenti sul sito
https://www.medicitalia.it/blog/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/9354-intestino-irritabile-ibs-necessita-di-un-approccio-personalizzato.html

https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/332-colon-irritabile-sindrome-dell-intestino-irritabile-ibs.html

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Buongiorno Dottore,
Grazie mille per la gentile risposta. Una domanda: tutto questo malessere potrebbe essere dovuto ad un problema ormonale (anello anticoncezionale)?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8.2k 232
Per stabilire un possibile nesso di causalità bisogna avere una verosimile correlazione temporale, cioè sapere se i sintomi sono comparsi (o sono diventati più intensi) nell'arco di 1-2 mesi dopo l'applicazione dell'anticoncezionale.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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L’anello ho iniziato ad applicarlo nel 2020, anno in cui i sintomi sono nettamente peggioranti ma anche anno in cui sono successe molte cose a livello psicologico che mi hanno destabilizzata (se parliamo di somatizzazione)
Quindi è difficile per me stabilire a cosa sia dovuto questo netto peggioramento
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 8.2k 232
Ne parli con il ginecologo che la segue in modo da ricorrere - se è possibile - alla pillola solo progestinica in modo da verificare l'incidenza degli estrogeni sui sintomi.
Per quel che riguarda la componente psicologica, essa è presente in tutte le condizioni di intestino irritabile (e in tutti gli altri disturbi funzionali), ciò che cambia è il "peso" individuale di questo aspetto nel complesso dei sintomi: se è rilevante, è opportuna una valutazione da parte di un competente (psichiatra o psicologo) per un eventuale complemento terapeutico (psicoterapia, farmacologia o entrambi).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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