In caso di malattia da reflusso gastro-esofageo

Egr. Medici,
Da tre anni circa soffro di reflusso gastro-esofageo, con relativi sintomi e complicanze quali: esofagite, sensazione alla gola di "bolo" esofageo, dolori al petto e alla "bocca dello stomaco", nausea e a volte vomito.
Da circa 10 mesi ho notato un graduale miglioramento, quasi certamente dovuto sia alla "dieta" alimentare, sia all'assunzione di farmaci specifici quali IPP e procinetici, sia all'assunzione di farmaci per la mia ansia / depressione, cioè ISRS e benzodiazepine.
Referto ultima EGDS (agosto 2009): "ESOFAGO: BEN CANALIZZATO CON MUCOSA REGOLARE. CARDIAS: TONICO. CORPO GASTRICO: PLICHE REGOLARI. PERISTALSI TORPIDA. ANGULUS: NON LESIONI. ANTRO: MUCOSA REGOLARE. PILORO: PERVIO. BULBO DUODENALE: NON LESIONI ATTIVE IN ATTO VISIBILI. POSITIVA LA RICERCA DELL'H.P. CON IL METODO DEL CP TEST".
Domande:
- Nel referto dell'EGDS si legge "Cardias: tonico". Ho sempre saputo che, in caso di malattia da reflusso gastro-esofageo, questa famosa "valvola" tra esofago e stomaco non sarebbe più tornata "tonica", cioè funzionante.... è sbagliata forse l'EGDS o sbaglio io a interpretare la cosa?
- Dal resto dell'EGDS pare che io non abbia niente di rilevante, tranne la presenza dell'H.P., dunque, considerando anche la quasi assenza di sintomi, come mi devo comportare di fronte a tale quadro clinico? Devo continuare IPP e procinetici, oppure interromperli ed eventualmente riprenderli al ripresentarsi dei sintomi? Devo debellare l'H.P.?

Grazie infinite per le eventuali risposte e buon lavoro
[#1]
Dr. Ettore Vallarino Gastroenterologo 587 19
Gentile Signora,
il tono del cardias può essere più propriamente valutato attraverso un esame manometrico. Endoscopicamente può essere variabile il grado di chiusura o di beanza del cardias da un esame all'altro. La necessità di eradicare l'infezione da Hp è un argomento controverso, nei casi di malattia da reflusso gastroesofageo, e quindi le opinioni possono essere variabili. Data la Sua età la mia opinione è che sarebbe meglio tentare l'eradicazione. Sulla necessità di proseguire con procinetici e IPP vale naturalmente l'opinione del Suo specialista. Va da sè che la riacutizzazione o meno dei sintomi possono rappresentare un elemento decisivo. Cordiali saluti

https://www.medicitalia.it/ettorevallarino

[#2]
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Egr. medici e, se mi legge, Gentile Dr. Vallarino,

spero che leggiate questa mia, nonostante sia passato 1 anno e mezzo dall'ultima risposta.
Continua il reflusso gastro-esofageo di cui sono affetto ma vorrei chiederVi il perché di alcune cose.
Sto evitando di assumere IPP o altri farmaci, per cui seguo una dieta abbastanza ferrea (no cibi piccanti, caffè, alcolici, cioccolata ecc...).
Inoltre evito di coricarmi se non dopo aver fatto passare almeno 2 ore dal pasto. La sera, infatti, mangio in genere alle 19.00.
Nonostante ciò, soprattutto la sera / notte, continuo ad avere i seguenti sintomi:

- a volte dolori al petto o senso di acidità

- più di frequente "bolo esofageo" e nausea / vomito

Quello che non mi spiego è perché stanno aumentando gli episodi di nausea / vomito. Anche se la sera mangio leggero, arrivo a vomitare a volte ciò che ho mangiato, a volte invece quello che penso sia SOLO acido!

Perchè? Forse perché durante la notte l'esofago è costantemente "invaso" dall'acido dello stomaco? E quindi ad un certo punto l'organismo non ne può più ed ecco il vomito?

In parte ormai diciamo che ci convivo con questa cosa, quindi dei periodi neanche ci penso! Però rimane fastidiosissima e anche abbastanza debilitante (soprattutto perchè la notte non si dorme!), ma vorrei sapere anche se c'è qualche novità nel campo farmacologico o magari chirurgico. Tutti i gastroenterologi m'hanno sconsigliato l'operazione chirurgica di "ricostruzione" del cardias non ben funzionante, ma vorrei sapere se ci sono novità in questo senso.

Vi ringrazio molto per le risposte e Vi auguro buon lavoro.
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