Colon strappato?
Gentili specialisti,
circa due anni fa pensando di avere benefici tipo idroncolonterapia ho praticato tre clisteri da 2 litri di seguito (ogni uno dopo precedente evacuazione). Al terzo ho sentito un forte dolore tipo strappo al quadrante superiore sinistro dell'addome e ho avuto pendite di sangue. Da lì è cominciata la mia disavventura. Dopo due mesi ho cominciato ad avere cistiti abatteriche (mi era stata diagnosticata una cistite interstiziale poi è stato riconosciuto il ruolo del colon infiammato come causa) e dal quel momento la mia capacità di evacuazione regalarmente è scomparsa. Ho fatto una colonscopia (dopo tre mesi dall'evento traumatico perchè avevo sempre dolore al quadrante supsx del colon) e mi è stato diagnosticato un COLON IRRITABILE. Sono andata da un primo specialista che non ha preso in nessuna considerazione il fatto che prima stavo bene e dopo i clisteri ho cominciato a stare male. Tutte le cure che mi ha dato non hanno fatto nulla (valpinax, levopraid, debridat). Ho cominciato quindi una cura con mint oil consigliata dall'uroginecologo (che ha curato la cistite interstiziale) e adesso dopo due anni di malessere e remissione mi consiglia una nuova colonscopia. Prima dell'estate sono andata da un'altra specialista al Policlinico Umberto I di Roma. Anche lei mi ha detto che il clistere non c'entra nulla (come è possibile che prima stavo bene?)e mi ha fatto cominciare una cura con pentacol e fermenti per due mesi. Appena ho finito è ripreso tutto, gonfiore, senso di nausia e dolore proprio nel punto in cui avevo sentito lo strappo. Ora sto ricominciando con il Pentacol, ma sono molto perplessa. I miei sintomi sono comparsi dopo i clisteri, ho fatto qualche guaio? A volte mi sembra che le feci si fermino in un punto del colon come se ci fosse un restingimento ed uso il magnesio per evacuare più facilmente. Se mi si infiamma di nuova la vescica sono guai. Chi devo ascoltare per la colonscopia? la gastroenterologa che dice di non farla o l'uroginecologo che mi ha sempre risolto tutto e dice di farla? Completo il quadro dicendo che faccio psicoterapia e che ho un lieve cistocele. Aspetto un consiglio, che devo fare?
grazie
circa due anni fa pensando di avere benefici tipo idroncolonterapia ho praticato tre clisteri da 2 litri di seguito (ogni uno dopo precedente evacuazione). Al terzo ho sentito un forte dolore tipo strappo al quadrante superiore sinistro dell'addome e ho avuto pendite di sangue. Da lì è cominciata la mia disavventura. Dopo due mesi ho cominciato ad avere cistiti abatteriche (mi era stata diagnosticata una cistite interstiziale poi è stato riconosciuto il ruolo del colon infiammato come causa) e dal quel momento la mia capacità di evacuazione regalarmente è scomparsa. Ho fatto una colonscopia (dopo tre mesi dall'evento traumatico perchè avevo sempre dolore al quadrante supsx del colon) e mi è stato diagnosticato un COLON IRRITABILE. Sono andata da un primo specialista che non ha preso in nessuna considerazione il fatto che prima stavo bene e dopo i clisteri ho cominciato a stare male. Tutte le cure che mi ha dato non hanno fatto nulla (valpinax, levopraid, debridat). Ho cominciato quindi una cura con mint oil consigliata dall'uroginecologo (che ha curato la cistite interstiziale) e adesso dopo due anni di malessere e remissione mi consiglia una nuova colonscopia. Prima dell'estate sono andata da un'altra specialista al Policlinico Umberto I di Roma. Anche lei mi ha detto che il clistere non c'entra nulla (come è possibile che prima stavo bene?)e mi ha fatto cominciare una cura con pentacol e fermenti per due mesi. Appena ho finito è ripreso tutto, gonfiore, senso di nausia e dolore proprio nel punto in cui avevo sentito lo strappo. Ora sto ricominciando con il Pentacol, ma sono molto perplessa. I miei sintomi sono comparsi dopo i clisteri, ho fatto qualche guaio? A volte mi sembra che le feci si fermino in un punto del colon come se ci fosse un restingimento ed uso il magnesio per evacuare più facilmente. Se mi si infiamma di nuova la vescica sono guai. Chi devo ascoltare per la colonscopia? la gastroenterologa che dice di non farla o l'uroginecologo che mi ha sempre risolto tutto e dice di farla? Completo il quadro dicendo che faccio psicoterapia e che ho un lieve cistocele. Aspetto un consiglio, che devo fare?
grazie
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La presenza di cistocele,la concomitante cisite e la sensazione di blocco nell'evacuazione,richiderebbe a mio avviso:visita proctologica che potrebbe orientare per una defecografia (esame radiologico che valuta la capacità delle strutture muscolari pelviche a contrarsi e favorire l'evacuazione) Nel senso che se si tratta di una sindrome da ostruita defecazione,il dolore da lei riferito in ipocondrio sinitro(parte alta dell'addome a sinistra)può dipendere da un aumento della pressione nel colon per le difficoltà del transito in basso.Comunque la colonscopia va ripetuta.
La saluto
La saluto
Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica
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Gentile Signora,
concordo con il Suo gastroenterologo che la ripetizione di una colonscopia a così breve distanza, se la prima ha potuto essere accurata e completa (condotta cioè fino allo sfondato ciecale) potrebbe essere ritenuta superflua. La normalità dell'esame eseguito escluderebbe la presenza di restringimenti al colon. Come già suggerito dal Collega, la concomitanza di disturbi uro-ginecologici, e la presenza di un cistocele, orienta verso un problema del pavimento pelvico che può essere valutato attraverso una visita proctologica. L'eventualità di un danno provocato dai clisteri di due anni fa, è piuttosto remota, e volendo essere pessimisti, e considerare una piccola "perforazione coperta" un esame ecotomografico addominale o una TAC (eventualmente clisma TC del colon) potrebbero risultare più utili della stessa colonscopia. Ma comunque ritengo questa una ipotesi davvero remota. Cordiali saluti
concordo con il Suo gastroenterologo che la ripetizione di una colonscopia a così breve distanza, se la prima ha potuto essere accurata e completa (condotta cioè fino allo sfondato ciecale) potrebbe essere ritenuta superflua. La normalità dell'esame eseguito escluderebbe la presenza di restringimenti al colon. Come già suggerito dal Collega, la concomitanza di disturbi uro-ginecologici, e la presenza di un cistocele, orienta verso un problema del pavimento pelvico che può essere valutato attraverso una visita proctologica. L'eventualità di un danno provocato dai clisteri di due anni fa, è piuttosto remota, e volendo essere pessimisti, e considerare una piccola "perforazione coperta" un esame ecotomografico addominale o una TAC (eventualmente clisma TC del colon) potrebbero risultare più utili della stessa colonscopia. Ma comunque ritengo questa una ipotesi davvero remota. Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/ettorevallarino
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Ex utente
Gentili Dott. vi ringrazio molto per la risposta fornita e sottolineare che il leggero cistocele non mi ha mai creato problemi di defecazione ma una piccola incontinenza mattutina da sforzo. In ogni caso farò tesoro dei vosri suggerimenti anche se rimango un pò perplessa poichè ribadisco, tutti i problemi uroginecologici e da "colon irritabile" si sono verificati solo e solamente dopo quell'episodio di due anni fa. In ogni caso la prox settimana comincio con una ginnastica del pavimento pelvico e a questo punto cercherò un proctologo per ulteriore consulto. Fortunatamente le sensazioni orribili di non svuotamento, pesantezza anale ecc. ecc.ogni tanto passano pure.Incrocio le dita e spero di stare meglio nei prossimi giorni. Cordialmente,
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XX
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.8k visite dal 22/09/2009.
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