Esofago a cavaturaccioli
Salve, scrivo questo consulto per mia madre, di anni 71.
Circa 8 anni fa ha subito un intervento per carcinoma all'utero e in seguito a questo ha fatto una radioterapia... purtroppo questa radioterapia nel corso degli anni le ha causato tanti problemi infatti ha problemi alle ossa, ai muscoli... inoltre è stata operata a Gennaio di quest'anno per un polipo alle corde vocali.
Dopo circa un mese, intorno a Febbraio Marzo ha iniziato ad accusare questo fastidio nella zona dell'esofago ossia la presenza di qualcosa che non le permetta di deglutire bene.
Spesso poiché il cibo non scendeva, come se si fermava in un punto, lei era costretta a mettersi le dita in gola per farlo uscire.
Su consiglio del gastroenterologo ha fatto prima un esame della manometria dal quale è venuto fuori che la valvola dell'esofago non funziona bene.
Successivamente una radio con bario.
Da questo altro esame il referto dice: Canalizzazione esofagea conservata.
Contrazioni anulari multiple nella metà distale esofagea da disturbi della motilità con aspetti tipici e caratteristici di esofago a cavaturaccioli.
Adesso mia mamma ha chiamato il medico generico il quale le ha detto che trattasi di una cosa rara, che dovrebbe contattare un neurologo e probabilmente assumere psicofarmaci.
Mia madre è molto spaventata, ha paura che si tratti di una cosa degenerativa e che col tempo non riesca nemmeno più a mangiare.
Adesso scrivo qui per avere maggiori spiegazioni su questo problema e magari anche conforto sul fatto che non sia una cosa molto grave.
Lo spero tanto.
Grazie a tutti.
Circa 8 anni fa ha subito un intervento per carcinoma all'utero e in seguito a questo ha fatto una radioterapia... purtroppo questa radioterapia nel corso degli anni le ha causato tanti problemi infatti ha problemi alle ossa, ai muscoli... inoltre è stata operata a Gennaio di quest'anno per un polipo alle corde vocali.
Dopo circa un mese, intorno a Febbraio Marzo ha iniziato ad accusare questo fastidio nella zona dell'esofago ossia la presenza di qualcosa che non le permetta di deglutire bene.
Spesso poiché il cibo non scendeva, come se si fermava in un punto, lei era costretta a mettersi le dita in gola per farlo uscire.
Su consiglio del gastroenterologo ha fatto prima un esame della manometria dal quale è venuto fuori che la valvola dell'esofago non funziona bene.
Successivamente una radio con bario.
Da questo altro esame il referto dice: Canalizzazione esofagea conservata.
Contrazioni anulari multiple nella metà distale esofagea da disturbi della motilità con aspetti tipici e caratteristici di esofago a cavaturaccioli.
Adesso mia mamma ha chiamato il medico generico il quale le ha detto che trattasi di una cosa rara, che dovrebbe contattare un neurologo e probabilmente assumere psicofarmaci.
Mia madre è molto spaventata, ha paura che si tratti di una cosa degenerativa e che col tempo non riesca nemmeno più a mangiare.
Adesso scrivo qui per avere maggiori spiegazioni su questo problema e magari anche conforto sul fatto che non sia una cosa molto grave.
Lo spero tanto.
Grazie a tutti.
[#1]
L'esofago a cavaturaccioli (spasmo esofageo diffuso) è una alterazione della motilità dell'esofago le cui cause non sono del tutto chiare.
A volte insorge come complicanza di malattia da reflusso gastroesofageo a volte dopo eventi stressanti.
La terapia prevede l’utilizzo di nitrati e calcio-antagonisti, che possono ridurre i sintomi favorendo il rilasciamento della muscolatura.
Tuttavia spesso tali trattamenti hanno un effetto temporaneo.
In casi selezionati può essere iniettata tossina botulinica nello sfintere esofageo inferiore.
Nei casi resistenti a terapia medica il paziente può essere sottoposto a un intervento chirurgico per sezionare lo strato muscolare esofageo (miotomia) che può essere eseguito anche per via endoscopica.
È utile anche associare terapia anti reflusso.
Cordiali saluti.
A volte insorge come complicanza di malattia da reflusso gastroesofageo a volte dopo eventi stressanti.
La terapia prevede l’utilizzo di nitrati e calcio-antagonisti, che possono ridurre i sintomi favorendo il rilasciamento della muscolatura.
Tuttavia spesso tali trattamenti hanno un effetto temporaneo.
In casi selezionati può essere iniettata tossina botulinica nello sfintere esofageo inferiore.
Nei casi resistenti a terapia medica il paziente può essere sottoposto a un intervento chirurgico per sezionare lo strato muscolare esofageo (miotomia) che può essere eseguito anche per via endoscopica.
È utile anche associare terapia anti reflusso.
Cordiali saluti.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#5]
Bisogna provare.
Non c'è modo di sapere a priori se una terapia funzionerà.
Affidatevi ad un centro specializzato (es.: centro universitario o reparto gastroenterologico di un grande ospedale).
Non c'è modo di sapere a priori se una terapia funzionerà.
Affidatevi ad un centro specializzato (es.: centro universitario o reparto gastroenterologico di un grande ospedale).
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 852 visite dal 03/08/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.