Sensibilità al glutine

Buongiorno, Qualche anno fa ho notato che mangiando glutine avevo Sintomi quali confusione, flatulenza e soprattutto non gonfiore addominale ma letteralmente Un gonfiore localizzato nella parte addominale come una gigantesco accumulo di Ritenzione idrica.
Ho iniziato quindi a mangiare senza glutine e ho trovato subito dei benefici.
Successivamente ho fatto gli esami del sangue (questo dopo quasi un anno) e sono risultati negativi alla celiachia.
Premetto che nonostante tutto non ho eliminato totalmente il glutine dalla mia vita, mangiando dall una alle due volte a settimana Pizza e pasta fatta in casa.
Adesso quindi l’unico sintomo che è rimasto è quello della ritenzione idrica in fase addominale senza confusione né flatulenze di sorta, anche quando eccedo nel mangiare glutine.
Seguendo anche una dieta per la palestra mi rendo conto che consumo ingenti quantità di pasta senza glutine a base di mais di riso e questo mi porta un certo gonfiore (che attribuisco al mais).
Mi chiedo dunque se abbia senso continuare a mangiare senza glutine o se possa provare a reintrodurre il glutine nella mia dieta.
Mi chiedo anche se questo gonfiore addominale e ritenzione idrica abbiano a che fare col glutine o abbia solo perso tempo, anche perché svolgo tantissimo movimento allenandomi intensamente ma faccio comunque fatica a perdere grasso e tendenzialmente a dimagrire nonostante la mole di lavoro e la dieta.
Vi chiedo quindi se questi sintomi rientrano in una sensibilità al glutine o se possano far parte di un’altra problematica.
Ringrazio in anticipo, E rimango a disposizione per qualsiasi domanda.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Visto che la confusione non è più presente, per uscire da una situazione confusa come quella esposta la sola via è quella di affidarsi a un medico che possa visitarla e formulare, sulla base della visita e di eventuali accertamenti mirati, un orientamento diagnostico più chiaro e probabilmente gli accorgimenti nutrizionali appropriati.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.