Incontinenza cardiale

Sono una giovane donna di 37 anni senza problemi di peso, non fumo non ho mai bevuto alcolici e faccio una dieta alimentare abbastanza equilibrata.; da circa 7 anni dopo una gravidanza ho iniziato ad avere disturbi di esofagite da reflusso confermati da 1° esame di Esogastroduodenoscopia eseguito il 22/03/01 la cui diagnosi era: Esofagite da reflusso – Congestiva. La terapia effettuata era Mepral 20 (1 compressa al mattino) e Peridon (1 compressa 10 minuti prima di pranzo e cena) quest’ultima limitata a brevi periodi di 10-15 giorni per evitare gli effetti collaterali. Il problema è che sospendendo il Peridon pur continuando a prendere il Mepral 20 solitamente avevo disturbi notevoli. Dopo circa un anno e mezzo di terapia ho dovuto sospendere per una seconda gravidanza che ha avuto degli ottimi effetti. Infatti, dopo i primi tre mesi stavo bene senza l’aiuto di farmaci; quest’effetto si è prolungato fino all’allattamento. Terminato l’allattamento ho ricominciato ad avere disturbi di esofagite da reflusso, ho rifatto l’esame di duodenogastroscopia il 22/04/05 la cui diagnosi finale era: Incontinenza cardiale. Da allora la terapia che eseguo è Esopral 20 tutti i giorni una compressa la mattina ed il Peridon per brevi periodi, continuando comunque ad avere disturbi (nausea, senso di vomito, mal di testa), nei periodi in cui la terapia è limitata al solo Esopral 20. Vorrei avere una vostra opinione ed un consiglio in merito, affinché possa condurre una vita più serena.
Se volete rispondermi in forma privata, il mio indirizzo e-mail è: agatamarletta@hotmail.com. Vi ringrazio ed attendo una Vostra risposta.
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Dr. Alfredo Giordano Colonproctologo, Chirurgo generale 22
gentile signora Agata,
nessuno le ha mai proposto l'intervento chirurgico?
si effettua in laparoscopia e consiste nel confezionare una valvola antireflusso sul cardias (fundoplicatio), detto in parole povere. è un intervento ben tollerato dal paziente e con buoni risultati se in mani esperte.
saluti

alfredo giordano

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Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 908 15
Gentile Signora, è opportuno accertare se vi sono errori nello stile di vita o nell'alimentazione che possono favorire i sintomi. Prima di ricorrere ad un eventuale intervento chirurgico che non sempre riesce a risolvere il problema, propongo di modificare la terapia ricorrendo ad esempio al Mepral (20 mg tre volte al di) e protettori della mucosa esofagea come il Gaviscon preso al termine dei pasti.
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

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Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Signora,
Il suo racconto mette in evidenza una malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). Purtroppo, però, non c'è mai stata una precisa definizione della malattia.
L'endoscopia da sola non basta né per una diagnosi precisa né, di conseguenza, per una corretta indicazione terapeutica.
Nella GERD, la valutazione diagnostica richiede:
(1) endoscopia,
(2) radiografia con mdc delle prime vie digerenti (eseguita in Trendelenburg, cioé "con i piedi in alto" rispetto alla testa, e in posizione prona, cioé "a pancia sotto"),
(3) pHmetria 24-ore
(4) manometria esofagea.
Ognuna di queste indagini dà informazioni essenziali: la esofagogastroduodenoscopia evidenzia lo stato di incontinenza cardiale e verifica la presenza di una esofagite da reflusso (oltre ad escludere la presenza di altre patologie esofagogastroduodenali), la radiografia dà informazioni più dinamiche perché può evidenziare un reflusso di mdc e può far vedere un'ernia jatale o uno scivolamento di mucosa gastrica in esofago, che all'endoscopia possono essere sfuggiti (le ernie piccole possono essere incostanti), la pHmetria permette di verificare nelle 24 ore il numero e l'entità dei reflussi g-e e la loro correlazione con la sintomatologia; infine, la manometria dà informazioni sulla funzionalità della valvola cardiale (chiamata anche LES=sfintere esofageo inferiore).
Per una precisa indicazione terapeutica NON si può prescindere da questi esami. Soprattutto se si ha in mente di affrontare una terapia che sia un po' più aggressiva rispetto al semplice uso dei farmaci e alla dieta.
Alla sua giovane età, infatti, non è pensabile, a mio avviso, prepararsi ad assumere PPI (come Mepral, Esopral...) e procinetici per tutta la vita, anche per gli importanti effetti collaterali.
Oggigiorno è possibile, in
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Utente
Utente
Gentile Dr. Giovanni Domenico Tebala, purtroppo sono riuscita a leggere solo una parte della sua risposta (fino alla frase Oggigiorno è possibile....), poichè sul web il messaggio risulta troncato. Gradirei, pertanto, avere una risposta via e-mail a questo indirizzo: agatamarletta@hotmail.com La ringrazio e colgo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.
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