Disagio da reflusso gastroesofageo e ernia iatale

Salve, vorrei avere delle informazioni riguardanti le possibili soluzioni per i miei "disagi" intestinali.
Premetto che, so bene di non poter risolvere o aver una corretta valutazione in via telematica ma vorrei comunque avere un parere.


Ho 23 anni e da circa 3 soffro COSTANTEMENTE di disagi causati da reflusso gastroesofageo e ernia iatale (diagnosticati attraverso vari controlli con un gastroenterologo e relativa gastroscopia).
I disagi che sento sono ovviamente la risalita di acido verso l'esofago, ma anche problemi relativi alla presenza continua di aria nello stomaco, portando ad avere eruttazioni frequenti durante la giornata (veramente tante) anche bevendo solo dell'acqua.
Delle volte faccio anche fatica ad eliminare l'aria come se l'eruttazione "rimanesse bloccata", il gastroenterologo che ho visto, ha detto che le dimensioni dell'ernia iatale non dovrebbero essere cosi preoccupanti.
In precedenza, a seguito di una visita ad un otorino mi era stato prescritto un inibitore di pompa protonica (credo comunemente chiamati gastro protettori) dato che aveva notato (l'otorino) la presenza di un infiammazione alla gola dovuta dal reflusso.
Prescrizione poi confermata dal gastroenterologo in seguito ai vari controlli e la gastroscopia; il problema è che non riesco a percepire nessun effetto benefico dall'assunzione del farmaco, non mi sembra che cambi nulla, anzi, il gastroenterologo mi ha detto di prenderlo ogni mattina, cosa che ho fatto per un certo periodo.
Informandomi attraverso delle conoscenze in ambito medico (ovviamente che non hanno a che fare con l'ambito gastroenterologico) mi hanno detto che per quanto ne sappiano loro quel tipo di farmaco (non metterò il nome commerciale) dovrebbe essere preso a intervalli, prendendolo per un periodo e poi interrompendolo per un altro.
Ovviamente ho seguito comunque la prescrizione del mio medico, fino a quando mi son reso conto che il gastroprotettore faceva "l'effetto contrario" dopo averlo preso per un periodo abbastanza lungo, le mie condizioni sono peggiorate e nemmeno minimamente migliorate, ho provato poi anche a prenderlo per 2 settimane ogni 2-3 mesi, ma non riesco a percepirne i benefici.
Aggiungo che, sono intollerante al lattosio (che evito di mangiare praticamente sempre sono veramente rare le volte in cui capita che io lo mangi) e che sono un fumatore (so anche che è il male assoluto per il mio tipo di problema).
Non so più a chi rivolgermi è una sensazione di disagio costante, quando mi sveglio, quando vado a dormire, quando finisco di mangiare, praticamente sempre.
Io vorrei sapere se esistono altre soluzioni per provare a limitare questi disagi (so bene che non è possibile eliminarli del tutto) ma vorrei solo stare un pò meglio.
Chiedo perdono per il post lunghissimo ma ci tenevo a spiegare bene la situazione.
Come dovrei comportarmi?
Secondo voi le valutazioni sono state fatte correttamente?
Spero sia possibile avere un parere da voi.

Vi ringrazio tanto anticipatamente.
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
Da quanto espone non c'è indicazione per l'assunzione di PPI.
Non ci sono molte possibilità di beneficio sulla sintomatologia se non smette di fumare.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Utente
Utente
Dottore innanzitutto la ringrazio per la risposta, lei intende che non c'è mai stata la necessità di assumere il farmaco? Capisco che il fumo va eliminato, cercherò di eliminare una volta per tutte questo maledetto vizio. Ma scusi se le porgo questa domanda, io conosco tanti fumatori e nessuno che abbia mai avuto questo genere di problemi, (chiaramente capisco che l'organismo di una persona é diverso da quello di un'altra) ma può davvero essere il fumo la causa di tutto? La ringrazio ancora per la risposta, buonaserata.
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.6k 218
La terapia con PPI è spesso proposta nel reflusso gastroesofageo (un tempo con maggior frequenza, adesso meno) e in alcune circostanza è efficace sui sintomi per un breve periodo, Se non è efficace, è inutile.
Il fumo non è la causa di tutto, soltanto di una ventina di tipi diversi di tumori in vari organi (polmoni, mammella, colon, esofago, stomaco, pancreas, vescica, rene, utero...), di alcune malattie dell'apparato respiratorio (bronchite cronica, enfisema...), di diverse patologie cardiovascolari (cardiopatia ischemica, arteriopatie obliteranti...), di alcune malattie neurologiche (ictus), di alcune disfunzioni sessuali maschili, di alcuni rischi in gravidanza, di alcuni danni estetici (pelle e denti) e di alcune malattie dell'apparato digerente (gastriti, duodeniti, disturbi funzionali gastrointestinali...). E no, non basta ridurre la quantità.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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