Perché sto male quando mangio?
Gentili Dottori, sono estremamente preoccupata.
Questa sola affermazione potrebbe designare perfettamente tutta la mia situazione, stesso vale per i miei altri consulti.
Da settembre, mangiare mi è un disagio, e non di certo perché io non abbia fame, anche se a volte l'appetito passa.
Non ho problemi nella deglutizione, ma dopo aver ingerito cibo di qualunque tipo, nello specifico durante i pasti principali, avverto una strana sensazione alla testa, di sbandamento o come se stessi per svenire, estremizzando morire; meno frequenti sono le fitte allo stomaco, che si sprigionano lentamente per tutto l'apparato digerente nel corso della giornata.
Più che fitte, le definirei spiacevoli sensazioni.
Mi ferisce la mia incapacità comunicativa.
Mi è capitato come di sentire ad altezza stomaco esattamente tutto quello che avevo mangiato, o comunque una sensazione di acido, anche per ore, e la cosa mi inquieta altamente, mi disturba.
Francamente parlando, mi sono autoconvinta di avere chissà quale tumore che sto ostentando a non curare.
Ho eseguito delle analisi del sangue, non riscontrando nulla di anomalo.
Non mi capacito di come sia possibile stare così male.
Altro disagio, le continue eruttazioni.
Ho parlato con il medico di base, e mi ha consigliato una visita da un gastroenterologo, possibilmente per una gastroscopia, ma credo non ci sia cosa, con tutto rispetto, che mi spaventi di più.
Vorrei evitarla se non necessaria, magari partendo con una ecografia addominale.
Sono palesemente confusa.
Da questa mia inconsistente descrizione, potrei avere qualcosa di grave?
Questa sola affermazione potrebbe designare perfettamente tutta la mia situazione, stesso vale per i miei altri consulti.
Da settembre, mangiare mi è un disagio, e non di certo perché io non abbia fame, anche se a volte l'appetito passa.
Non ho problemi nella deglutizione, ma dopo aver ingerito cibo di qualunque tipo, nello specifico durante i pasti principali, avverto una strana sensazione alla testa, di sbandamento o come se stessi per svenire, estremizzando morire; meno frequenti sono le fitte allo stomaco, che si sprigionano lentamente per tutto l'apparato digerente nel corso della giornata.
Più che fitte, le definirei spiacevoli sensazioni.
Mi ferisce la mia incapacità comunicativa.
Mi è capitato come di sentire ad altezza stomaco esattamente tutto quello che avevo mangiato, o comunque una sensazione di acido, anche per ore, e la cosa mi inquieta altamente, mi disturba.
Francamente parlando, mi sono autoconvinta di avere chissà quale tumore che sto ostentando a non curare.
Ho eseguito delle analisi del sangue, non riscontrando nulla di anomalo.
Non mi capacito di come sia possibile stare così male.
Altro disagio, le continue eruttazioni.
Ho parlato con il medico di base, e mi ha consigliato una visita da un gastroenterologo, possibilmente per una gastroscopia, ma credo non ci sia cosa, con tutto rispetto, che mi spaventi di più.
Vorrei evitarla se non necessaria, magari partendo con una ecografia addominale.
Sono palesemente confusa.
Da questa mia inconsistente descrizione, potrei avere qualcosa di grave?
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Disturbi compatibili con intolleranza alimentare (celiachia, sensibilità al glutine, istamina).
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 367 visite dal 29/03/2024.
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