Colite spastica diverticoli
Gentilissimi dottori, buongiorno.
Ho 35 anni e da ormai quattro convivo con dolori che sono andati sempre più peggiorando nel corso del tempo. Sono cominciati come banali mal di pancia fino a quando l'esecuzione di un clisma opaco ha evidenziato una decina di piccoli diverticoli. Dopo alcuni episodi dolorosi (sia con che senza febbre) mi sono stabilizzato per un po' adottando una dieta ricca di fibre integrali (inclusi integratori). Da circa un anno, però, dopo un attacco con febbre (curata in ospedale come diverticolite) ho subito parecchi altri attacchi senza rialzo della temperatura. Nel corso del tempo ho eseguito i seguenti esami: Colonscopia eseguita nel 2005 dopo un grosso episodio diverticolitico(questo il referto: frammenti di mucosa del grosso intstino con iperemia, edema e infiltrati infiammatori linfomononucleati e granlunocitari neutrofili -scarsi- della lamina propria. Colite cronica aspecifica). Nelll'ultimo esame del sangue, (un anno fa circa) comprendente anche l'eame relativo alla celiachia (risultato negativo) l'unica nota stonata era rappresentata dalla Protina C Reattiva trovata al valore di 22 (ma la Ves era normale). Più di recente ho eseguito un transito intestinale (normale) e una defecografia che è risultata ambivalente. Vale a dire che il mio colon sembrerebbe presentare una forma di stipsi dovuta più che altro all'ansia e non a problemi funzionali, nonostante un lieve abbassamento perineale. Morale: il mio medico afferma che devo interrompere immediatamente l'uso di fibre grezze perché irritanti per il colon e che dovrei ignorare, relativamente, i diverticoli in quanto il mio problema è maggiormente la Colite Spastica. Questa la terapia: Dicoflor, due compresse al giorno per i primi dieci giorni di ogni mese. Mesalazina: 800 mg come sopra. Cicli di venti giorni di Duspatal (una compressa alla mattina e una alla sera. Uso di fibre idrosolubili in luogo di quelle grezze, eliminazione di cibi integrali. Sto facendo così da un mese circa ma ho già avuto altre tre attacchi (senza febbre anche se ho notato un rialzo rispetto alla mia temperatura normale che però non supera i 37) e un supporto psicologico per affrontare la colite. In effetti non vivo più. Dato che gli attacchi si sono manifestati in periodi in cui non ho mangiato cibi sospetti, non so più cosa mangiare e mi sono ridotto a mangiare pastine, niente latte, niente pizza, niente formaggi, niente di niente! Eppure continuo ad avere fastidi e doloretti vari. Cosa potrei fare? Questi attacchi spesso non mi fanno dormire, il dolore è gnericamente diffuso, e si risolvono dopo 5/6 giorni. Aggiungo che psoradicamnet mi è capitato di perdere sangue dal retto, di colore rosso vivo, imputabile però ad alcune emorroidi. Il mio gastroenterologo mi ha sconsigliato l'effettuazione di esami per stabilire eventuali intolleranze. Se proprio nonvado al bagno per due o tre giorni di usare perette evacuative. Lei cosa ne pensa? Grazie
Ho 35 anni e da ormai quattro convivo con dolori che sono andati sempre più peggiorando nel corso del tempo. Sono cominciati come banali mal di pancia fino a quando l'esecuzione di un clisma opaco ha evidenziato una decina di piccoli diverticoli. Dopo alcuni episodi dolorosi (sia con che senza febbre) mi sono stabilizzato per un po' adottando una dieta ricca di fibre integrali (inclusi integratori). Da circa un anno, però, dopo un attacco con febbre (curata in ospedale come diverticolite) ho subito parecchi altri attacchi senza rialzo della temperatura. Nel corso del tempo ho eseguito i seguenti esami: Colonscopia eseguita nel 2005 dopo un grosso episodio diverticolitico(questo il referto: frammenti di mucosa del grosso intstino con iperemia, edema e infiltrati infiammatori linfomononucleati e granlunocitari neutrofili -scarsi- della lamina propria. Colite cronica aspecifica). Nelll'ultimo esame del sangue, (un anno fa circa) comprendente anche l'eame relativo alla celiachia (risultato negativo) l'unica nota stonata era rappresentata dalla Protina C Reattiva trovata al valore di 22 (ma la Ves era normale). Più di recente ho eseguito un transito intestinale (normale) e una defecografia che è risultata ambivalente. Vale a dire che il mio colon sembrerebbe presentare una forma di stipsi dovuta più che altro all'ansia e non a problemi funzionali, nonostante un lieve abbassamento perineale. Morale: il mio medico afferma che devo interrompere immediatamente l'uso di fibre grezze perché irritanti per il colon e che dovrei ignorare, relativamente, i diverticoli in quanto il mio problema è maggiormente la Colite Spastica. Questa la terapia: Dicoflor, due compresse al giorno per i primi dieci giorni di ogni mese. Mesalazina: 800 mg come sopra. Cicli di venti giorni di Duspatal (una compressa alla mattina e una alla sera. Uso di fibre idrosolubili in luogo di quelle grezze, eliminazione di cibi integrali. Sto facendo così da un mese circa ma ho già avuto altre tre attacchi (senza febbre anche se ho notato un rialzo rispetto alla mia temperatura normale che però non supera i 37) e un supporto psicologico per affrontare la colite. In effetti non vivo più. Dato che gli attacchi si sono manifestati in periodi in cui non ho mangiato cibi sospetti, non so più cosa mangiare e mi sono ridotto a mangiare pastine, niente latte, niente pizza, niente formaggi, niente di niente! Eppure continuo ad avere fastidi e doloretti vari. Cosa potrei fare? Questi attacchi spesso non mi fanno dormire, il dolore è gnericamente diffuso, e si risolvono dopo 5/6 giorni. Aggiungo che psoradicamnet mi è capitato di perdere sangue dal retto, di colore rosso vivo, imputabile però ad alcune emorroidi. Il mio gastroenterologo mi ha sconsigliato l'effettuazione di esami per stabilire eventuali intolleranze. Se proprio nonvado al bagno per due o tre giorni di usare perette evacuative. Lei cosa ne pensa? Grazie
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Mi pare di capire, da quanto riferisce, che Lei soffra di una malattia diverticolare con episodi di diverticolite e che il Suo gastroenterologo abbia individuato una sovrapposizione con una forma di sindrome del colon irritabile (non saprei dire se prevalente o meno). Indubbiamente la stipsi va corretta, perchè la predispone ad attacchi di diverticolite, con lassativi non irritanti. Inoltre se Lei è ansioso anche questo richiede una correzione per mezzo di blandi ansiolitici. Oltre ai preparati citati che Le sono stati prescritti, di solito si ricorre anche ad antibiotici intestinali, e a specifiche prescrizioni alimentari in relazione alla fase della malattia. Infine, in caso di malattia diverticolare complicata, qualche volta si pone una indicazione chirurgica. Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/ettorevallarino
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Ex utente
Gentilissimo dottore buongiorno e grazie per la Sua celere risposta.
Il problema dei diverticoli l'ho sollevato anch'io al mio medico arrivando ad auspicare anche un intervento per via laparoscopia. Ma è opinione del medico che mi cura ( e di un altro gastroenterologo) che per il numero dei piccoli diverticoli che ho levarmi tutto il colon non è la via migliore. A suoparere non è dei diverticoli che devo preoccuparmi. A quanto detto sopra aggiungo che sono diventato defecomaniaco, perchè la mia altissima ansia mi porta ad avere letteralmnte i sudori freddi se non vado in bagno. In conclusione, il mio medico afferma che, a parte episodi sporadici dovuti ai diverticoli, è piuttosto la sindrome del colon irritabile di cui dovrei preoccuparmi. Quanto alla stipsi mi è stata consigliata Benefibra (ma non mi fa andara in bagno un granché) mentre come antibiotico di solito uso il Ciproxin 500 (ma non il Normix, in quanto il mio gastroenterologo dice che vanificherebbe i fermenti lattici, e per questo è stato sostituito dalla Mesalazina). Sempre il mio medico, qualche mese fa mi ha consigliato l'uso di Selg s 1000 per svuotarmi dopo un massimo di due/tre giorni di stipsi ma io ne ho fatto un uso giornaliero con la conseguenza che mi è venuto un altro attacco (senza febbre). Ora uso solo pompette evacuative ogni due/tre giorni. Inoltre vorrei farLe due domande: secondo Lei è davvero così? Il mio medico dice che non è solo sulla presenza di febbre che dovrei basarmi in quanto la Colite Spastica in certi casi può anche presentarla. Ma in questi casi ho notato un rialzo della temperatura (la mia, di norma, si aggira sui 35.7 ma negli ultimi attacchi è salita fino ai 36.8). Inoltre che tipo di antibiotici dovrei usare invece del Ciproxin cui, forse, sono ormai assuefatto dopo anni di utilizzo?
Grazie
Il problema dei diverticoli l'ho sollevato anch'io al mio medico arrivando ad auspicare anche un intervento per via laparoscopia. Ma è opinione del medico che mi cura ( e di un altro gastroenterologo) che per il numero dei piccoli diverticoli che ho levarmi tutto il colon non è la via migliore. A suoparere non è dei diverticoli che devo preoccuparmi. A quanto detto sopra aggiungo che sono diventato defecomaniaco, perchè la mia altissima ansia mi porta ad avere letteralmnte i sudori freddi se non vado in bagno. In conclusione, il mio medico afferma che, a parte episodi sporadici dovuti ai diverticoli, è piuttosto la sindrome del colon irritabile di cui dovrei preoccuparmi. Quanto alla stipsi mi è stata consigliata Benefibra (ma non mi fa andara in bagno un granché) mentre come antibiotico di solito uso il Ciproxin 500 (ma non il Normix, in quanto il mio gastroenterologo dice che vanificherebbe i fermenti lattici, e per questo è stato sostituito dalla Mesalazina). Sempre il mio medico, qualche mese fa mi ha consigliato l'uso di Selg s 1000 per svuotarmi dopo un massimo di due/tre giorni di stipsi ma io ne ho fatto un uso giornaliero con la conseguenza che mi è venuto un altro attacco (senza febbre). Ora uso solo pompette evacuative ogni due/tre giorni. Inoltre vorrei farLe due domande: secondo Lei è davvero così? Il mio medico dice che non è solo sulla presenza di febbre che dovrei basarmi in quanto la Colite Spastica in certi casi può anche presentarla. Ma in questi casi ho notato un rialzo della temperatura (la mia, di norma, si aggira sui 35.7 ma negli ultimi attacchi è salita fino ai 36.8). Inoltre che tipo di antibiotici dovrei usare invece del Ciproxin cui, forse, sono ormai assuefatto dopo anni di utilizzo?
Grazie
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Innanzitutto, a scanso di equivoci, si intende per febbre un rialzo termico superiore a 37,2 gradi centigradi. Onestamente la febbre non fa parte del quadro della sindrome del colon irritabile. Non dubito che la Sua malattia diverticolare non sia di competenza chirurgica, in accordo al parere del Suo gastroenterologo, ma, nel caso, non sarebbe certamente indicata una colectomia totale! Concordo con le prescrizioni farmacologiche e non potrei comunque permettermi di suggerirLe terapie con questa modalità di consulenza. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.1k visite dal 30/08/2009.
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