Selegilina e anfetamine

Gentili dottori, dopo avere provato inutilmente anche con la tranilcipromina (senza antipsicotico ) la quale nonostante fossi arrivato a 40mg al giorno, mi dava forte sonnolenza, oltre ad esacerbare l'anedonia , la stanchezza cronica, la mancanza di iniziativa, l'incapacità di provare piacere.
Come ultima spiaggia prima di chiedere l'invalidità civile per depressione cronica e grave , mi è stata prescritta la selegilina. Ma prima di assumerla volevo dei chiarimenti circa i suoi metaboliti anfetaminici, sulla loro pericolosità, neuro tossicità, e rischio di dipendenza. Di seguito riporto un piccolo passaggio che ho trovato:

"La selegilina viene metabolizzata in desmetilselegilina e parzialmente in levometamfetamina e levoamfetamina, questo (a dosaggi elevati) può determinare positività ai test di screening per le sostanze stupefacenti (amfetamine). Questi isomeri, al contrario dei loro opposti (d-metamfetamina e d-amfetamina), non possiedono spiccate attività psicotrope sul SNC ed hanno una potenza di 1/10 e 1/3 rispettivamente. Proprio per questo non ha potenziale d'abuso e non è una sostanza controllata, tanto che la levometamfetamina (agendo come vasocostrittore) è in commercio negli USA negli spray Vick's, usati come decongestionante nasale"

A me sinceramente la cosa non mi convince, il mio psichiatria dice di non farci caso e non darci troppo peso, io però non vorrei causare ulteriori danni al mio sistema nervoso , pertanto chiedo un parere serio, netto e preciso su questi metaboliti. Ho addirittura letto in alcuni studi che questi metaboliti "contribuiscono al'effetto positivo di questo farmaco" sinceramente mi sembra assurdo, allora tanto vale prescrivere anfetamine per tutti i depressi....mi sembra un tentativo per mascherare il problema....dove sta la verità? Chi ha studiato gli effetti a lungo termine di questi metaboliti ? Esistono degli studi indipendenti ? Grazie
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.8k 406
Gentile utente
si tratta di un farmaco, la selegilina, appartenente ai cosidetti Inibitori dell'enzima MAOB che sono prevalentemente nel cervello e metabolizzano principalmente la dopamina (per questo il farmaco è utilizzato nella cura del M di Parkinson), il problema non è dei metaboliti che sono irrilevanti ma le possibili interazioni con cibo e farmaci come la tranilcipromina anche se il rischio rispetto a quest'ultima è molto minore

Tommaso Vannucchi

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Attivo dal 2014 al 2019
Ex utente
Gentile dottore, la ringrazio per la sua risposta. L'interazione con gli alimenti è l'ultimo dei miei problemi, in quanto ho già imparato a gestirla efficacemente con la tranilcipromina, tra l'altro essendo astemio e non mangiando già di mio formaggi, non ho dovuto fare nessuna rinuncia particolare. La mia preoccupazione le ripeto, riguarda invece i metaboliti amfetaminici, non penso che la levoamfetamina con una potenza di 1/3 rispetto alla d-amfetamina sia innocua , parliamo di una potenza pari al 33% e non mi sembra poco. Purtroppo su questo aspetto non ho trovato risposte valide e vedo una tendenza a sottovalutare la cosa. Non è specificato infatti la quantità in milligrammi di questi metaboliti , la loro emivita, né esistono degli studi circa il loro effetto sul sistema nervoso , né esistono studi sulla loro eventuale neurotossicità, né su eventuali problemi di dipendenza fisica e psichica. Poiché qualora funzioni dovrò assumerlo a vita , penso abbia il diritto di sapere gli effetti di questa sostanza sul corpo.
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Attivo dal 2014 al 2019
Ex utente
gentile dottore, sarebbe cosi cortese da replicare alla mia risposta? distinti saluti .
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Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 7.8k 406
Le ribadisco che le concentrazioni dei metaboliti sono molto bassi ed il farmaco non provoca assolutamente neurotossicità da quanto si evince dalla letteratutra internazionale
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