Depressione e terapia farmacologica
Buongiorno dottori,
mi chiamo Vincenzo e ho 35 anni. A seguito di un forte stress familiare ho cominciato ad accusare malesseri come insonnia, perdita di interesse per le attività che prima mi davano piacere, senso di svalutazione e colpa, inappetenza.... insomma sono caduto in depressione.
Tutto questo a settembre del 2017, dopo qualche mese dove ho provato a far fronte da solo a questi malesseri ho deciso di recarmi da una psicologa nel dicembre 2017. Qualche piccolissimo miglioramento c'è stato, ma continuando a persistere senso di vuoto, insonnia, anedonia e apatia ho deciso a inizio febbraio di rivolgermi ad uno psichiatra. Dopo un primo consulto ha reputato necessario, in concomitanza con la terapia psicologica che sto mantenendo, iniziarne anche una farmacologica. Mi ha prescritto Escitalopram 10mg. Ho iniziato venerdì 9 febbraio 2018 con 5mg ogni mattina e ho continuato così per una settimana dopo, sempre su consulto con lo psichiatra, ho iniziato a prendere 10mg e ad oggi sono 22 giorni che mantengo questa quota dei 10mg. Dei miglioramenti ci sono stati, nel tono dell'umore e nel ritorno di appetito. Quello che permane è l'insonnia, cioè fatica ad addormentarsi unita a risvegli notturni o anticipatori. Per il momento, sempre su suggerimento dello psichiatra sto "tamponando" con xanax, ne assumo 15 gocce prima di andare a dormire e 10 in caso di risveglio precoce (in genere verso le 3/4 del mattino) il problema dello xanax è che mi permette sì di addormentarmi ma non riesce a farmi dormire per almeno 6/7 ore di fila. Secondo voi è un "problema" dello xanax che da quanto ho letto ha un emivita abbastanza corto o piuttosto il segno che la terapia non ha ancora esplicato del tutto il suo decorso? (in fondo 22 giorni sono un tempo ancora relativamente breve) Volevo anche precisare che lo xanax lo prendo solo prima di andare a letto, nel corso della giornata non ne sento quasi mai la necessità, ogni tanto ne prendo 3/4 gocce anche di giorno ma penso sia più un "bisogno" psicologico piuttosto che ansia vera e propria. Per l'insonnia ho provato, uniti allo xanax, ad integrare melatonina e rimedi omeopatici con le solite erbe sedanti (camomilla, passiflora, luppolo, valeriana ecc..) ma non sortiscono grande effetto.
Con il proseguimento della terapia questa insonnia dovrebbe passare o potrebbe trattarsi di un effetto collaterale che potrebbe anch'esso sparire col mantenimento del farmaco e il progressivo abituarsi del mio corpo a questa molecola? Altri effetti collaterali non ne ho avuti, ne di tipo sessuale ne altri... giusto un paio di giorni di diarrea. Secondo la vostra esperienza è normale dopo 22 giorni di trattamento avere ancora insonnia? Avete anche altri suggerimenti da darmi?
Vi ringrazio per la collaborazione e vi porgo cari saluti
Vincenzo
mi chiamo Vincenzo e ho 35 anni. A seguito di un forte stress familiare ho cominciato ad accusare malesseri come insonnia, perdita di interesse per le attività che prima mi davano piacere, senso di svalutazione e colpa, inappetenza.... insomma sono caduto in depressione.
Tutto questo a settembre del 2017, dopo qualche mese dove ho provato a far fronte da solo a questi malesseri ho deciso di recarmi da una psicologa nel dicembre 2017. Qualche piccolissimo miglioramento c'è stato, ma continuando a persistere senso di vuoto, insonnia, anedonia e apatia ho deciso a inizio febbraio di rivolgermi ad uno psichiatra. Dopo un primo consulto ha reputato necessario, in concomitanza con la terapia psicologica che sto mantenendo, iniziarne anche una farmacologica. Mi ha prescritto Escitalopram 10mg. Ho iniziato venerdì 9 febbraio 2018 con 5mg ogni mattina e ho continuato così per una settimana dopo, sempre su consulto con lo psichiatra, ho iniziato a prendere 10mg e ad oggi sono 22 giorni che mantengo questa quota dei 10mg. Dei miglioramenti ci sono stati, nel tono dell'umore e nel ritorno di appetito. Quello che permane è l'insonnia, cioè fatica ad addormentarsi unita a risvegli notturni o anticipatori. Per il momento, sempre su suggerimento dello psichiatra sto "tamponando" con xanax, ne assumo 15 gocce prima di andare a dormire e 10 in caso di risveglio precoce (in genere verso le 3/4 del mattino) il problema dello xanax è che mi permette sì di addormentarmi ma non riesce a farmi dormire per almeno 6/7 ore di fila. Secondo voi è un "problema" dello xanax che da quanto ho letto ha un emivita abbastanza corto o piuttosto il segno che la terapia non ha ancora esplicato del tutto il suo decorso? (in fondo 22 giorni sono un tempo ancora relativamente breve) Volevo anche precisare che lo xanax lo prendo solo prima di andare a letto, nel corso della giornata non ne sento quasi mai la necessità, ogni tanto ne prendo 3/4 gocce anche di giorno ma penso sia più un "bisogno" psicologico piuttosto che ansia vera e propria. Per l'insonnia ho provato, uniti allo xanax, ad integrare melatonina e rimedi omeopatici con le solite erbe sedanti (camomilla, passiflora, luppolo, valeriana ecc..) ma non sortiscono grande effetto.
Con il proseguimento della terapia questa insonnia dovrebbe passare o potrebbe trattarsi di un effetto collaterale che potrebbe anch'esso sparire col mantenimento del farmaco e il progressivo abituarsi del mio corpo a questa molecola? Altri effetti collaterali non ne ho avuti, ne di tipo sessuale ne altri... giusto un paio di giorni di diarrea. Secondo la vostra esperienza è normale dopo 22 giorni di trattamento avere ancora insonnia? Avete anche altri suggerimenti da darmi?
Vi ringrazio per la collaborazione e vi porgo cari saluti
Vincenzo
[#1]
Gentile utente
l'insonnia potrebbe essere data dal farmaco serotoninergico (Escitalopram) di cui non riferisce se lo assume la sera o al mattino, nel caso fosse la sera Le conviene spostarlo al mattino dopo la colazione, in ogni caso è bene che venga rivalutata con il suo psichiatra la terapia con l'ansiolitico (xanax) modificando i dosaggi o cambiando molecola
l'insonnia potrebbe essere data dal farmaco serotoninergico (Escitalopram) di cui non riferisce se lo assume la sera o al mattino, nel caso fosse la sera Le conviene spostarlo al mattino dopo la colazione, in ogni caso è bene che venga rivalutata con il suo psichiatra la terapia con l'ansiolitico (xanax) modificando i dosaggi o cambiando molecola
Tommaso Vannucchi
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Vannucchi, grazie per la risposta. L'escitalopram lo prendo alla mattina su consiglio dello psichiatra. Questa parziale insonnia quindi può essere un effetto collaterale o più semplicemente un indizio che la cura e i relativi benefici da essa derivati non sono ancora a loro pieno regime? C'è da dire che non sono mai stato uno che dormiva molto, in media 5 o 6 ore a notte... ma almeno prima riuscivo a farle filate e senza risvegli.. per lo xanax mercoledì ho appuntamento con lo psichiatra e ne parlerò con lui.
Grazie dell'attenzione
Grazie dell'attenzione
[#3]
Utente
Buongiorno, a seguito della visita di controllo presso il mio psichiatra mi è stato suggerito di aumentare la posologia dell'escitalopram da 10mg a 20mg perchè secondo lui non c'è ancora stato un significativo miglioramento (continui pensieri intrusivi, insonnia, ansia e apatia) Sono a 29 giorni di trattamento con 10mg. Ora da due giorni sono passato a 20mg per valutare se questo innalzamento di posologia produrrà dei benefici secondo la vostra esperienza quanto dovrò attendere? Ho il terrore che questa molecola possa non funzionare su di me...
Grazie
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1k visite dal 16/03/2018.
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Approfondimento su Insonnia
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