Uso di eroina
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Gentile utente,
L'uso di eroina, anche se regolare, non costituisce di per sé malattia. Però, molto spesso, lo diventa prima o poi. Il danno maggiore per l'eroina deriva dal fatto che si sia perso il controllo sul desiderio di consumarla, e quindi dal fatto che si sia diventati dipendenti, ovvero (in parole povere) disposti a qualsiasi cosa pur di avere ancora eroina. Se si è dipendenti da eroina (e questo soltanto uno specialista può stabilirlo con una visita) è necessario sottoporsi ad un trattamento per liberarsi dalla dipendenza da eroina. Esistono trattamenti efficaci (metadone in primis, buprenorfina, naltrexone), che posso risolvere il problema anche rapidamente ma devono comunque proseguire, nel senso della prosecuzione dell'assunzione del farmaco utilizzato, per lungo tempo. Una volta ritrovato il proprio equilibrio si può continuare a curarsi facendo una vita normale e riprendendo anzi il proprio percorso di vita. In altre parole le cure non "bloccano" in una condizione di stallo, anzi facilitano la ripresa gradualmente.
La dipendenza, come ho detto, va diagnosticata in sede medica, però non bisogna sottovalutarla. Per esempio, la dipendenza è una malattia che "si prende", e può benissimo darsi che non la si avesse fino a un anno prima e invece allo stato attuale si. Un tossicodipendente da poco tempo è meno grave di uno che lo è da anni, o di uno che vive per la strada, per varie ragioni e per la durata della malattia, ma sostanzialmente la malattia è la stessa, quindi prima o poi tutti approdano allo stesso disadattamento. Il fatto che si riesca a smettere non importa, perché la malattia permette interruzioni ma non permette di decidere quando e come ricominciare, semplicemente rende la cosa incontrollabile. Il fatto che un soggetto ritenga di controllare la situazione, o che neghi risolutamente di avere il problema, spesso è un sintomo della malattia, ovvero è la malattia stessa che si esprime attraverso questi ragionamenti. In linea generale, quanto meno una persona è preoccupata di aver perso il controllo o che questo possa accadere, tanto più probabilmente è divenuto tossicomane.
Il fatto che una persona non abbia sintomi di astinenza non significa niente, soltanto che recentemente non ha utilizzato molta eroina o non ne sta usando, ma questo non ha nessun peso sul rischio di ricaduta. I tossicodipendenti non usano eroina per evitare l'astinenza (può essere una "scusa") ma perché comunque sono attratti in maniera continua dall'eroina; semmai è vero il contrario, cioè che iniziano ad avere astinenza come conseguenza del fatto che hanno utilizzato eroina in maniera regolare.
Per curarsi esistono i SerT, i medici di base, gli specialisti del settore che possono operare a vario livello. Se vuole informazioni ulteriori sulla questione può rivolgersi inoltre ad un'associazione scientificamente valida tramite il sito www.sims.it., o richiedere ulteriori chiarimenti in questa sede.
L'uso di eroina, anche se regolare, non costituisce di per sé malattia. Però, molto spesso, lo diventa prima o poi. Il danno maggiore per l'eroina deriva dal fatto che si sia perso il controllo sul desiderio di consumarla, e quindi dal fatto che si sia diventati dipendenti, ovvero (in parole povere) disposti a qualsiasi cosa pur di avere ancora eroina. Se si è dipendenti da eroina (e questo soltanto uno specialista può stabilirlo con una visita) è necessario sottoporsi ad un trattamento per liberarsi dalla dipendenza da eroina. Esistono trattamenti efficaci (metadone in primis, buprenorfina, naltrexone), che posso risolvere il problema anche rapidamente ma devono comunque proseguire, nel senso della prosecuzione dell'assunzione del farmaco utilizzato, per lungo tempo. Una volta ritrovato il proprio equilibrio si può continuare a curarsi facendo una vita normale e riprendendo anzi il proprio percorso di vita. In altre parole le cure non "bloccano" in una condizione di stallo, anzi facilitano la ripresa gradualmente.
La dipendenza, come ho detto, va diagnosticata in sede medica, però non bisogna sottovalutarla. Per esempio, la dipendenza è una malattia che "si prende", e può benissimo darsi che non la si avesse fino a un anno prima e invece allo stato attuale si. Un tossicodipendente da poco tempo è meno grave di uno che lo è da anni, o di uno che vive per la strada, per varie ragioni e per la durata della malattia, ma sostanzialmente la malattia è la stessa, quindi prima o poi tutti approdano allo stesso disadattamento. Il fatto che si riesca a smettere non importa, perché la malattia permette interruzioni ma non permette di decidere quando e come ricominciare, semplicemente rende la cosa incontrollabile. Il fatto che un soggetto ritenga di controllare la situazione, o che neghi risolutamente di avere il problema, spesso è un sintomo della malattia, ovvero è la malattia stessa che si esprime attraverso questi ragionamenti. In linea generale, quanto meno una persona è preoccupata di aver perso il controllo o che questo possa accadere, tanto più probabilmente è divenuto tossicomane.
Il fatto che una persona non abbia sintomi di astinenza non significa niente, soltanto che recentemente non ha utilizzato molta eroina o non ne sta usando, ma questo non ha nessun peso sul rischio di ricaduta. I tossicodipendenti non usano eroina per evitare l'astinenza (può essere una "scusa") ma perché comunque sono attratti in maniera continua dall'eroina; semmai è vero il contrario, cioè che iniziano ad avere astinenza come conseguenza del fatto che hanno utilizzato eroina in maniera regolare.
Per curarsi esistono i SerT, i medici di base, gli specialisti del settore che possono operare a vario livello. Se vuole informazioni ulteriori sulla questione può rivolgersi inoltre ad un'associazione scientificamente valida tramite il sito www.sims.it., o richiedere ulteriori chiarimenti in questa sede.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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