Delorazepam, effetti collaterali, emivita
Gentili Dottori,
Ho 26 anni, e sono in cura per un DAP esordito circa 20 mesi fa.
In seguito ad adeguata psicoterapia più terapia farmacologica prescritta dal medico-psichiatra di mio riferimento -e di cui ho massima fiducia- le cose sono migliorate sensibilmente soprattutto negli ultimi mesi, riuscendo quasi a ripristinare una serenità ed un equilibrio quantomeno soddisfacenti.
Recentemente, però, vale a dire nel corso degli ultimi 10 giorni -probabilmente anche a causa di concomitanti eventi piuttosto stressanti- ho avuto un riacutizzarsi di episodi ansiosi di moderata/intensa entità, ai quali ho ovviato con assunzione di 7-8 gocce di Delorazepam (EN) laddove ve ne fosse bisogno. L'altro ieri, invece, l'episodio ansioso si è ahimè tramutato in un autentico attacco di panico. Dato che tutta l'inerente e gravosa sintomatologia non accennava a placarsi dopo 15 gocce di EN, ho deciso di andare al Pronto Soccorso (sospinto forse anche da una mia conclamata forma ipocondriaca). Lì, una volta accertato che i parametri vitali non destavano alcunché d'allarmante, il medico di turno ritiene comunque opportuno farmi fare un'iniezione intramuscolo di 1mg di Delorazepam (che, se non vado errato, corrispondono a circa 26 gocce di EN). Insomma, poco più di 1,5 mg di Delorazepam nel giro di 120-150 minuti.
Ecco, spiegato l'antefatto, la mia questione è la seguente.
- E' possibile che data l'emivita piuttosto lunga del farmaco da me assunto, i suoi effetti collaterali possano perdurare anche nei giorni successivi all'assunzione dello stesso? Dopo quanto possono considerarsi "inefficaci" i "residui" farmacologici presenti nel sangue?
Sperando di aver spiegato con quanta più chiarezza possibile,
Ringrazio della disponibilità e porgo distinti saluti.
Ho 26 anni, e sono in cura per un DAP esordito circa 20 mesi fa.
In seguito ad adeguata psicoterapia più terapia farmacologica prescritta dal medico-psichiatra di mio riferimento -e di cui ho massima fiducia- le cose sono migliorate sensibilmente soprattutto negli ultimi mesi, riuscendo quasi a ripristinare una serenità ed un equilibrio quantomeno soddisfacenti.
Recentemente, però, vale a dire nel corso degli ultimi 10 giorni -probabilmente anche a causa di concomitanti eventi piuttosto stressanti- ho avuto un riacutizzarsi di episodi ansiosi di moderata/intensa entità, ai quali ho ovviato con assunzione di 7-8 gocce di Delorazepam (EN) laddove ve ne fosse bisogno. L'altro ieri, invece, l'episodio ansioso si è ahimè tramutato in un autentico attacco di panico. Dato che tutta l'inerente e gravosa sintomatologia non accennava a placarsi dopo 15 gocce di EN, ho deciso di andare al Pronto Soccorso (sospinto forse anche da una mia conclamata forma ipocondriaca). Lì, una volta accertato che i parametri vitali non destavano alcunché d'allarmante, il medico di turno ritiene comunque opportuno farmi fare un'iniezione intramuscolo di 1mg di Delorazepam (che, se non vado errato, corrispondono a circa 26 gocce di EN). Insomma, poco più di 1,5 mg di Delorazepam nel giro di 120-150 minuti.
Ecco, spiegato l'antefatto, la mia questione è la seguente.
- E' possibile che data l'emivita piuttosto lunga del farmaco da me assunto, i suoi effetti collaterali possano perdurare anche nei giorni successivi all'assunzione dello stesso? Dopo quanto possono considerarsi "inefficaci" i "residui" farmacologici presenti nel sangue?
Sperando di aver spiegato con quanta più chiarezza possibile,
Ringrazio della disponibilità e porgo distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 22.2k visite dal 19/03/2013.
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