Insomnia
Spettabili medici,
io sono un uomo di 37 anni e dopo essere stato in cura con sertralina, clorpromazina e bromazepam per una forte depressione ed insonnia ho terminato la cura. Ora assumo circa 10 mg di melatonina senza iperico ma con valeriana e tisane di comomilla e passiflora. Vorrei sapere quali sono gli effetti collaterali della melatonina ed eventualmente se può dare problemi nell'attività sessuale e problemi dermatologici (ho notato la presenza di follicoliti), soprattutto dopo la rasatura, in quanto da quando la prendo sono abbastanza soggetto ad averli. Può essere un effetto collaterale dell' assunzione di melatonina?
Riongrazio anticipatamente
io sono un uomo di 37 anni e dopo essere stato in cura con sertralina, clorpromazina e bromazepam per una forte depressione ed insonnia ho terminato la cura. Ora assumo circa 10 mg di melatonina senza iperico ma con valeriana e tisane di comomilla e passiflora. Vorrei sapere quali sono gli effetti collaterali della melatonina ed eventualmente se può dare problemi nell'attività sessuale e problemi dermatologici (ho notato la presenza di follicoliti), soprattutto dopo la rasatura, in quanto da quando la prendo sono abbastanza soggetto ad averli. Può essere un effetto collaterale dell' assunzione di melatonina?
Riongrazio anticipatamente
[#1]
Gentile utente,
la melatonina è un ormone che può interferire con la funzionalità dell'apparato reproduttivo e che può dare luogo anche alle manifestazioni di iperattività del sistema immunitario, anche a livello cutaneo. Tali effetti non sono frequenti. Tuttavia, Lei né assume una dose di gran lunga superiore a quella considerata sicura. Non so se Lei assume i rimedi che ha citato come auto-medicazione o sotto monitoraggio medico, ma in ogni modo il monitoraggio medico vedo importante. A parte che la dose della melatonina, come ho scritto, è oltre il range della sicurezza, ci sono anche gli altri aspetti degni di nota:
- le reazioni, ad esempio a livello cutaneo, sono possibili anche in risposta ai componenti aggiuntivi delle compresse ("eccipienti") e anche in reazione ai costituenti delle tisane a base di erbe;
- è possibile anche una reazione alla sospensione della cura coi farmaci che Lei ha assunto prima, in quanto la clorpromazina, ad esempio, ha anche un effetto antiistaminico, il quale può darsi si sente a mancare; anche la sertralina può avere interazioni complesse con il sistema immunitario. Non sarebbero comunque gli effetti soliti da sospensione di tali farmaci.
- ci vuole una visita medica per accertare la forma e la gravità della "follicolite", che può dipendere anche dalle cause non medicamentose (da cause allergiche, fisiologici, dal metodo di rasatura, ecc.);
- assumere una cura "naturale" per rimediare alla sospensione dei farmaci "di sintesi" non è detto che sia sempre la strategia corretta: in fondo sta sempre assumendo un medicinale (sintetico o naturale che sia) e permane la dipendenza del sonno dall'induzione medicamentosa. Le modalità ottimali di sospensione dei farmaci che Lei ha asunto prima prevedono molta gradualità ed il tener conto del grado e della durata di compenso della malattia, e la sospensione fatta bene è quella che non richiede le cure sostitutive;
- inoltre, la permanenza dell'insonnia può essere anche un segno del compenso incompleto della malattia che Lei curava prima. La sospensione della cura precedente è stata decisa dallo specialista che Le ha seguito, dal Suo medico di Base o da Lei stesso? Avrebbe senso di fare una rivisita di controllo dallo specialista psichiatra per quanto riguarda i sintomi residui (come l'insonnia). Pensare di risolvere i problemi arrangiandosi per conto proprio e solo col nostro supporto informativo è un'illusione.
la melatonina è un ormone che può interferire con la funzionalità dell'apparato reproduttivo e che può dare luogo anche alle manifestazioni di iperattività del sistema immunitario, anche a livello cutaneo. Tali effetti non sono frequenti. Tuttavia, Lei né assume una dose di gran lunga superiore a quella considerata sicura. Non so se Lei assume i rimedi che ha citato come auto-medicazione o sotto monitoraggio medico, ma in ogni modo il monitoraggio medico vedo importante. A parte che la dose della melatonina, come ho scritto, è oltre il range della sicurezza, ci sono anche gli altri aspetti degni di nota:
- le reazioni, ad esempio a livello cutaneo, sono possibili anche in risposta ai componenti aggiuntivi delle compresse ("eccipienti") e anche in reazione ai costituenti delle tisane a base di erbe;
- è possibile anche una reazione alla sospensione della cura coi farmaci che Lei ha assunto prima, in quanto la clorpromazina, ad esempio, ha anche un effetto antiistaminico, il quale può darsi si sente a mancare; anche la sertralina può avere interazioni complesse con il sistema immunitario. Non sarebbero comunque gli effetti soliti da sospensione di tali farmaci.
- ci vuole una visita medica per accertare la forma e la gravità della "follicolite", che può dipendere anche dalle cause non medicamentose (da cause allergiche, fisiologici, dal metodo di rasatura, ecc.);
- assumere una cura "naturale" per rimediare alla sospensione dei farmaci "di sintesi" non è detto che sia sempre la strategia corretta: in fondo sta sempre assumendo un medicinale (sintetico o naturale che sia) e permane la dipendenza del sonno dall'induzione medicamentosa. Le modalità ottimali di sospensione dei farmaci che Lei ha asunto prima prevedono molta gradualità ed il tener conto del grado e della durata di compenso della malattia, e la sospensione fatta bene è quella che non richiede le cure sostitutive;
- inoltre, la permanenza dell'insonnia può essere anche un segno del compenso incompleto della malattia che Lei curava prima. La sospensione della cura precedente è stata decisa dallo specialista che Le ha seguito, dal Suo medico di Base o da Lei stesso? Avrebbe senso di fare una rivisita di controllo dallo specialista psichiatra per quanto riguarda i sintomi residui (come l'insonnia). Pensare di risolvere i problemi arrangiandosi per conto proprio e solo col nostro supporto informativo è un'illusione.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Perfettemente d'accordo dottore. Ho sospeso la terapia in quanto ho raggiunto e diciamo "sconfitto" la depressione. Ovviamente non solo con l'uso di farmaci ma con una "cambio mentale" ecc... E l'ho fatto in accordo con il medico. Lo so che è un medicinale chimico anche la melatonia, (in francia, se non sbaglio, viene venduta solo dietro presentazione di ricetta medica)per questo chiedevo se poteva dare degli effetti collaterali e se devo essere sincero la melatonina l'ho presa senza consulto medico. Ma perchè "in astinenza" per la sospensione di bdz (graduale) avevo difficoltà a dormire, che con la melatonina ho diciamo, sconfitto. Lo sò che la posologia sarebbe di 5 mg e presto passerò a quella (cioè applico una riduzione anche a quella). E chiaramente so che "l'automedicazione" non è scienza. Comunque ho fatto degli studi universitari e, sa, evendoli anche provati sulla propria pelle, una superficiale conoscenza in più si ha. Però volevo specificare che non prendo l'iperico a sostegno, ma al massimo la valeriana, se non trovo solo la melatonina (non è di così facile reperibilità). Sinceramente non sento più il bisogno dopo qualche anno di piscoterapia e di consulenze psichiatriche di recarmi per ulteriori consulti, ma magari dal mio medico di base o dalla psichiatra posso anche recarmi, per richiedere info sulla melatonina. La ringrazio, molto cortese puntuale e veloce! Però li ho sospesi circa 6 mesi fa. E' possibile che si senta ancora un "rebound" (se mipassa il termine) dato dalla sospensione dopo 5/6 mesi? Forse magari devo anche stare più attento quanto mi rado, insomma un po' più calmo :-)
[#3]
Gentile utente,
penso che sia importante chiarire alcuni aspetti.
Se la cura precedente è stata sospesa circa 6 mesi fa, è poco probabile un fenomeno "rebound", mentre, a rigore, non si può escludere lo stato di compenso incompleto, e di certo non si può escludere che si poteva crearsi una forma di dipendenza dalla melatonina e dalla valeriana, se li ha assunti per i successivi 6 mesi.
La dipendenza dalla melatonina non l'ha vista nella mia pratica, ma è senz'altro possibile, perché la dipendenza può svilupparsi da qualsiasi cosa che dà beneficio, e nel caso della melatonina, si tratta di un ormone, dunque si tratta potenzialmente degli effetti non necessariamente negativi, ma senz'altro complessi sull'organismo, ai quali quest'ultimo poteva "abituarsi". Ci aggiungiamo anche l'abitudine psicologica.
Lei scrive anche che la melatonina che usa non è di facile reperibilità. Alllora, potrebbe trattarsi di una formulazione di qualità diversa rispetto a quella che abitualmente troviamo anche ai supermercati ? Se sì, questo potrebbe rendere ragioni all'ipotesi della dipendenza.
Per quanto riguarda la valeriana, la dipendenza non è meno probabile. Anzi, la valeriana officinalis ha alcuni meccanismi d'azione simili alle benzodiazepine. Da aggiungere che, se usa le tinture di valeriana, di questi alcune possono essere a base di alcool come solvente (lì c'è l'alcool in quantità proprio minime, però bisogna vedere quanto ne prende, e poi, ad alcune persone anche le quantità minime bastano per produrre effetti). La valeriana è talvolta usata per curare l'astinenza da ipnotici classici, ma se il suo uso si protrae per mesi, sta a significare qualcos'altro.
Dunque, porrei la domanda: perché a distanza di sei mesi dalla sospensione della cura, è presente ancora la necessità di ricorrere ad una terapia ipnoinducente ?
- dipendenza dai rimedi ?
- dipendenza psicologica dall'approccio in sé (che l'insonnia bisogna affrontare con le cure "esterne" all'organismo?)
- lo stato di compenso incompleto della malattia precedentemente curata ?
(i disturbi di umore hanno tipicamente un andamento ciclico)
- altri tipi di problematiche: indipendenti dalla malattia curata ? (fattori di stress, abitudini scorrette, fattori "fisici", ecc.) ?
Lei scrive:
<<..Lo so che è un medicinale chimico anche la melatonia..>>
- E' un ormone prodotto fisiologicamente dal nostro organismo (ma nelle quantità parecchio più piccole rispetto ai dosaggi di molte formulazioni comercializzati); trattandosi di una molecola con una struttura nota, può essere prodotta industrialmente; ma se è "chimico" (nel senso "di sintesi") o se è "naturale" (nel senso di essere estratto dai materiali naturalmente presenti senza molte altre sostanziali elaborazioni, come i preparati erboristici) non cambia. In entrambi i casi un rimedio può avere gli effetti collaterali. Anzi, nel caso dei rimedi "di sintesi", il profilo degli effetti è generalmente più noto e più prevedibile, mentre nel caso dei "prodotti naturali", anche se sono da banco e anche se è scritto che non hanno effetti collaterali, questi sono semplicemente meno studiati.
Semplicemente, ogni rimedio, può avere sull'organismo umano più effetti: alcuni noti, altri meno o non noti, alcuni noi consideriamo "desiderabili", altri consideriamo "indesiderabili" (a secondo degli obbiettivi e, spesso, a secondo la logica).
<<..Lo sò che la posologia sarebbe di 5 mg e presto passerò a quella (cioè applico una riduzione anche a quella)..>>
- Le consiglio comunque di concordarlo con il Suo psichiatra o con il Suo medico di base: una posologia universale non c'è, ogni organismo ha bisogno della propria e dei propri tempi.
<<..so che "l'automedicazione" non è scienza. Comunque ho fatto degli studi universitari e, sa, evendoli anche provati sulla propria pelle, una superficiale conoscenza in più si ha..>>
- Se mi permette, non è questo il punto. Anche quello che viene richiesto dal medico che fa la prescrizione ed il monitoraggio di un rimedio non è la scienza nel senso esatto, non è solo la questione delle conoscenze scientifiche o del metodo scientifico nel senso stretto. Il punto è che il medico facendo il proprio mestiere applica un ragionamento "clinico" che è un punto di vista sotto il quale i pazienti stessi spesso non sono soliti a vedere i problemi, ed inoltre il medico è facilitato perché ha uno sguardo sui problemi dall'esterno, meno condizionato (obbiettivo), mentre il paziente tende a vederli dal proprio punto di vista (soggettivo), e tanto è maggiore il disaggio prodotto dai sntomi (o da un sintomo), tanto questa differenza fra l'obbiettivo ed il soggettivo è maggiore. Ad esempio, il curare l'insonnia in maniera distaccata da tutto il resto è tipico di molti pazienti, ma sicuramente non è un approccio clinico.
Ci sono anche i medici che tendono a curarsi da soli, perché sentono di avere le conoscenze e le esperienze necessarie, però, secondo me, sbagliano e, non proprio di rado, si devastano.
Comunque, tornando al nostro discorso, millioni di persone nel mondo praticano l'automedicazione, ci sono anche i prodotti ufficialmente permessi a scopo di automedicazione. Quello che è centrale però è il motivo in ogni singolo caso. Se una persona ricorre all'automedicazione sullo sfondo della storia di un disturbo di una certa importanza (e per il quale è ricorsa ai medici) e pratica l'automedicazione per mesi, come l'alternativa al rivolgersi al medico, porrei molti punti interrogativi: in sostanza, non lo approverei.
Posso capire che il tornare dai medici possa essere avvertito come una "contraddizione" rispetto al sentimento di aver sconfitto la malattia, o, peggio, come un mancato riconoscimento delle proprie potenzialità intellettive ed emotive. Spero che Lei possa essere d'accordo con me, che tali conclusioni sono soggettive. I medici e gli specialisti servono anche quando siamo sani, o per lo meno, ci sentiamo sani, che non è poco.
penso che sia importante chiarire alcuni aspetti.
Se la cura precedente è stata sospesa circa 6 mesi fa, è poco probabile un fenomeno "rebound", mentre, a rigore, non si può escludere lo stato di compenso incompleto, e di certo non si può escludere che si poteva crearsi una forma di dipendenza dalla melatonina e dalla valeriana, se li ha assunti per i successivi 6 mesi.
La dipendenza dalla melatonina non l'ha vista nella mia pratica, ma è senz'altro possibile, perché la dipendenza può svilupparsi da qualsiasi cosa che dà beneficio, e nel caso della melatonina, si tratta di un ormone, dunque si tratta potenzialmente degli effetti non necessariamente negativi, ma senz'altro complessi sull'organismo, ai quali quest'ultimo poteva "abituarsi". Ci aggiungiamo anche l'abitudine psicologica.
Lei scrive anche che la melatonina che usa non è di facile reperibilità. Alllora, potrebbe trattarsi di una formulazione di qualità diversa rispetto a quella che abitualmente troviamo anche ai supermercati ? Se sì, questo potrebbe rendere ragioni all'ipotesi della dipendenza.
Per quanto riguarda la valeriana, la dipendenza non è meno probabile. Anzi, la valeriana officinalis ha alcuni meccanismi d'azione simili alle benzodiazepine. Da aggiungere che, se usa le tinture di valeriana, di questi alcune possono essere a base di alcool come solvente (lì c'è l'alcool in quantità proprio minime, però bisogna vedere quanto ne prende, e poi, ad alcune persone anche le quantità minime bastano per produrre effetti). La valeriana è talvolta usata per curare l'astinenza da ipnotici classici, ma se il suo uso si protrae per mesi, sta a significare qualcos'altro.
Dunque, porrei la domanda: perché a distanza di sei mesi dalla sospensione della cura, è presente ancora la necessità di ricorrere ad una terapia ipnoinducente ?
- dipendenza dai rimedi ?
- dipendenza psicologica dall'approccio in sé (che l'insonnia bisogna affrontare con le cure "esterne" all'organismo?)
- lo stato di compenso incompleto della malattia precedentemente curata ?
(i disturbi di umore hanno tipicamente un andamento ciclico)
- altri tipi di problematiche: indipendenti dalla malattia curata ? (fattori di stress, abitudini scorrette, fattori "fisici", ecc.) ?
Lei scrive:
<<..Lo so che è un medicinale chimico anche la melatonia..>>
- E' un ormone prodotto fisiologicamente dal nostro organismo (ma nelle quantità parecchio più piccole rispetto ai dosaggi di molte formulazioni comercializzati); trattandosi di una molecola con una struttura nota, può essere prodotta industrialmente; ma se è "chimico" (nel senso "di sintesi") o se è "naturale" (nel senso di essere estratto dai materiali naturalmente presenti senza molte altre sostanziali elaborazioni, come i preparati erboristici) non cambia. In entrambi i casi un rimedio può avere gli effetti collaterali. Anzi, nel caso dei rimedi "di sintesi", il profilo degli effetti è generalmente più noto e più prevedibile, mentre nel caso dei "prodotti naturali", anche se sono da banco e anche se è scritto che non hanno effetti collaterali, questi sono semplicemente meno studiati.
Semplicemente, ogni rimedio, può avere sull'organismo umano più effetti: alcuni noti, altri meno o non noti, alcuni noi consideriamo "desiderabili", altri consideriamo "indesiderabili" (a secondo degli obbiettivi e, spesso, a secondo la logica).
<<..Lo sò che la posologia sarebbe di 5 mg e presto passerò a quella (cioè applico una riduzione anche a quella)..>>
- Le consiglio comunque di concordarlo con il Suo psichiatra o con il Suo medico di base: una posologia universale non c'è, ogni organismo ha bisogno della propria e dei propri tempi.
<<..so che "l'automedicazione" non è scienza. Comunque ho fatto degli studi universitari e, sa, evendoli anche provati sulla propria pelle, una superficiale conoscenza in più si ha..>>
- Se mi permette, non è questo il punto. Anche quello che viene richiesto dal medico che fa la prescrizione ed il monitoraggio di un rimedio non è la scienza nel senso esatto, non è solo la questione delle conoscenze scientifiche o del metodo scientifico nel senso stretto. Il punto è che il medico facendo il proprio mestiere applica un ragionamento "clinico" che è un punto di vista sotto il quale i pazienti stessi spesso non sono soliti a vedere i problemi, ed inoltre il medico è facilitato perché ha uno sguardo sui problemi dall'esterno, meno condizionato (obbiettivo), mentre il paziente tende a vederli dal proprio punto di vista (soggettivo), e tanto è maggiore il disaggio prodotto dai sntomi (o da un sintomo), tanto questa differenza fra l'obbiettivo ed il soggettivo è maggiore. Ad esempio, il curare l'insonnia in maniera distaccata da tutto il resto è tipico di molti pazienti, ma sicuramente non è un approccio clinico.
Ci sono anche i medici che tendono a curarsi da soli, perché sentono di avere le conoscenze e le esperienze necessarie, però, secondo me, sbagliano e, non proprio di rado, si devastano.
Comunque, tornando al nostro discorso, millioni di persone nel mondo praticano l'automedicazione, ci sono anche i prodotti ufficialmente permessi a scopo di automedicazione. Quello che è centrale però è il motivo in ogni singolo caso. Se una persona ricorre all'automedicazione sullo sfondo della storia di un disturbo di una certa importanza (e per il quale è ricorsa ai medici) e pratica l'automedicazione per mesi, come l'alternativa al rivolgersi al medico, porrei molti punti interrogativi: in sostanza, non lo approverei.
Posso capire che il tornare dai medici possa essere avvertito come una "contraddizione" rispetto al sentimento di aver sconfitto la malattia, o, peggio, come un mancato riconoscimento delle proprie potenzialità intellettive ed emotive. Spero che Lei possa essere d'accordo con me, che tali conclusioni sono soggettive. I medici e gli specialisti servono anche quando siamo sani, o per lo meno, ci sentiamo sani, che non è poco.
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Utente
Bene, quindi escludiamo il rebuond per la sospensione della bdz (o quasi). Compenso incompleto lo escluderei, perchè il discorso qui si fa complesso data l'amnesi e la sintomatologia. Mi dilungherei molto e preferisco non trattare certi argomenti per via telematica. Diciamo che ho avuto altri problemi di dipendenze. E ho discusso la mia tesi in merito. Ora non sapevo che la melatonina desse forme di dipendenza (se non quella meramente psicologica, data dal suo assumerla). In definitiva, quindi mi recherò dal mio psichiatra. Sì sapevo che era un ormone presente nel notro organismo e che regola il sonno-veglia, e il "chimico" intendevo prodotta in laboratorio quindi di sintesi. Il discorso della reperibilità è data dal fatto che non sempre nei supermercati hanno lo stesso prodotto. Alcune volte hanno la meletonina 5 mg più valeriana 45 mg altre il melasin up con iperico ecc. Neppure della valeriana sapevo, ma nello specifico io uso spesso melatonina 5 mg più valeriana in compresse e una camomilla in tazza. Quoto in pieno il suo argomentare circa l'automedicazione e il ragionamento clinico da "super partes" del medico curante. Mi rivolgerò a lui. La ringrazio molto per la solerzia e la precisione.
Buona notte!
Buona notte!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.6k visite dal 15/04/2012.
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Approfondimento su Insonnia
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