Clinica specializzata in disintossicazione da eroina
Buonasera a tutti e grazie in anticipo di una eventuale risposta. Sono un uomo di 39 anni; circa 10 anni fa ho iniziato ad inalare eroina in maniera saltuaria, dopo un paio di anni ho iniziato a fumarla. Da quel momento l'uso è diventato via via più frequente e, oramai, sono circa 5 anni che fumo eroina tutti i giorni. Ho frequentato il sert della mia città dal Dicembre 2007 a circa un mese fa, trattato con il metadone, e ho anche frequentato privatamente una nota psicoterapeuta, la quale mi è stata d'aiuto più che altro per arrivare a comprendere quali possano essere stati i problemi che mi hanno portato alla dipendenza da eroina. Apparte questa presa di coscienza, nonostante il metadone, non sono mai riuscito ad abbandonare l'eroina se non per periodi di 1/2 settimane, al massimo un mese e mezzo, in occasione di vacanze con la mia ex convivente (che ovviamente ho lasciato). Fumavo eroina, e il metadone che settimanalmente il medico di base mi prescriveva, lo mettevo da parte per i periodi di magra o di difficoltà economiche, finchè, a fine Maggio scorso, il sert ha deciso di interrompermi la terapia in quanto, dal Settembre 09, nonostante varie lettere al mio medico (che peraltro, molto distratto, dimenticava di parlarmene), non mi presentavo per le morfinurie. Mi è crollato il mondo addosso, mi sono sentito condannato dalle autorità ad una vita da tossico, finchè qualche settimana fa, nell'azienda in cui lavoro, ho conosciuto una splendida ragazza di 26 anni, appena assunta, che si è innamorata di me. Vorrei stare con lei ma mi sento sporco. Ha un fidanzato ma sarebbe disposta a lasciarlo se solo le dicessi "vediamoci fuori di qui". Allora ho deciso di smettere subito e ieri ho comprato del metadone di contrabbando, almeno per staccare subito dall'eroina. Ma questo non basterà per arrivare alla "pulizia" completa. Ora ricomincerò anche a fare sport, andare al mare, ecc., ma vorrei fare di più. Dal momento che non ho problemi di soldi (soprattutto se non compro più eroina), avevo pensato di cercare una clinica specializzata dove andare tra 2/3 settimane, dopo un rapido scalaggio del metadone, per fare una terapia sintomatica ed arrivare ad essere drug-free. E arrivo al punto della mia richiesta di consulto: esiste una clinica del genere? Cercando sul web sembrerebbe di no. La rete è monopolizzata da Narconon, una specie di fanchising a puro scopo di lucro, gestito da individui senza scrupoli, che tengono segregati dei ragazzini in astinenza (danno solo delle finte vitamine), facendo tirare fuori montagne di soldi a genitori disperati che ingenuamente hanno firmato delle autorizzazioni che gli danno carta bianca. Sono pronto a terapie sintomatiche, del sonno, lavaggio del sangue, qualsiasi cosa basta che sia fatta seriamente. Vi prego dottori, datemi un nome e indirizzo. Cordiali saluti.
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Gentile utente,
Lei sta sbagliando completamente. Cercare disintossicazioni rapide non è una via verso la soluzione,è solo un modo di vedere le cose dal punto di vista della malattia.
Le cure per la dipendenza da eroina ci sono da decenni, e sono affidabili, oltretutto programmabili. Lei ha autogestito una prescrizione, che magari non aveva dato risultati soddisfacenti, ma questa non è una ragione per sospendere il trattamento, se mai per farlo adeguare. Ovviamente questo spetta al medico, tuttavia se il paziente non si presenta più è impossibile procedere.
La terapia metadonica prevede il raggiungimento graduale di dosi anti-desiderio che coincidono di regola con dosi bloccanti contro gli effetti dell'eroina, non so se le dosi da lei assunte fossero queste, presumo che fossero decisamente basse, e che le abbia ulteriormente abbassate gestendo il farmaco non a fini terapeutici, ma come riserva per le emergenze (astinenziali).
Le cliniche specializzate esistono, ma la disintossicazione niente cambia della malattia se non uno stato di tolleranza agli oppiacei, cioè la presente assuefazione. Questo, se la persona ricade subito dopo, può corrispondere anche ad un rischio maggiore.
Il fatto che una persnoa ricada dopo un tempo più o meno lungo è scontato, per definizione della malattia. Tossicodipendenza non significa né assuefazione, né astinenza, né abitudine, né "pesantezza" dell'uso, significa semplicemente tendenza spontanea alla ricaduta nonostante le intenzioni di controllare il proprio desiderio. Non ci sono ragioni particolari da gestire per evitarla, è sufficiente la malattia in sé, a livello biologico, per determinarla.
La cosa utile in questi casi è:
- impostare una cura iniziale secondo i protocolli per ottenere buoni risultati
- farsi spiegare, non una singola volta, ma periodicamente, che tipo di lavoro si fa, con quali obiettivi e a che punto siamo, per recuperare una visione corretta della malattia e della cura
-accettare che le "idee geniali" che vengono a chi è tossicodipendente sono purtroppo sempre le stesse, e intorno ad esser è stato costruito un sistema che le riceve e le organizza, per dare una risposta immediata, ma questo significa seguire l'andamento della malattia, tra cure e disintossicazioni e ricadute, e complicazioni in più ad ogni ciclo, e non andare gradualmente dalla malattia alla salute mediante un programma controllabile.
Cure a breve termine per questa malattia non ne esistono. Ma le cure, pur dovendo durare, possono produrre ottimi risultati già dopo i primi mesi.
Lei sta sbagliando completamente. Cercare disintossicazioni rapide non è una via verso la soluzione,è solo un modo di vedere le cose dal punto di vista della malattia.
Le cure per la dipendenza da eroina ci sono da decenni, e sono affidabili, oltretutto programmabili. Lei ha autogestito una prescrizione, che magari non aveva dato risultati soddisfacenti, ma questa non è una ragione per sospendere il trattamento, se mai per farlo adeguare. Ovviamente questo spetta al medico, tuttavia se il paziente non si presenta più è impossibile procedere.
La terapia metadonica prevede il raggiungimento graduale di dosi anti-desiderio che coincidono di regola con dosi bloccanti contro gli effetti dell'eroina, non so se le dosi da lei assunte fossero queste, presumo che fossero decisamente basse, e che le abbia ulteriormente abbassate gestendo il farmaco non a fini terapeutici, ma come riserva per le emergenze (astinenziali).
Le cliniche specializzate esistono, ma la disintossicazione niente cambia della malattia se non uno stato di tolleranza agli oppiacei, cioè la presente assuefazione. Questo, se la persona ricade subito dopo, può corrispondere anche ad un rischio maggiore.
Il fatto che una persnoa ricada dopo un tempo più o meno lungo è scontato, per definizione della malattia. Tossicodipendenza non significa né assuefazione, né astinenza, né abitudine, né "pesantezza" dell'uso, significa semplicemente tendenza spontanea alla ricaduta nonostante le intenzioni di controllare il proprio desiderio. Non ci sono ragioni particolari da gestire per evitarla, è sufficiente la malattia in sé, a livello biologico, per determinarla.
La cosa utile in questi casi è:
- impostare una cura iniziale secondo i protocolli per ottenere buoni risultati
- farsi spiegare, non una singola volta, ma periodicamente, che tipo di lavoro si fa, con quali obiettivi e a che punto siamo, per recuperare una visione corretta della malattia e della cura
-accettare che le "idee geniali" che vengono a chi è tossicodipendente sono purtroppo sempre le stesse, e intorno ad esser è stato costruito un sistema che le riceve e le organizza, per dare una risposta immediata, ma questo significa seguire l'andamento della malattia, tra cure e disintossicazioni e ricadute, e complicazioni in più ad ogni ciclo, e non andare gradualmente dalla malattia alla salute mediante un programma controllabile.
Cure a breve termine per questa malattia non ne esistono. Ma le cure, pur dovendo durare, possono produrre ottimi risultati già dopo i primi mesi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 25.7k visite dal 11/07/2010.
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