Associare betabloccanti e stimolanti?

Sono un ragazzo a cui capita occasionalmente o per alcuni periodi di assumere stimolanti per reggere ritmi frenetici di lavoro e studio.
Dato che ho una frequenza cardiaca a riposo leggermente alta (80-90) senza usare nulla e che tende a salire sui 100 e poco più quando faccio delle attività impegnative (studio intenso o blanda attività fisica), volevo sapere se potesse essere utile l'associazione di betabloccanti cardioselettivi per evitare episodi di tachicardia già avvenuti con attività relativamente blande e per limitare il potenziale rischio di esporre il cuore a frequenze troppo alte sia in acuto che in cronico.
Ci tengo a precisare che non ho intenzione di farlo da solo ma di chiedere consulto al mio medico di persona infatti non chiedo prescrizioni o dosaggi.
In più non uso stimolanti costantemente ma al bisogno o a periodi anche perché dopo un pò non fanno neanche effetto e non voglio arrivare al punto di dipendere da essi per funzionare normalmente né di dover aumentare le dosi pericolosamente.
Infine volevo informarVI che ho un soffio non patologico al cuore diagnosticato anni fa nelle visite agonistiche e un mio genitore, un mio nonno e un mio bisnonno hanno avuto problemi cardiovascolari (aterosclerosi coronarica e carotidea) tutti più o meno intorno ai 60 anni anche se la causa precisa è da chiarire (potrebbe essere ipercolesterolemia familiare che quindi richiederebbe una prevenzione completamente diversa).
So che ho scritto molto ma ci tenevo a essere completo e dare tutte le informazioni più importanti.
Dr. Tommaso Vannucchi Farmacologo, Psichiatra, Tossicologo 8k 416
Gentile utente
non specifica a quali molecole si riferisce quando parla di stimolanti

Tommaso Vannucchi

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La ringrazio per la risposta Dottore, mi riferisco a caffeina, modafinil e metilfenidato.
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