Carcinoma papillifero

Salve credo che il mio caso sia più unico che raro , almeno da come ne parlano i dottori che mi hanno visto. Vi spiego il mio caso tra gennaio e febbraio vengo ricoverato per una neoformazione regione sovraiodea e sottoposto ad intervento chirurgico di asportazione della neoformazione del collo. Mi viene fatta durante il ricovero una TAC con m.d.c., dimesso in attesa di referto istologico. L’istologico parla di carcinoma papillifero della tiroide. Vengo ricoverato per la seconda volta a marzo e sottoposto ad un secondo intervento chirurgico di tiroidectomia totale, svuotamento latero-cervicale bilaterale di tipo funzionale e tracheotomia temporanea. Dimesso con la diagnosi esiti di asportazione di ca papillifero del dotto tireoglosso. Esito istologico linfonodi reattivi, tiroide con un micro focolaio 0,9mm di ca papillifero. Ora vengo alle domande era necessario fare lo svuotamento?
Mi è stato detto a consulenza di medicina nucleare che per colpa della tac con m.d.c. devo aspettare a fine maggio per praticare la radioiodio terapia è così?
ringrazio
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 581 23
Gentile utente, la presenza di un focolaio di microtumore nella ghiandola asportata dimostra la necessità di asportare tutta la ghiandola. Con qualche frequenza i tumori tiroidei hanno un origine multifocale ( multipla), e, sebbene il suo tumore tiroideo originasse da una parte di tiroide separata dalla ghiandola, situta sopra di essa ( nello sviluppo embrionario la tiroide scende dalla testa al collo, lasciando spesso in questo percorso pezzi di ghiandola che sono soggetti alle stesse patologie della ghiandola primitiva, tumori compresi)il comportamento è lo stesso.
Lo stesso dicasi per i linfonodi, la cui certa negatività è definita solo dall'istologia di ciascuno.
Per quanto riguarda la terapia radioisotopica è giusto aspettare qualche mese, perché è sicuramente più efficace in un organismo "affamato" di iodio e il suo deve smaltire la " sbronza" dello iodio fatto per la TC, oltre ad avere una sede chirurgica di intervento, sede più probabile di focolai neoplastici da distruggere, in fase più avanzata di guarigione.
Attenda con serenità un trattamento che le garantirà un'altissima probabilità di quarigione definitiva.
Cordiali saluti

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

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Utente
Utente
caro dott. Claudio Pedicelli la sua risposta è stata molto chiara e per questo motivo la ringrazio tantissimo